Automazione Oggi 453

56 | APRILE 2024 AUTOMAZIONE OGGI 453 Rassegna AUTOMAZIONE OGGI Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO-World Health Organization), ogni anno quasi 1 persona su 10 nel mondo si ammala dopo aver mangiato cibo contaminato, provocando oltre 420.000 morti. I bambini sono colpiti in modo spropor- zionato, con 125.000 decessi ogni anno tra le persone sotto i 5 anni di età. Le malattie di origine alimentare sono causate dalla contaminazione degli alimenti, evento che può verificarsi in qualsiasi fase della catena di produzione, distribuzione e con- sumo. Ciò comporta gravi conseguenze socio-economiche, tra le quali la pressione sui sistemi sanitari, gli sprechi di prodotto alimentare, i danni al settore alimentare, dovuti alle legittime fluttuazioni della fiducia dei consumatori in seguito a casi gravi, o comunque aventi un impatto mediatico. Nel 2006 la WHO ha pubblicato il manuale ‘Five keys to safer food’: la prima delle 5 strategie chiave presentate in questa pub- blicazione è sintetizzata con ‘keep clean’, ossia ‘mantieni pulito’. Soddisfare tale richiesta potrebbe sembrare facile, invece non lo è, soprattutto se ciò che deve essere rimosso non è soltanto lo sporco macroscopico, ma anche possibili sostanze chimiche, piccoli frammenti di materiali in grado di provocare un danno meccanico durante la masticazione o l’ingerimento, allergeni (pericolosi già in piccolissime quantità), microrganismi (che, come suggerisce il nome, sono nell’ordine di grandezza del micron) ecc. Il tutto si complica, e di molto, se gli ambienti e le attrezzature utilizzate nella produzione degli alimenti sono difficili, se non impossibili, da pulire, in quanto non sono stati realmente progettati a tal fine. Per questa ragione le nostre legislazioni impongono che gli ambienti di produzione degli alimenti e le attrezzature utilizzate siano ‘igienici’. Ciò dovrebbe quindi essere considerato, per legge, un prerequisito per qualsiasi attrezzatura destinata a essere utilizzata nella produzione alimentare. Tuttavia, ancora oggi la progettazione igienica, o ‘hygienic design’, viene spesso presentata come qualità opzionale. Purtroppo, i danni, anche economici, derivanti dall’uso di attrezzature non igieniche, sono difficili da stimare; questi includono, per esempio, costi per pulizie ordinarie prolungate e conseguentemancata produzione, costi vivi per pulizie ordinare e straordinarie (incluso acqua, energia e sostanze chimiche), scarti di prodotto, costi per la gestione delle emergenze ecc. Fortunatamente varie aziende, anche italiane, continuano a sviluppare e proporre sul mercato apparecchiature igieniche, che sono dunque progettate perminimizzare i rischi di contaminazione degli alimenti e, in particolare, sono tali da garantire l’efficacia ed efficienza dei processi di pulizia e disinfezione. Queste apparecchiature sono spesso identificate da un marchio di certificazione Ehedg (European Hygienic Engineering and Design Group). Tale certificazione è il frutto dell’esito positivo di una valutazione di terza parte, che tiene conto dei più aggior- nati criteri di progettazione, e dell’esito di prove sperimentali eseguite presso laboratori accreditati; questo schema di certificazione si basa sulle linee guida di progettazione e sui metodi di prova sviluppati e pubblicati dall’Ehedg. Questa organizzazione, oltre a sviluppare i documenti relativi e a gestire un programma di certifi- cazione basato su di essi, stabilisce uno schema di formazione, finalizzato a diffondere la conoscenza dei più aggiornati criteri di progettazione igienica. Nello specifico, Ehedg è un consorzio di imprese quotidianamente impegnato, a livello globale, per migliorare la sicurezza alimentare tramite lo sviluppo e la divulgazione della cultura della progettazione igienica. La collana delle linee guida, costantemente revisionate e aggiornate, è disponibile, insieme a ogni altra informazione rilevante, sul sito dell’ente www.ehedg.org . Giampaolo Betta, presidente Ehedg Italia - www.ehedg.org/italy A cura di Ilaria De Poli @depoli_ilaria Prodotti compatibili con l’hygienic design Il termine Hygienic Design indica una progettazione compatibile con i requisiti d’igiene e pulizia previsti per macchinari, impianti e componenti utilizzati in ambienti dove l’igiene riveste un ruolo primario, per evitare infezioni, malattie e contagi, per esempio in ambito alimentare, farmaceutico, della cosmesi e biotecnologico Fonte: foto Shutterstock

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