AS_01_2020

Gennaio/Febbraio 2020 Automazione e Strumentazione FOCUS approfondimenti 62 nomic Forum (WEF) , diventeranno elementi centrali, e l’abilità di lavorare con essi e prendere decisioni ‘data-based’ giocherà un ruolo fonda- mentale nei lavori del futuro. AR e VR: valore tangibile in training e manutenzione Nell’era digitale, realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR) sono due tecnologie con forti trend di crescita: a livello mondiale, prevede la società di ricerche IDC , la spesa per AR e VR raggiun- gerà 18,8 miliardi di dollari nel 2020, con un incremento del 78,5% rispetto ai 10,5 miliardi di dollari di spesa prevista nel 2019. I casi d’uso commerciali ammonteranno a quasi la metà di tutta la spesa AR/VR nel 2020, guidati dalle applicazioni nelle attività di training (2,6 miliardi di dollari) e nella manutenzione industriale (914 milioni di dollari). “La diffusione sul mercato di AR/VR continuerà ad espandersi - ha detto Giu- lia Carosella, Research Analyst European Industry Solutions, nel team Customer Insights & Analysis di IDC - via via che il costo d’ingresso declina e i benefici derivanti dalla completa implementazione diventano più tangibili. Il focus sta passando, dal discutere dei benefici della tecnologia, al mostrare i reali e misurabili risultati di business, inclusi i gua- dagni di produttività ed efficienza, il trasferimento di conoscenza, la sicurezza fisica dei lavoratori e le più coinvolgenti customer experience”. Produzione e industria di processo: AR ‘batte’ VR In settori industriali come il manufacturing, o l’industria di processo, da quella siderurgica e petrolifera, a quella plastica, farmaceutica o tessile, dove flussi di produzione ininterrotta e ambienti industriali pericolosi rendono particolar- mente complesse le attività di manutenzione degli impianti, AR e VR portano valenze differenti, ed hanno il potenziale d’introdurre innovazioni e benefici importanti nelle attività di formazione e training del personale e della forza lavoro. In ogni caso, alcuni risultati emersi da un rapporto dal Capgemini Research Institute (“Augmen- ted and Virtual Reality in Operations”, 2018), realizzato sondando i settori manufacturing, uti- lity e automotive, indicano che la realtà aumen- tata è percepita come più rilevante, e largamente implementata in paragone alla realtà virtuale. Il 66% delle organizzazioni ritiene infatti che la AR sia più applicabile alle loro esigenze, rispetto alla VR. E ciò potrebbe essere dovuto al fatto che la AR può cambiare le interazioni quotidiane con macchine e sistemi, mentre l’esperienza immer- siva fornita dalla VR tende a isolare l’utente dal mondo fisico e reale. Al contrario, la AR connette lo spazio digitale con quello fisico, aprendo le porte a casi d’uso innovativi, come la fornitura di testo e contenuto ‘image-based’ agli operatori che stanno svol- gendo operazioni manuali, o l’accesso in tempo reale a servizi di supporto remoto direttamente tramite dispositivi palmari o device indossabili. Ad esempio, usando la realtà aumentata, Boeing ha potuto fornire ai tecnici istruzioni, direttamente nel loro campo visivo, sugli schemi di cablaggio degli aeromobili, consentendo loro di operare a mani libere. Ciò ha permesso di ridurre i tempi di esecuzione del cablaggio del 25%, incrementare la produttività del 40%, e ridurre gli errori. La VR risponde invece meglio a un’altra esi- genza. E cioè al problema, scrive in un articolo la società di ricerche Deloitte Insights , che gli istrut- tori devono affrontare, di come ottenere i bene- fici dell’apprendimento diretto sul campo, senza incorrere nei costi e pericoli associati a determi- nati ambienti di lavoro. Qui la VR può diventare uno strumento didattico prezioso, grazie alla sua capacità di simulare artificialmente scenari d’in- tervento, operazioni di manutenzione in situazioni d’emergenza, o in ambienti industriali pericolosi. La VR fornisce però anche un valore differente rispetto alle tecniche d’insegnamento tradizionali, basate sull’apprendimento di manuali, norme e procedure teoriche d’intervento: essa consente d’imparare in modi nuovi, e di reagire agli eventi in modo più rapido e flessibile, riducendo anche la curva d’apprendimento, in contesti in cui i tempi di formazione risultano compressi dai serrati ritmi di lavoro, e dai processi d’avvicendamento del personale e ricambio della forza lavoro. L’adozione di AR e VR può integrare e migliorare i tradizionali metodi di trasferimento di competenze e conoscenza

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