Efficiency_and_Environment_03_2019

Acqua qua, con Eau de Paris, in seguito agli aumenti nelle tariffe che erano stati del 260% in 25 anni. Guardando oltreoceano, infine, in Nordamerica sta tornando lentamente di moda la cosiddetta ‘acqua del sindaco’: dopo secoli di gestione pri- vata, negli Stati Uniti è infatti in corso il ritorno al modello municipale. Abbiamo rivolto alcune domande a Pierluigi Egidi , direttore generale di Seneca ( www.seneca.it ) , azienda padovana atti- va nelle due business unit Interfacce per automazione e Im- pianti & servizi. E a Giuseppe Lonardini , ingegnere ambien- tale e operations manager Water&Infrastructure di Stantec Italia ( www.stantec.com/it ) . Efficiency and Environment: Pensate sia possibile una gestione privata delle risorse idriche, e come conciliare l’interesse economico a massimizzare i profitti con la necessità di garantire il servizio an- che nelle aree meno fruttuose? Pierluigi Egidi: Di fondo i servizi di pubblica utili- tà, lo dice la parola stessa, non dovrebbero essere privatizzati. Andrebbero semmai incrementate la produttività e l’efficienza dei servizi. Prendiamo il caso degli acquedotti, dove non è infrequente imbattersi in sedi sfarzose o in gestioni operative di basso livello, motivate dall’idea di contenere i costi senza alcun piano di rilancio. In entrambi i casi assistiamo a una sbagliata allocazione delle nia i servizi dell’acqua potabile, di fognatura e depurazione sono invece gestiti da un gruppo multinazionale privato con concessione di ol- tre 30 comuni e della città di Berlino. Il Regno Unito ha optato per una gestione privata ma con un forte controllo pubblico sulle tariffe e sugli standard di servizio, garantito tramite un organismo pubblico indipendente che fissa il prezzo dell’acqua imposto per 5 anni. In Olan- da il servizio idrico è in mano a enti pubblici locali e nazionali. Modello misto invece per la Spagna, dove la gestione del ser- vizio idrico nelle aree urbane è in mano al pubblico, mentre nei centri minori è garantito da società priva- te. In Francia il modello appare più confuso: qui i servizi di erogazione dell’acqua potabile e di depurazio- ne dell’acqua possono essere gestiti direttamente da parte di consorzi di comuni, oppure con delega me- diante apposita concessione. Em- blematico è qui il caso di Parigi: tra le prime città europee a scegliere la privatizzazione nel 1984, la capitale francese ha deciso del 2010 di tor- nare alla gestione pubblica dell’ac- Pierluigi Egidi, Seneca

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