Automazione Oggi 453
Tutorial AUTOMAZIONE OGGI 92 | APRILE 2024 AUTOMAZIONE OGGI 453 dard di qualità della produzione. Abbiamo citato il DL 81/2008 base fondamentale per la regola- mentazione della tematica. Ma in parallelo va tenuta in considerazione anche la Legge n. 231 dell’8 giugno 2001, che, pur essendo principal- mente volta a introdurre la responsabilità ammi- nistrativa delle società per alcuni reati commessi dai loro rappresentanti, ha importanti implica- zioni anche per la sicurezza in ambiente produt- tivo. La legge stessa non si occupa direttamente di salute e sicurezza sul lavoro ma il suo impatto in questo ambito si evidenzia attraverso l’obbligo per le aziende di adottare modelli organizzativi efficaci per prevenire la commissione di reati. Pensare alla L.231 anche per la sicurezza sul la- voro significa per le aziende integrare nei loro modelli di organizzazione e gestione (MOG) mi- sure specifiche per prevenire reati che potreb- bero compromettere la salute e la sicurezza dei lavoratori. Ad esempio, la prevenzione di reati come l’omicidio colposo e le lesioni personali colpose gravi, che possono derivare dalla viola- zione delle normative sulla sicurezza sul lavoro. La L.231/2001 prevede anch’essa modelli di or- ganizzazione e gestione che includono proce- dure per la valutazione dei rischi, protocolli per la gestione della salute e sicurezza sul lavoro, sistemi di controllo interno e programmi di for- mazione per i dipendenti per sensibilizzarli sui rischi legali associati alla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. L’adozione specifica di un modello di gestione aderente alle dispo- sizioni della L. 231/2001 contribuisce alla crea- zione di una cultura aziendale che valorizza la legalità e la sicurezza. Questo specifico dispo- sitivo legislativo prevede l’istituzione di un or- gano di vigilanza (OdV) il cui compito è quello di monitorare il rispetto del modello di gestione e di segnalare eventuali violazioni, comprese quelle che potrebbero avere implicazioni per la sicurezza sul lavoro. È bene considerare, dunque, la relazione tra le normative di sicurezza nell’industria produttiva e la Legge 231/2001. Emerge infatti l’impor- tanza di un approccio integrato alla compliance aziendale, che considera sia gli aspetti specifici della sicurezza sul lavoro, sia la più ampia re- sponsabilità amministrativa dell’impresa. L’a- dozione di modelli organizzativi adeguati e la costante attenzione alla prevenzione dei reati rappresentano un valore aggiunto significativo per le aziende, che migliorano non solo la sicu- rezza ma anche la cultura aziendale e la propria immagine sul mercato. Parliamo di dispositivi Il discorso potrebbe farsi lungo, per cui accen- neremo soltanto a quelli che riteniamo essere un po’ i caposaldi delle diverse tecnologie e dispositivi dei quali un’azienda può avvalersi per prevenire infortuni, mitigare i rischi e ga- rantire un ambiente di lavoro a norma e sicuro. La trasformazione digitale che coinvolge pie- namente il mondo industriale si riscontra in software e piattaforme digitali per la gestione integrata della sicurezza. Documenti come quello della valutazione dei rischi, la pianifica- zione formativa, le procedure di emergenza, la registrazione degli infortuni in digitale facili- tano il monitoraggio della conformità e miglio- rano l’efficacia. Si danno sempre per scontati i DPI (dispositivi di protezione individuale) ma spesso non lo sono: qui il miglioramento dev’essere focalizzato sul singolo lavoratore, che dotato dalla sua azienda di tutti i disposi- tivi necessari, magari non li indossa. Per fretta, fastidio, ambiente caldo o freddo, le scuse non mancano, ma un’approfondita formazione allo sviluppo della coscienza della sicurezza faranno del gran bene al collaboratore e all’impresa. Nel mondo produttivo la sensoristica sempre più connessa e sviluppata porta a ‘safety solu- tions’ di straordinaria efficacia ed efficienza. Si bloccano processi produttivi in modo selettivo, così da non intralciare i flussi di lavoro inutil- mente. Altrettanto avanzate ed efficaci sono oggi le tecnologie per il rilevamento di gas tossici, fumi e altre sostanze pericolose, oltre a sistemi di allarme che segnalano condizioni di pericolo imminente. Questi sistemi sono cruciali in ambienti ad alto rischio, come quelli chimici o petrolchimici, per prevenire incidenti gravi. Tra questi annoveriamo anche dispositivi indossabili che monitorano parametri vitali, la presenza di gas tossici, o l’esposizione a rumore e vibrazioni, inviando allarmi in caso di valori oltre la soglia di sicurezza. Questi dispositivi possono anche essere utilizzati per tracciare la posizione dei lavoratori in tempo reale, miglio- rando le risposte in caso di emergenza. Chiuderemmo con un cenno alla formazione che utilizza la realtà virtuale o aumentata per simulare ambienti lavorativi nei quali eserci- tarsi in sicurezza senza i rischi di una forma- zione sul campo. Le imprese impegnate nella protezione dei propri collaboratori, dei propri siti produttivi e della propria produzione e qualità dei prodotti è opportuno che seguano un approccio siste- matico che includa la valutazione dei rischi spe- cifici del proprio ambiente di lavoro, la scelta delle soluzioni tecnologiche più appropriate e la costante formazione dei lavoratori sull’uso corretto delle attrezzature e dei dispositivi di sicurezza. È soprattutto fondamentale che si crei e si diffonda una solida cultura della si- curezza. Perché è come sempre la cultura e la conoscenza sulla quale si basano i processi e le azioni di successo. In tutti i campi. La trasformazione digitale, che coinvolge pienamente il mondo industriale, si riscontra in software e piattaforme digitali per la gestione integrata della sicurezza Fonte: foto Shutterstock
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