Automazione Oggi 453

Panorama APRILE 2024 AUTOMAZIONE OGGI 453 | 27 è apprezzata per la produzione di materiali fini e specialistici, come i principi attivi farmaceu- tici, per i quali è leader mondiale. Anche la chimica europea è stata indebolita dalla crisi energetica e ha registrato un calo della produzione del 6,1% nel 2022, portando il valore complessivo a 764 miliardi. La Germa- nia è stata la più penalizzata, con uno scivolone verso il basso dell’11,8%. A livello mondiale la Cina si conferma primo produttore con una quota pari al 43%, raggiunta con una crescita del 6,4% ottenuta nel 2022. Un risultato rimar- chevole che però non arriva ai livelli pre-pande- mia. Anche per gli USA il post Covid ha segnato una ripresa della produzione (+2,2% nel 2022), e quest’andamento positivo potrebbe prose- guire con il maggiore utilizzo dello shale gas dovuto all’aumento dei costi energetici causati dal conflitto in Ucraina. La farmaceutica guarda avanti Con una produzione del valore di 49 miliardi di euro nel 2022, di cui 47,6 destinati all’export, e 68.600 addetti, anche l’industria farmaceutica italiana si conferma un pilastro dell’economia nazionale (Farmindustria). A livello europeo si posiziona come leader, insieme a Germania e Francia, trainata dalla significativa crescita delle esportazioni, che hanno registrato un aumento del 176% negli ultimi dieci anni, superiore alla media dell’Unione Europea (+141%). Questo successo è attribuibile in particolar modo all’e- levato valore medio dei prodotti farmaceutici esportati e per gli investimenti in ricerca (nel 2022 sono stati destinati 1,9 miliardi in R&S). Non a caso la farmaceutica è al primo posto tra i settori industriali in Italia per accordi di inno- vazione con Università e centri di ricerca. Anche la farmaceutica italiana sta subendo le tensioni internazionali che hanno portato a una ridu- zione dellematerie prime e un aumento dei costi dell’energia, come rilevato da dati Confindustria e Istat e sottolineato dalla Banca d’Italia nella sua Relazione Annuale. Ciononostante, l’Italia si con- ferma al settimo posto del ranking globale, con circa il 3% del fatturato mondiale. Posizione che però potrebbe essere messa in discussione nei prossimi anni, come conseguenza dei forti inve- stimenti e della crescita che si sta registrando in Brasile. A livello mondiale il mercato dei farmaci vedeva nel 2022 gli USA ai vertici della produ- zione con il 52,3%, seguita dall’Europa, 22,4% e dalla Cina 8,1%, per un valore complessivo di circa 1.500 miliardi di dollari (Farmindustria). Importo che, secondo recenti stime di Iqvia, rag- giungerà 1.900 miliardi di dollari nel 2027, con un tasso medio di crescita tra il 3 e il 6%. Alti e bassi per il settore petrolchimico Secondo i dati di Statista, i prodotti petrolchimici hanno rappresentato oltre il 16%della domanda di petrolio nell’Ocse nel 2020 e raggiunto quasi 2,3 miliardi di tonnellate metriche nel 2021, por- tando il valore di mercato a 556miliardi di dollari nel 2021. Sempre secondo questo studio, il va- lore di mercato globale dell’industria petrolchi- mica supererà il trilione di dollari entro il 2030 per merito, principalmente, della crescente ca- pacità produttiva di Cina, India e Iran. S&P Global Commodity Insights sembra invece più cauto: secondo le sue analisi nel 2024 il settore petrol- chimico globale sarà ancora afflitto da un’ecces- siva offerta e da una domanda debole. Stringendo lo sguardo verso l’Europa, emerge che l’industria petrolchimica registra vendite totali per circa 145 miliardi di euro all’anno, impiegando circa 300.000 lavoratori (Petroche- micals Europe). Se poi ci focalizziamo sull’Ita- lia, i dati preliminari di Unem (Unione Energie per la Mobilità) mettono in evidenza come nei primi dieci mesi del 2023, i consumi di prodotti petroliferi abbiano registrato una diminuzione dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2022. Per quanto riguarda le importazioni di prodotti finiti, nei primi otto mesi del 2023 è stato regi- strato un aumento del 6,8% (per un ammontare di circa 10,4 milioni di tonnellate), focalizzato principalmente su benzina, biocarburanti, jetfuel e lubrificanti. Diminuito invece l’import dei semilavorati esteri (ben 32,5% in meno). Sul fronte opposto Unem segnala anche una ridu- zione del 3,3% delle esportazioni. Infine, uno sguardo alle lavorazioni delle raffinerie di greg- gio, semilavorati esteri e additivi: gli impianti sono stati utilizzati al 76,7%, con un calo della produzione del -2,2% rispetto al 2022. Un passo avanti con l’AI Dalle tecnologie IoT e dal digital twin il passo verso l’intelligenza artificiale è breve. Secondo McKinsey l’AI ha il potenziale per generare un’attività economica totale aggiuntiva di circa 13 trilioni di dollari entro il 2030 e circa 1 tri- lione di dollari solo per il settore industriale. Sempre secondo questi analisti l’industria di processo che ha adottato l’AI ha registrato un aumento della produzione tra il 10 e il 15% e un incremento dell’Ebita del 4-5%. Le realtà chimiche, farmaceutiche e in generale di tra- sformazione che si affidano all’AI la utilizzano in particolare per prendere decisioni basate sui dati, ma anche per la progettazione di reti, per i sistemi di controllo e la cattura di dati storici. In altre parole, l’AI funge da sistema di supporto decisionale per aiutare a identificare oppor- tunità che potrebbero non essere visibili agli esseri umani nei processi altamente complessi, come le prestazioni dell’impianto. Ma non solo, può essere la chiave anche per raggiungere una maggiore sostenibilità ambientale e il rispetto degli ESG. Il futuro dell’AI in questo settore sarà, quindi, quello di coprire sempre più fasi Secondo alcune analisi, nel 2024 il settore petrolchimico globale sarà afflitto da un’eccessiva offerta e da una domanda debole Fonte: foto Shutterstock

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