Effinciency_and_Environment_05_2019

Speciale Il futuro della mobilità urbana zione come conseguenza dei limiti del sistema dei trasporti pubblici. Il quadro nazionale pre- senta, infatti, uno scenario in cui i mezzi sono notevolmente inferiori rispetto alle necessità e distanti dagli standard delle altre città europee. Milano, cui è attribuito il miglior sistema di tra- sporti in Italia, per esempio, intercetta il 57% della mobilità urbana e soli 37% dell’area me- tropolitana; mediamente però il trasporto pub- blico copre il 12% della domanda (dati Unrae). È quindi facile immaginare che questa mobi- lità di trasporto sarà sempre più rilevante nel nostro paese, soprattutto con il susseguirsi dei player internazionali che hanno mostrato inte- resse verso l’Italia. Spazio alle due ruote C’è chi sostiene con forza che il futuro della mobilità, nelle metropoli come pure nelle pro- vince, sia nelle due ruote. Bici e motocicli sem- brano essere la risposta più rapida per favorire il decongestionamento del traffico, aumentare la sicurezza stradale e, ovviamente, migliorare la qualità dell’aria. A conferma i dati di Acem (Associazione Europea dei Costruttori di Mo- tocicli): nel 2018 le immatricolazioni di moto- cicli nell’Unione Europea sono aumentate del 9,9%, con l’Italia al primo posto in termini di vendite, seguita da Francia e Spagna. Anche il mercato dei motocicli elettrici rileva segni di crescita in Europa con un incremento pari all’81,5%, passando dalle 4.121 unità nel 2017, a 7.478 unità nel 2018; ciononostante, rimane un set- tore di nicchia. Uno sguardo va dato anche alla pedalata assistita, anch’essa in crescita: nel 2017 in Germania sono state vendute 720.000 e-bike (+19% rispetto all’anno pre- cedente), in Francia 255.000 unità (+90%), seguono l’Au- stria con un incremento del +39,2% e la Svizzera con un incremento del 16,3%. Anche nel campo delle due ruote lo sharing ha giocato un ruolo primario, riportando in strada un mezzo che sembra- va aver perso gran parte della sua attrattività. In una recente dichiarazione il presidente di Ancma (Associazione Nazio- nale Ciclo Motociclo e Accessori) ha affermato che più del 70% dei servizi di mobilità condivisa nelle città, è rappre- sentato da servizi di bikesharing, e continua a crescere an- che lo scooter sharing. È, quindi, ovvio come l’attenzione dei Comuni verso questa soluzione sia in aumento, come confermato nel terzo rapporto dell’Osservatorio Focus2R, promosso da Confindustria Ancma e Legambiente in colla- borazione con Ambiente Italia e presentato lo scorso gen- naio. Rispetto al 2015 la percentuale dei Comuni dotati di questo servizio è cresciuta del 6,1%. Si pensi che a Milano si contano 257.000 abbonati per circa 16.600 bicilette. Un altro segnale importante è il crescente numero di Comuni (il 73% del campione) che ha allestito delle postazioni d’in- terscambio vicino alle stazioni ferroviarie.

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