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Gennaio/Febbraio 2019 Automazione e Strumentazione SENSORI approfondimenti 52 nali, che consentono un utilizzo continuativo dei dispositivi per lunghi periodi di tempo. Oltre alle eccezionali funzionalità, i sensori per il rilevamento delle coordinate 3D vantano un design compatto e robusto, che ne rende possi- bile l’impiego in ambienti polverosi e soggetti a forti sollecitazioni meccaniche. Parola d’ordine? Versatilità La capacità di comunicazione e la sorprendente flessibilità rendono gli ShapeDrive dispositivi ‘Industry 4.0 ready’, utilizzabili in tantissimi campi. La famiglia ShapeDrive è indicata non solo per eseguire operazioni di metrologia spinta o di reverse engineering, ma anche per rilevare geometrie complesse nell’ambito di applicazioni robotizzate. Modelli 3D perfetti e quindi risultati affidabili sono garantiti anche in presenza di superfici scure, lucide o metal- liche, nonché di cambiamenti di colore o luce circostante. Piccoli o grandi particolari: nulla sfugge all’occhio di ShapeDrive, capace di riconoscere dai minuti componenti dei circu- iti stampati fino ai grandi oggetti contenuti in eurobox ed europallet. Utilizzabili per un’ampia gamma di applica- zioni, i sistemi ShapeDrive a luce strutturata di wenglor possono essere impiegati per il posi- tion check di microcomponenti e delle rela- tive saldature, per il controllo della qualità , così come per rilevare cambiamenti di forma e/o scostamenti di profilo . Quest’ultima appli- cazione consente di registrare immediatamente eventuali modifiche e importarle come set di dati in software di progettazione 3D, velociz- zando la fase di sviluppo dei prototipi e quindi riducendo il tempo necessario per l’immissione sul mercato di nuovi prodotti. Impugnatura nella scatola: Piccoli o grandi particolari: nulla sfugge ai sensori ShapeDrive, in grado di riconoscere dai minuti componenti dei circuiti stampati fino ai grandi oggetti contenuti in eurobox ed europallet La famiglia di sensori ShapeDrive comprende due serie - MLAS & MLBS - e ben 16 innovative varianti, caratterizzate da densità di punti, risoluzioni, distanze di lavoro e specifici campi di misurazione (da 30×25×10 millimetri a 1300×1000×800 millimetri) ShapeDrive: le operazioni di rilievo delle coordinate sono estremamente rapide e precise, anche perché avvengono in modalità statica Digitalizzazione dei cambiamenti di forma. I sensori ShapeDrive possono essere impiegati per rilevare cambiamenti di forma e/o scostamenti di profilo e che vengono importati immediatamente nel software di progettazione velocizzando la fase di sviluppo dei prototipi

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