AO 458

Attualità NOVEMBRE-DICEMBRE 2024 AUTOMAZIONE OGGI 458 | 35 in primo luogo per obbligare gli importatori a dichiarare le emissioni di CO 2 e dunque for- zarne la misurazione a livello globale. Il Cbam si applica ai prodotti importati di ferro, acciaio, alluminio, cemento, fertilizzanti, idrogeno ed elettricità, il cui valore di spedizione è pari o superiore a 150 euro. Si prevede poi che la tas- sazione del carbonio sarà estesa anche ad altre importazioni, assicurando così che i prodotti esteri siano soggetti a una tassazione com- parabile a quella dei prodotti interni. Questa nuova tassazione equa mira a stabilizzare il mercato interno e a promuovere globalmente una produzione più sostenibile. Con il fatto che eventuali tasse pagate in Paesi terzi sono deducibili dalla carbon tax europea, il Cbam si configura non solo come una misura di equità commerciale ma anche come un potente stru- mento di incentivazione di politiche ambien- tali internazionali. Quali sono i tempi da segnarsi in agenda? Il percorso di integrazione del Cbam è deline- ato da specifiche scadenze che segnano una fase transitoria cruciale per le aziende europee: » 1° ottobre 2023: inizio del periodo di ren- dicontazione Cbam, focalizzato esclusiva- mente sull’obbligo di dichiarare le proprie importazioni che cadono sotto il Cbam. » 31 ottobre 2024: gli importatori devono di- chiarare le emissioni reali dei fornitori, che a loro volta possono ancora utilizzare metodi di misurazione della CO 2 accettati a livello locale. » 30 aprile 2025: gli importatori devono dichia- rare le emissioni dei fornitori, che ora devono seguire la rigorosa metodologia Cbam. » 1° gennaio 2026: conclusione del periodo transitorio di sola reportistica e inizio pe- riodo di tassazione. » 31 luglio 2026: apertura del portale dei cer- tificati Cbam e inizio del nuovo sistema di tassazione. » 31 maggio 2027: prima dichiarazione an- nuale Cbam obbligatoria per le aziende. Quindi a partire dal 31 ottobre 2024, la regola 80/20 entrerà in vigore, imponendo che al- meno l’80% delle emissioni dichiarate sia ba- sato su dati reali, con solo il 20% derivante da stime predefinite. Questo significa che la rac- colta di emissioni deve avvenire su più livelli di fornitori e fino alla fabbrica responsabile della trasformazione dei minerali in materia prima. La tassazione della CO 2 sarà calcolata sulla differenza tra le emissioni reali importate e un benchmark di riferimento, con una tassa- zione potenziale che va dal 2,5% al 65% delle emissioni incorporate, aumentando i costi di prodotti di acciaio fino al 15% e alluminio fino al 60% già nel 2026. Quali sono gli obblighi delle imprese? Cosa si deve fare per adeguarsi? Nella fase di transizione e di ‘preparazione’ le imprese hanno l’obbligo di segnalare le emis- sioni collegate ai beni che vengono importati, ma senza che sia previsto nessun tipo di onere o di impegno finanziario. L’obiettivo è quello di consentire alle imprese di lavorare per rac- cogliere i dati e sviluppare e perfezionare le procedure che dovranno essere pronte per gennaio 2026. Quindi le aziende per adeguarsi devono rac- cogliere i dati lungo la catena di fornitura; si- stematizzare questa raccolta all’interno dei processi aziendali; valutare l’impatto econo- mico che si avrà quando lo strumento entrerà a regime; compilare la dichiarazione trimestrale, all’interno del registro Cbam europeo. Quale aiuto può offrire ClimEase alle aziende af- finché non arrivino al d-day impreparate? ClimEase ha realizzato un software avanzato che automatizza il calcolo delle emissioni a livello dei fornitori internazionali e automa- tizza la reportistica Cbam per gli importatori. È una piattaforma integrata sia per importa- tori UE sia per fornitori sparsi a livello mon- diale, che include anche supporto a fornitori in lingua inglese, cinese e turco, oltre a tutte le altre lingue europee. Un software che viene integrato nel sistema IT esistente dell’azienda che permette di generare automaticamente il report Cbam, che deve essere fornito trime- stralmente perché i dati devono essere ripor- tati sul Registro Transitorio. I dati del software ClimEase Exporter confluiranno direttamente nel report Cbam dell’importatore UE senza la necessità di comunicazioni e-mail lente e/o modelli Excel. Il software permette di tener traccia di tutti i certificati Cbam, di fare previ- sioni, confrontare e classificare i fornitori per valutarne il livello di decarbonizzazione…. Dal momento che la preparazione alla con- formità Cbam è fondamentale per gli impor- tatori, noi di ClimEase cerchiamo di fornire le indicazioni necessarie e corrette così che il cliente, importatore e/o produttore, possa assicurarsi di essere completamente equipag- giato per soddisfare tutti i requisiti normativi con efficienza e precisione. Sul nostro sito, ad esempio, abbiamo anche delle guide specifi- che per ruolo, come CFO, responsabile della sostenibilità…, progettate proprio per sempli- ficare il processo di conformità, ridurre i rischi e ottimizzare le operazioni. Ad esempio, al CFO cerchiamo di dare indicazioni dettagliate per stimare i costi del certificato Cbam, oppure al responsabile della sostenibilità indicazioni su requisiti, tempistica, chiarimenti sulle me- todologie di calcolo, sui certificati ISO… Ma diamo anche agli esportatori delle indicazioni su come poter misurare, tracciare e segnalare le emissioni in modo accurato ed efficiente. Da start-up, quale sogno nel cassetto avete? Certamente quella di rendere il nostro sof- tware ClimEase Exporter leader a livello mon- diale per la conformità fiscale alle emissioni di carbonio alle frontiere, eliminando la necessità di segnalazioni manuali e calcoli complessi delle emissioni, garantendo al contempo una trasparenza completa sui rischi monetari correlati. E poi espandere i nostri servizi a li- vello internazionale e incentivare la decarbo- nizzazione globale nei settori industriali, che rappresentano circa la metà delle emissioni globali di gas serra. ClimEase - https://climease.com Nicolas Endress, CEO di ClimEase

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