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SOFTWARE primo piano 20 Gennaio/Febbraio 2019 Automazione e Strumentazione produttivi è agevolata dalle soluzioni di Sie- mens che consentono di sviluppare tre modelli fondamentali per ogni azienda manifatturiera: il modello del processo produttivo, che descrive nel dettaglio come verrà fabbricato il prodotto; il modello dell’impianto produttivo, una rappre- sentazione digitale completa delle linee di pro- duzione e assemblaggio necessarie per realiz- zare il prodotto; il modello dell’automazione di impianto, che descrive come il sistema di auto- mazione (SCADA, PLC, HMI ecc.) supporterà l’impianto produttivo. La Digital Innovation Platform prevede la rea- lizzazione di due cicli di feedback che hanno un forte impatto sulla maggior parte delle realtà manifatturiere: lo Smart Factory loop e lo Smart Product loop. Il primo ha come scenario la ‘fab- brica intelligente’ dove tutti gli eventi che si veri- ficano nella sfera fisica durante la produzione vengono registrati e rimandati al sistema PLM, direttamente o via cloud; l’intelligenza artificiale studia e analizza queste informazioni, inviando i risultati più significativi al reparto di sviluppo prodotto che si occupa della pianificazione della produzione o dell’impianto. Il sistema diventa così in grado di far fronte a futuri cambiamenti. Il secondo deriva dal fatto che ogni prodotto oggi tende ad essere ‘smart’: le aziende quindi possono utilizzare le grandi risorse di connet- tività per monitorare l’utilizzo dei prodotti e raccogliere informazioni preziose per miglio- rare i prodotti stessi. Il significato del cambiamento Leuridan ha poi illustrato i vantaggi del Genera- tive Engineering , cioè della possibilità di svol- gere la simulazione prima del design: “un vero cambio di paradigma, che consente di anticipare, tramite la simulazione, fenomeni come la defor- mazione delle parti e abilitare il design di com- ponenti integrati per fare additive manufacturing. Si tratta allora di effettuare una esplorazione dello spazio di progettazione con systemmodeling fun- zionale e abilitare il connected engineering tra più domini: meccatronico, elettronico, elettrico, soft- ware applicando quindi il Model Based System Engineering”. Si passa così da digital twin geometrici a digi- tal twin funzionali. Le potenzialità del software portano a una completa virtualizzazione, svol- gendo anche la validazione virtuale, ad esempio di sistemi di guida autonoma, e consentono una continuità delle operazioni di verifica e di testing, aprendo la possibilità di effettuare simulazioni anche in ambiti totalmente nuovi. In definitiva i gemelli digitali consentiranno alle aziende di diventare più flessibili, ridurre il time-to-market e i costi, migliorare la qualità e aumentare la produttività a tutti i livelli dell’or- ganizzazione. Il Generative Engineering permette di anticipare degli aspetti del prodotto facendo una simulazione prima del design
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