Automazione Oggi 456

30 | SETTEMBRE 2024 AUTOMAZIONE OGGI 456 Attualità AUTOMAZIONE OGGI A utomazione come soluzione uni- versale per l’industria italiana? Sì! La maggior parte delle aziende in- dustriali italiane (58%) crede che la produzione sarà completamente automatizzata entro cinque anni. Inoltre, quasi tre quarti dell’industria italiana (69%) considera l’automazione essenziale per rimanere com- petitiva. Questo è quanto emerge dal nuovo studio indipendente di reichelt elektronik, che analizza lo stato attuale delle varie tecnologie di automazione e i piani di investimento nelle aziende industriali italiane di diverse dimensio- ni e settori. Lo studio identifica anche le poten- ziali opportunità per i progetti di automazione futuri e mette in evidenza gli ostacoli che l’in- dustria deve superare per implementare questi piani. Status quo: il potenziale viene sprecato? L’Italia è una delle economie più automatizzate al mondo, almeno in termini di densità di im- piego di robot nella produzione. In media, il 40,95% dei processi di produ- zione in Italia è attualmente automatizzato. Nel dettaglio, il 33% degli intervistati utilizza il Cloud Computing, il 35% l’IoT industriale e le macchine interconnesse, il 33% l’analisi dei Big Data. Idealmente, le informazioni otte- nute dall’analisi dei Big Data possono essere utilizzate per automatizzare i processi e pren- dere decisioni. Tuttavia, le aziende industriali italiane sembrano attualmente sprecare que- sto potenziale. I possibili ostacoli potrebbero essere la mancanza di risorse, competenze o formazione nel campo dell’analisi dei Big Data stessi. Il 43% degli intervistati desidera implementare queste analisi entro il prossimo anno, o due anni, dimostrando la volontà di prepararsi per il futuro. Inoltre, i sistemi au- tomatizzati di magazzino e logistica (34%) e i sistemi di produzione automatizzati (42%) sono anch’essi frequentemente utilizzati nelle aziende industriali italiane. La situazione è di- versa quando si tratta di intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML): solo il 19% li uti- lizza attualmente. Tuttavia, queste tecnologie sono considerate promettenti per il futuro, come dimostrano i piani di investimento del 47% delle aziende. Inoltre, il 53% degli inter- vistati crede che l’intelligenza artificiale e l’au- tomazione possano sopperire alla carenza di lavoratori qualificati in Italia. Altre tecnologie in cui le aziende desiderano in- vestire in futuro sono l’automazione dei processi tramite software o bot (41%); la manutenzione predittiva (39%); i cobot (40%) e i robot (38%). La dimensione dell’azienda influenza il livello di automazione Le aziende più piccole, in particolare, non sono ancora così avanzate nell’automazione della pro- duzione. Ad esempio, il 43% delle aziende con meno di 10 dipendenti utilizza pochi o nessun processo di automazione nella produzione. Più grande è l’azienda, più è probabile che vengano utilizzati processi di automazione a supporto della produzione. Al contrario, tutte le aziende intervistate che impiegano dai 50 ai 250 dipen- denti (PMI) hanno dichiarato di automatizzare almeno parzialmente i loro processi. In media, il grado di automazione nelle PMI è appena in- feriore al 43,02%. Le aziende con oltre 1.000 di- pendenti automatizzano persino poco più della metà dei loro processi in media (54,60%). Robot come forza trainante dell’automazione I robot sono probabilmente il simbolo e lo stru- mento più importante dell’automazione, poi- ché combinano molte tecnologie chiave in una macchina efficiente, progettata per alleviare il carico sugli esseri umani e integrare le loro competenze. Secondo l’ultimo World Robotics Report (2023), l’Italia è una tra le prime sei ‘na- zioni robotiche’ al mondo, dopo Cina, Giappone, Lucrezia Campbell Fonte: foto Shutterstock I robot sono probabilmente il simbolo e lo strumento più importante dell’automazione Il nuovo studio di reichelt elektronik fa luce sullo scenario attuale, sul potenziale delle tecnologie come AI, ML, Big Data, robotica e IoT e sul loro utilizzo nelle aziende industriali italiane Credere nella forza dell’innovazione

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