Automazione Oggi 456

44 | SETTEMBRE 2024 AUTOMAZIONE OGGI 456 La ricerca nell’ambito additive manufacturing D urante la conferenza, Federica Bondioli, professore Ordinario di Scienza e Tecnolo- gia dei Materiali, Dipartimento di Scienza Appli- cata e Tecnologia (Disat), Politecnico di Tornio ( www.polito.it ), ha presentato l’altra faccia della medaglia, vale a dire la ricerca, attraverso il pro- getto Mics - Made in Italy Circolare e Soste- nibile ( www.mics.tech ) , un progetto finanziato dal ministero dell’Università e della ricerca dove collaborano università e aziende per risolvere le sfide legate al Made in Italy. “La nostra sfida è quella di accelerare l’innovazione attraverso la ricerca, grazie a una sinergia pubblico-privato, dove il privato deve spiegare le esigenze del mercato, dei consumatori e indirizzare la ricerca universitaria verso quei campi che sono fonda- mentali per procedere nell’innovazione”. “Una tecnologia che stiamo studiando è l’additive manufacturing e la nostra ambizione è quella di far sì che diventi una tecnologia abilitante per tutte le aziende del manifatturiero italiano, aiutandole a diminuire l’impatto ambientale dei loro processi. E per far sì che questa tecnologia, ancora così innovativa, possa essere utilizzata da tutte le industrie del manifatturiero italiano, ci sono ancora diversi aspetti che è necessario migliorare e validare. È necessario innanzitutto lavorare sui materiali: ad oggi l’additive manu- facturing polimerico, metallico o ceramico sta utilizzando materiali sviluppati per altre tecno- logie, e quindi è necessario sviluppare famiglie di materiali che siano invece specificatamente progettati per l’additive, possibilmente con un basso impatto ambientale, e quindi significa la- vorare sull’utilizzo di scarti provenienti da altre lavorazioni, oppure utilizzare materiali biocom- patibili o di derivazione bio rispetto a polimeri provenienti da fonti petrolifere. C’è ancoramolto spazio per lo sviluppo delle tecnologie di addi- tive manufacturing: si può lavorare sull’integra- zione dello smart manufacturing e dell’additive manufacturing così da sviluppare piattaforme altamente sensorizzate che permettano un con- trollo in sito e in linea durante la produzione, in modo tale da arrivare a una produzione a zero difetti, che possa quindi migliorare l’efficienza, la produzione e diminuire l’impatto della tec- nologia stessa. E già abbiamo i primi risultati: ricordo solo 2 progetti, uno di attrazione preva- lentemente industriale, l’altro di attrazione più universitaria. Il primo progetto lo sta portando avanti Brembo che si è focalizzata sul risolvere il problema del particolato che deriva dal processo di usura del disco frenante. Con questo progetto si mira a ridurre le emissioni del sistema frenante fino al 65% rispetto alle soluzioni tradizionali. Grazie a un approccio di design, prodotto e tec- nologia, si stanno sviluppando nuovi materiali che possano rivestire i dischi frenanti grazie a una tecnologia di additive manufacturing. Il se- condo è un progetto ad attrazione universitaria che ha l’obiettivo di migliorare i processi di ad- ditive manufacturing con soluzioni per il moni- toraggio in situ della produzione, così da ridurre la difettosità dei progetti stampati, diminuire gli scarti di processo e migliorare di conseguenza le performance dei materiali stessi”. tevole nel mondo dell’automazione. Quello che è interessante è che se normalizziamo il dato, e quindi ragioniamo a prezzi costanti, comunque abbiamo una crescita significativa: il mercato è strutturalmente cresciuto, si è ripreso dopo il Covid e ha superato i numeri pre-pandemia”. Come continuare quindi questa crescita? “La transizione digitale è il principale ‘potenziale di crescita’: c’è ancora tanto lavoro da fare in tutti i Paesi dell’UE. E le tecnologie abilitanti vanno dalla stampa 3D, alla robotica, all’intel- ligenza artificiale, al cloud… fino ad arrivare all’e-commerce. Tanto spazio quindi per cre- scere in questa transizione digitale che sarà sicuramente uno dei driver importanti del prossimo futuro. Altro elemento importantis- simo è l’energia: il mondo dell’automazione è in piena transizione energetica, del resto la transizione energetica vera e propria sta im- pattando su tutti i settori industriali, e quindi anche sull’automazione. Sempre guardando il 2028 (secondo uno studio di Intesa San Paolo) si vede come energia, ricerca e sviluppo, sof- tware e ICT sono in grande crescita percen- tuale anno su anno, e se comparate al 2019 si hanno crescite che portano quasi a raddop- piare i valori degli investimenti in quelle aree. Quindi sicuramente transizione energetica e transizione digitale guideranno il mondo dell’automazione in Italia e non solo”. “Se consideriamo i dati Anie, più focalizzati sull’automazione, si vede come nel 2023, per la prima volta in Italia, il mondo della componen- tistica per la factory and process automation ha superato gli 8 miliardi di euro di fatturato. Con una crescita del 14%, il 2023 è stato certamente un anno particolare, che nel primo semestre vedeva numeri molto più positivi del secondo, dove si è avuto un certo rallentamento fisio- logico. Il 2024, dopo 3 anni di grande crescita, una situazione geopolitica complessa, l'au- mento del costo del denaro, l'attesa del decreto Transazione 5.0, che dovrebbe sbloccare gli in- vestimenti, resta un anno di attesa, un anno un po’ rallentato che vede l’automazione legger- mente in recessione. Certo i numeri non sono drammatici, ma sicuramente il 2024 non sarà un anno che replicherà le forti crescite che ci sono state dal 2021 in poi”. “L’Italia, da un punto di vista di automazione industriale, è come sempre spaccata in 2: Nord Ovest e Nord Est cubano la stragrande maggio- ranza del business, del giro d’affari del settore, così come hanno i clienti più importanti, co- struttori di macchine che lavorano nei principali settori come meccanica, alimentare, packaging, logistica…. Insomma, credo comunque che al di là del 2024, anno di transizione, dai dati esca ottimismo per il futuro. Dobbiamo credere che ci possa essere un’evoluzione molto positiva nei prossimi anni. Abbiamo tematiche, driver molto forti che stanno comunque trascinando la nostra industria in una direzione positiva”. Attualità AUTOMAZIONE OGGI Federica Bondioli, professore Ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali, Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia (Disat), Politecnico di Torino

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