Effinciency_and_Environment_03_2020

139 Efficiency & Environment - Marzo 2020 è attestata a 360 Mt, mentre quella europea ha raggiunto 62 Mt ( 17% del dato mondiale). L’Ita- lia, seconda solo alla Germania, si è collocata a 7 Mt in termini di domanda di materie plastiche per la produzione di manufatti (14% rispetto al dato europeo pari a 51 Mt). Non è possibile trascurare l’impatto ambientale dei rifiuti pla- stici. Al 2018 in Europa, sono state raccolte 29 Mt di plastica dopo l’uso, per le quali sono stati registrati i seguenti dati di trattamento: riciclo (32%), recupero energetico (43%) e smaltimen- to in discarica (25%). In Italia, per le stesse voci, i valori sono risultati, rispettivamente, pari a 30%, 30% e 40%. Dai dati italiani, si evince che sono possibili ampi margini di miglioramen- to, in termini di diminuzione delle aliquote di stoccaggio in discarica e di incremento dei vo- lumi di riciclo e di quelli destinati al recupero di energia. Spannometricamente, dai dati di Irsg (Interna- tional Rubber Study Group), al 2018 per l’area Emea (Europa, Medio Oriente ed Africa), la pro- duzione di gomma naturale si è attestata a 900 kt, mentre quella di gomma sintetica a 4 Mt, per un totale di quasi 5 Mt. Nel 2017, il dato comples- sivo Emea è risultato allineato a quello del 2018. Dai dati della testata Polimerica, in Italia al 2017, la produzione totale di gomma è stata pari a 550 kt, di conseguenza, si è trattato dell’11% del dato globale Emea. Dai dati sopraesposti si evince che l’industria della gomma e della plastica ha una caratu- ra importante in Italia. Trattasi di un segmento produttivo energivoro, di conseguenza, risul- ta rilevante intercettare soluzioni di efficienza energetica, in tale ottica, la DE si configura come lo strumento cardine. Nel DOC vengono enunciati gli obiettivi della DE, ossia: ∞ riduzione dell’incidenza, sul fatturato, della spesa energetica annua, sia attraverso azioni di diminuzione del consumo energetico per unità di output sia strategie di manutenzione preven- tiva; ∞ taglio delle emissioni di gas climalteranti; ∞ miglioramento dell’efficienza energetica dell’impresa, cioè conseguimento del risparmio energetico a parità di qualità e quantità dei pro- dotti e/o servizi resi. Il DOC sottolinea che la conduzione della DE comporta l’impiego di strumentazione idonea, il possesso delle competenze tecniche da parte del Referente della DE (Rede), ed, infine, la capa- cità dello stesso di rapportarsi con tutti gli sta- keholder. Ai fini del raggiungimento di tali stan- dard richiesti, un valido supporto viene offerto dal pacchetto di norme tecniche dedicato alla DE: UNI CEI EN 16247-1-2-3-4-5. Fasi e rapporti di diagnosi energetica Dal DOC, si evincono le fasi della DE, ossia: contatti prelimina- ri Rede e committente; comunicazioni e incontro preliminare fra Rede e committente; raccolta dati forniti dal committente e/o acquisiti direttamente dal Rede; attività in campo del Rede accompagnato dal committente o da un referente dello stes- so; analisi dei dati a cura del Rede; esecuzione della procedura di dettaglio della DE sugli Indicatori di Prestazione Energetica (IPE) da parte del Rede; redazione del rapporto di DE sotto- scritto dal Rede e consegna al committente. Il DOC specifica che il rapporto di DE deve contenere: l’ana- grafica del Rede e dell’impresa oggetto di DE; il periodo di ri- ferimento della DE; le unità di misura e i valori di riferimento adottati; le informazioni sul metodo di raccolta dati; la carat- terizzazione dei prodotti dell’impresa; la presentazione delle materie prime; la descrizione del processo produttivo; l’indi- viduazione degli IPE; la valutazione dei consumi energetici; la costruzione dei modelli energetici: elettrico, termico e di ogni altro vettore energetico (rappresentazione della struttura energetica aziendale); il calcolo degli IPE individuati e il con- fronto con quelli di riferimento; la disamina degli interventi ef- fettuati in passato; la selezione di nuovi interventi di efficienza energetica; la redazione della tabella riassuntiva degli stessi. Gli step di individuazione degli IPE e di confronto degli stessi con quelli medi di riferimento rappresentano un salto di qua- lità del DOC poiché lo studio dei consumi energetici delle im- prese è stato eseguito secondo un alto grado di indagine, ri- spetto a quanto previsto dai requisiti minimi della DE, di modo da sviluppare una metodologia di determinazione degli IPE di riferimento, sia a livello dell’intero sito produttivo sia per tutte le lavorazioni possibili (attività principali). La trasformazione della materia In relazione alle lavorazioni per la trasformazione delle ma- terie plastiche, usualmente, per arrivare al prodotto finito Approfondimenti Image by Gisela Merkuur from Pixabay

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