AO 458
SPECIALE NOVEMBRE-DICEMBRE 2024 AUTOMAZIONE OGGI 458 | 51 tive (SAE), che comprende il bus CAN (Controller Area Network) ottimizzato per le applicazioni agricole. ISObus è promosso attivamente dalla Agricultural Industry Electronics Foundation, che lavora per coordinare i test di certificazione avanzati per lo standard ISO 11783. Prima di ISObus, gli agricoltori disponevano di trattori con sistemi di controllo proprietari che limitavano la flessibilità, le prestazioni e l’in- teroperabilità. ISObus comprende connettori standardizzati, protocolli di comunicazione e linee guida operative e consente lo sviluppo di sistemi di sensori e controllo interconnessi di diversi produttori (figura 1). ISObus supporta anche l’elettrificazione degli attrezzi dei trattori, comprese le prese di forza meccaniche (PTO) ad azionamento elettrico e i connettori ad alta ten- sione fino a 700 V e 100 kW per alimentare gli attrezzi ad azionamento elettrico. ISObus si sta evolvendo per sviluppare un si- stema di gestione degli attrezzi per trattori (TIM). Come previsto, la versione avanzata di ISObus consentirà agli attrezzi di fornire feedback al trattore, favorendo l’ottimizzazione del sistema combinato trattore/attrezzo. Inol- tre, consentirà di integrare più sensori negli attrezzi per l’agricoltura di precisione. Il trattore fornirà la cosiddetta ‘location awareness’ e il si- stema combinato raccoglierà continuamente dati sulle condizioni del suolo e delle colture. Grazie a informazioni più dettagliate, è possi- bile aumentare la resa e la sostenibilità. Trattori elettrici, riqualificati e trattori autonomi Oltre allo sviluppo continuo di ISObus, l’elet- trificazione dei trattori sarà importante per la futura diffusione di veicoli autonomi e per una maggiore sostenibilità dell’agricoltura. La ri- duzione delle emissioni è una considerazione essenziale: un quarto delle emissioni mondiali di gas serra proviene dall’agricoltura e dalle attività correlate, basti pensare che un trattore emette gas per un equivalente di 14 automo- bili. Ecco, quindi, all’orizzonte i trattori elettrici che, oltre a ridurre le emissioni, possono ridurre significativamente i costi di carburante. I trat- tori elettrici sono attualmente limitati a modelli piccoli, poiché quelli di grandi dimensioni e ad alta potenza richiedono batterie di dimensioni superiori a quelle del trattore convenzionale che andrebbero a sostituire: i trattori elettrici di grandi dimensioni pesano molto di più com- pattando maggiormente il terreno e i tempi di ricarica delle batterie di grandi dimensioni sono troppo lunghi per essere pratici per un’azienda agricola. Si stanno già testando trattori elettrici più piccoli con motori da 25 a 70 CV, da 18,6 a 52 kW circa, con batterie compatte. L’elettrifica- zione dei trattori non riguarda solo la trasmis- sione. Si tratta anche di sostituire i componenti idraulici per l’alimentazione e il controllo degli attrezzi del trattore (figura 2). Per i trattori più grandi sono disponibili kit di riqualificazione ibridi, ad esempio, con un ge- neratore da 250 kW che può essere collegato al motore a combustione interna esistente del trattore al posto della pompa idraulica. Un kit che comprende anche quattro motori elettrici per sostituire il sistema di trasmissione idraulico e una trasmissione elettrica per alimentare gli attrezzi esistenti. Sostituendo i sistemi idraulici, il kit di riqualificazione riduce i costi di carbu- rante e manutenzione e aumenta la disponibi- lità e l’affidabilità del trattore elettrico ibrido. Come l’introduzione di automobili e camion au- tonomi, anche la diffusione di trattori autonomi si trova di fronte a un futuro incerto. Ad esempio, le normative vigenti in California prevedono che ‘tutte le attrezzature semoventi, quando sono in movimento azionato per forza propria, devono avere un operatore al comando del veicolo’: la piena autonomia dovrà aspettare. Sorvolare i campi I droni sono attualmente utilizzati per un’ampia gamma di attività in campo agricolo. Gli esempi includono: • Acquisizione di immagini sulla salute delle piante. I droni hanno ampiamente sostituito le immagini satellitari per monitorare la sa- lute delle colture. Dotati di apparecchiature di acquisizione immagini Ndvi (indice di ve- getazione differenziale normalizzato), i droni forniscono immagini a colori dettagliate che possono essere utilizzate per monitorare la salute delle piante. Mentre le immagini satellitari richiedono tempo per l’analisi e possono fornire una precisione di un metro, i droni possono fornire immagini in tempo reale con una precisione millimetrica e sup- portare l’identificazione altamente mirata di malattie, parassiti o altri problemi. • Monitoraggio delle condizioni dei campi. I droni monitorano anche le condizioni del suolo e del drenaggio di interi campi. Questo può consentire di mettere a punto programmi di irrigazione più efficienti e sostenibili. • Piantumazione. Le seminatrici automatiz- zate con droni sono comuni nel settore forestale e il loro uso si sta estendendo all’agricoltura in generale. I droni possono piantare rapidamente alberi o semi e rag- giungere aree inaccessibili in modo più efficiente. Ad esempio, un team di due ope- ratori può piantare 400.000 alberi al giorno utilizzando più droni. • Applicazioni a spruzzo. L’uso di droni per trattamenti spray di fertilizzanti e pesticidi è un’applicazione emergente il cui utilizzo varia a seconda della regione (figura 3). In Corea del Sud, ad esempio, i droni sono uti- lizzati per il 30% circa delle irrorazioni agri- cole. In Canada invece è illegale utilizzare i droni per l’irrorazione agricola. Negli Stati Uniti, l’irrorazione con droni richiede licenze e certificazioni, come richiesto dalla Federal Aviation Administration (FAA) e dai ministeri statali di agricoltura, economia e trasporti. Fig. 3 - Sono stati sviluppati droni di grandi dimensioni che possono essere utilizzati per applicare trattamenti spray di fertilizzanti e pesticidi Fonte: foto per gentile concessione di baranozdemir via Getty Images
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