AS_01_2021

Automazione e Strumentazione Gennaio/Febbraio 2021 AEROSPAZIALE applicazioni 79 trato in pieno uno dei finestrini del modulo di osservazione provocando una scheggiatura circo- lare di 7 mm di diametro. Lo scorso anno, il National Geographic ha rife- rito che sono centinaia di migliaia gli oggetti che vagano in maniera incontrollata nello spazio, dai grandi satelliti in disuso fino ai dadi e ai bulloni di piccole dimensioni, il che costituisce un vero e proprio pericolo per qualsiasi oggetto che dovesse accidentalmente incrociare la loro traiettoria. Una risposta concreta al decommissioning dei satelliti Il problema dei detriti spaziali ha portato alla ribalta il tema del decommissioning dei satelliti che raggiungono il fine vita. I sistemi di propul- sione montati a bordo satellite non sono sempre concepiti per eseguire operazioni di dismissione controllata, il che costringe gli operatori ad effet- tuare interventi lunghi, complessi e soprattutto costosi. Tali interventi portano spesso a ridurre la vita utile dei satelliti e, inoltre, in caso di guasto non possono nemmeno essere effettuati. Un’efficace operazione di recupero dei satelliti, quando sono giunti al loro fine vita, consentirebbe di ridurre notevolmente il problema dei detriti spaziali. È qui che D-Orbit , società italiana con sede a Como , specializzata nella gestione del ciclo di vita delle missioni spaziali, ha studiato una soluzione decisamente utile. Il suo prodotto D3 è un motore indipendente e intelligente ottimizzato per operazioni di decom- missioning spaziale. Se installato sui satelliti, D3 consente di toglierli dall’orbita in modo rapido e sicuro non solo al loro spegnimento, ma anche in caso di guasto grave . Per la realizzazione di D3, D-Orbit ha scelto di utilizzare la piattaforma di progettazione Creo in collaborazione con Dedagroup Business Solu- tions , partner di PTC , identificandola quale solu- zione ideale soprattutto in termini di flessibilità con cui potersi rapidamente adattare alle diverse richieste degli utenti. D3 è pienamente conforme alle vigenti normative internazionali in tema di detriti spaziali e consente agli operatori satellitari di mantenere ‘pulite’ le orbite operative riducendo quindi i rischi di colli- sione. In base alle diverse configurazioni, D3 è in grado di eseguire operazioni di rientro rapido per i satelliti LEO (Low earth orbit) e di parcheggio dei satelliti MEO (Medium earth orbit) e GEO (Geostationary earth orbit) nella cosiddetta orbita cimitero, destinata ad accogliere le apparecchiature spaziali che hanno esaurito le loro funzionalità. Con l’ausilio di Creo, la società ha inoltre pro- gettato InOrbit Now , una famiglia di soluzioni end-to-end dedicate al mercato del Nuovo Spa- zio , che include servizi di lancio e deployment, software di controllo delle missioni e una serie di servizi aggiuntivi. Conclusioni Le tematiche ambientali oggi hanno assunto un’importanza tale che non solo ci vedono impegnati nella salvaguardia del nostro pianeta, ma addirittura nella ricerca di nuovi mondi che potrebbero essere potenzialmente adatti ad ospi- tare la vita. In quest’ottica dovremmo fare tesoro dei nostri errori passati e, quindi, anticipare le problematiche che i rifiuti spaziali potrebbero causare nel prossimo futuro grazie al contributo di aziende come D-Orbit. Ciò che oggi lasciamo rappresenta l’eredità di cui dovranno farsi carico le future generazioni. Per citare Franklin D. Roosevelt, “Non sempre possiamo costruire il futuro dei nostri giovani, al contrario possiamo preparare la gioventù per il futuro”. Per la progettazione delle sue soluzioni l’Italiana D-Orbit ha scelto di utilizzare la piattaforma Creo in collaborazione con Dedagroup Business Solutions, partner di PTC (in figura una fase della progettazione della piattaforma satellitare Ion InOrbit Now) InOrbit Now è la soluzione di D-Orbit che consente di implementare missioni spaziali in modo rapido e di gestirle in modo completo lungo tutto il ciclo di vita (foto: D-Orbit S.p.A.)

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=