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MAGGIO 2019 AUTOMAZIONE OGGI 414 160 ( www.ptc.com/it ). Questa soluzione ha infatti permesso ai ricercatori di operare sempre in modalità collaborativa, mettendo a frutto efficaci sinergie. “Mia è il risultato di una collaborazione a 360° tra team, senza alcun dubbio facilitata dalla scelta di operare con le tecnologia Creo di PTC” ha dichiarato Guido Cherici di Elastico Disegno. “Creo ci ha permesso di condividere ogni fase del progetto e di trovare la giusta combinazione tra le necessità dettate dalla biorobotica e quelle del design”. Grazie a Creo, dunque, i progettisti hanno potuto raccordare al meglio le esigenze pro- gettuali legate alle funzionalità meccaniche dell’arto, con quelle connesse a design, estetica ed ergonomia. Da questo punto di vista, è risultata particolarmente utile la fun- zionalità ‘Freestyle’, mediante la quale è possibile creare superfici e forme libere usando funzioni di modellazione sottodivisionale che, concettualmente, consentono al designer di operare sulle geometrie come se stesse manipolando un blocco di plastilina. “La piat- taforma software Creo, e più in generale la tecnologia di progettazione e modellazione 3D, si sono rivelate un elemento determinante per la buona riuscita di questo progetto” sottolinea Fabrizio Ferro, technical director di PTC Italia. Ha quindi ribadito Cherici: “La funzionalità Freestyle ci ha permesso di superare qualsiasi difficoltà di progettazione, pur muovendoci in un ambito estremamente complesso come quello della riproduzione di parti del corpo umano”. Dal punto di vista biomedico, Mia non ha nulla a che vedere con gli arti tradizionali. Verrà infatti abbinata a un impianto permanente, con i sensori che ne controllano il movimento chirurgicamente collegati ai muscoli e alle terminazioni nervose della parte restante dell’arto. Questo carattere di permanenza dell’impianto e la maggiore flessi- bilità nel controllo della mano hanno orientato le scelte di design in funzione di nuove esigenze motorie e di un maggiore livello di protezione delle delicate parti meccaniche, dei circuiti elettrici e delle batterie. Un morbido materiale siliconico ricopre i polpastrelli, permettendo un livello superiore di usabilità, mentre una copertura nera in plastica rigida protegge parte delle dita, il dorso e il palmo della mano, dove sono alloggiati motori e circuiti elettrici. Lo sviluppo di Mia, emblema di unMade in Italy all’avanguardia, è stato condotto nell’am- bito del progetto DeTOP finanziato dalla Comunità Europea, all’interno del programma Horizon 2020; la mano robotica è attualmente impiegata in via sperimentale in Svezia, dove è stato realizzato il primo impianto su un uomo. AO AUTOMAZIONE DOMANI i chiama ‘Mia’ l’innovativa mano robotica ‘Made in Italy’ recentemente progettata da Prensilia, spin-off dell’Istituto di Bioro- botica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, fiore all’occhiello della biorobotica ita- liana, che per la parte di design si è avvalsa della collaborazione del noto e pluripre- miato studio piemontese Elastico Disegno. I due team di ingegneri impegnati nel pro- getto hanno saputo coniugare al meglio la tecnologia più avanzata con le caratteri- stiche di ergonomia, funzionalità e design richieste in un caso come questo, tanto da aggiudicarsi il prestigioso ‘Red Dot Design Award 2019’ . Il noto riconoscimento inter- nazionale premia infatti i prodotti dove il design è concepito in funzione di un utilizzo ottimale dell’oggetto stesso, non esclusivamente per il suo aspetto estetico. E così è per Mia: “La mano umana è me- ravigliosa e altrettanto belle dovrebbero essere le mani robotiche” ha sottolineato Francesco Clemente di Prensilia. “Con Mia abbiamo cercato di realizzare un gripper perfetto e una mano robotica bella, perché anche l’occhio vuole la sua parte”. Dal punto di vista tecnico, dunque, Mia si può definire un end-effector elettrico antropomorfo con funzionalità del tutto simili a quelle di una mano umana, re- alizzato grazie anche al supporto della piattaforma di progettazione Creo di PTC S Robotica d’avanguardia e Made in Italy Mariagrazia Corradini

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