AS_01_2020

speciale 82 Gennaio/Febbraio 2020 Automazione e Strumentazione SICUREZZA E SISTEMI EX su un piatto in Aisi 316 che galleggia sul pelo dell’acqua regolato da 2 aste o funi guida. Il sistema mantiene sempre immersa una parte definita (100 mm) della sonda capaci- tiva che è collegata con un cavo corrugato ad una scatola di derivazione posta a debita distanza. La sonda capacitiva è in grado di rilevare se il liquido in cui è immersa è condut- tivo: acqua oppure non conduttivo: idrocarburo -> allarme. T4311 è idoneo a installazione in area a rischio esplosione Atex 1/2 G in esecuzione a sicurezza intrinseca. T4311 è installato nel pozzetto, di fianco alla pompa che manda le acque alla rete fognaria e nel caso rilevi uno strato di idrocarburo sull’acqua di spessore pari ad almeno 3mm. manda un allarme che blocca il funzionamento della pompa. Il sistema è accettato dalle autorità locali, che periodicamente effettuano dei controlli di verifica sul corretto funzionamento. In pratica gli ispettori chiedono di versare un secchio di olio direttamente nel bacino di conte- nimento dei serbatoi. Dopo pochi secondi l’olio arriva nel pozzetto e viene rilevato da T4311 che manda l’allarme. T4311 è idoneo all’utilizzo in pozzetti sempre bagnati, perché avendo un’unica sonda capaci- tiva, in caso di svuotamento del pozzetto assimilerebbe l’aria all’idrocarburo essendo entrambi non conduttivi e quindi gene- rerebbe un allarme in caso di pozzetto a secco. Il secondo stru- mento della società è il NAR300 - Rilevatore di olio su acqua con caratteristiche più avanzate rispetto a T4311: è idoneo all’u- tilizzo in pozzetti che si possono anche svuotare, è idoneo all’in- stallazione in zona a rischio esplosione sia in sicurezza intrinseca che in esecuzione antideflagrante, ha idoneità a sistema di sicurezza Sil2/3 by design secondo IEC61508. A differenza di T4311, NAR300 ha due sonde di misura combinate su una logica a due livelli nell’unità di controllo remoto. Una sonda a vibrazione Liquiphant determina la presenza o l’assenza di fluido. In caso di presenza abilita la seconda sonda conduttiva che ne verifica la conducibi- lità o non conducibilità (acqua o olio). L’installazione è molto simile a T4311. Entrambe le sonde sono montate su un corpo in Aisi 316L galleggiante lungo le due guide e installato in vasca o pozzetto. Un esempio applicativo di questa soluzione può essere un utente che ha installato 6 sistemi NAR300 sui 6 punti di raccolta delle acque piovane drenate dai tetti galleggianti dei serbatoi oppure in uscita da bacini di contenimento. Celle di carico protette dall’umidità La precisa cella di carico con lamina in flessione Z6, svi- luppata da HBM nel 1972, ha continuato a essere ottimiz- zata per decenni: basata sulla tecnologia degli estensime- tri, essa è disponibile in nove diverse versioni, con capacità massime da 5 kg a 1 t. La cella di carico con caratteristico soffietto è venduta in milioni di esem- plari. Viene impiegata su bilance a piattaforma e con trasporta- tore per il dosaggio e la misura- zione di livello e nei moduli di carico usati, per esempio, per la pesatura di serbatoi. Il soffietto metallico protegge la cella di carico dall’ingresso di umidità. La cella di carico Z6 è stata ottimizzata per il collegamento in parallelo. È anche disponibile una versione a prova di esplosione IECEx-Atex. Classi di precisione D1, C3, C4, C5 e C6 secondo OIML; configurazione robusta a 6 fili per compensare le variazioni di resistenza; compensazione del carico decentrato con una bassa tolleranza di sensibilità e resistenza di uscita. Per quanto riguarda la robustezza: corpo di misura in acciaio inossidabile elettrolucidato; IP68 (100 h, 1 m di colonna d’acqua); soffietto metal- lico sigillato ermeticamente; testata EMC ai sensi di EN 45501:2015; celle di carico e ausili di montaggio in acciaio inox. Per quanto riguarda la flessibilità, la cella ha capacità massime: 5 kg, 10 kg, 20 kg, 30 kg, 50 kg, 100 kg, 200 kg, 500 kg, 1 t; approvazioni metrologiche a cura di OIML, NTEP (Usa), NMIA (Australia), Russia; versioni a prova di esplosione: (IECEx/Atex, FM (Usa), EAC); infine cavi lunghi da 3 a 20 metri. Barriere fotoelettriche per una protezione completa La nuova generazione di barriere fotoelettriche ifm costi- tuisce un pacchetto completo progettato per garantire una maggiore sicurezza, configurato sull’applicazione, da montare in modo semplice e rapido. Ideale per la risolu- zione di applicazioni tipiche della logistica: trasportatori pallet, nastri trasportatori, protezione primaria. La nuova generazione di barriere fotoe- lettriche ifm consente la moda- lità muting senza un’unità di collegamento esterna né un relè di muting, poiché già integrati nel ricevitore. Sono disponibili varianti di muting parallelo o incrociato per rilevare oggetti di dimensione variabile. Il collega- mento risulta semplice e rapida la messa in funzione, grazie ai bracci muting con sensori pre- configurati. I bracci muting pos- sono essere montati direttamente sulla barriera fotoelettrica e sono disponibili come bracci muting IFM HBM Endress+Hauser propone due strumenti, il T4311 e il NAR300, per rilevare olio su acqua La cella di carico Z6 è ottimizzata per il collegamento in parallelo ed è disponibile una versione a prova di esplosione IECEx-Atex La nuova generazione di barriere fotoelettriche ifm consente un montaggio semplice e una facile integrazione nelle applicazioni di sicurezza

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