Automazione Oggi 452

Tavola rotonda MARZO 2024 AUTOMAZIONE OGGI 452 | 71 aumento del valore aggiunto di 61 miliardi di euro, equivalente al 3,2% del PIL del Paese. Al contempo, si stima un incremento di produtti- vità dei lavoratori del 64%, con benefici in ter- mini di sostenibilità e innovazione. La stima di Teha invita quindi le organizzazioni a cogliere le opportunità che le nuove tecnologie ci of- frono, confermando l’ineluttabilità di un’azione sistemica e coordinata per evitare che il tessuto industriale italiano rischi di rimanere escluso dal nuovo boom economico. È evidente che si impone una trasformazione digitale culturale, che sia sostenibile dal punto di vista econo- mico-industriale e delle persone coinvolte, che vedono i propri mestieri cambiare radicalmente e, come inevitabile, talvolta sparire in quanto ormai ‘ridondanti’ e superati. È inoltre auspi- cabile la creazione nelle aziende della figura dell’AI Officer (oppure AI & Data) come exe- cutive incaricato del presidio dell’innovazione responsabile. È possibile e necessario evitare di incorrere in sanzioni o anche maggiori danni reputazionali per un utilizzo incauto della tec- nologia: invitiamo ad agire con consapevolezza e strumenti idonei, senza farsi guidare da facili entusiasmi. Quali sono a suo parere le principali difficoltà nell’applicare correttamente la tecnologia emer- gente al mondo dell’industria? Marchiori : Nell’ambito industriale andiamo veramente a toccare il ‘fare’ dell’impresa, e gli ostacoli che si incontrano sonomolteplici. In or- dine, quindi, indicherei una reale e forte spinta della proprietà e dell’alta direzione, con un piano strategico di medio e lungo periodo che purtuttavia non deve diventare un monolite, ma sempre un approccio scalare fatto di piccoli passi. Ricordiamo che ci sarà unmomento in cui dovremo sostenere sia le cose come si facevano prima, le cose come si fanno ora e le cose come si faranno domani: se non c’è bilanciamento si strappa, si perde motivazione e si mina la fi- ducia dei collaboratori che si opporranno con forza al cambiamento. Non possiamo vedere questi progetti come uno sprint, ma come una maratona in cui la motivazione è necessaria ma la costanza è mandatoria. Majonchi : Ci sono quattro diversi aspetti che tendono a ostacolare l’innovazione o rendere più difficile l’implementazione di soluzioni tec- nologiche emergenti. Il primo sono gli investi- menti iniziali elevati: l’adozione di tecnologie emergenti che richiede spesso investimenti significativi in termini di risorse finanziarie, umane e temporali per implementare adegua- tamente i sistemi e integrare nell’ambiente in- dustriale esistente. Il secondo è l’integrazione con infrastrutture esistenti: le imprese indu- striali spesso operano con sistemi e processi consolidati nel corso del tempo. Integrare tec- nologie emergenti con queste infrastrutture esistenti può essere complesso e richiedere una pianificazione e una strategia dettagliata. Il terzo aspetto è la formazione e le competenze del personale: l’integrazione di tecnologie emergenti richiede spesso una riqualificazione del personale esistente o l’assunzione di nuove competenze. Questo può essere un processo costoso e richiedere tempo. E infine il quarto aspetto è la standardizzazione e l’interoperabi- lità: la mancanza di standard comuni può com- plicare l’interoperabilità tra sistemi e dispositivi, ostacolando sia l’adozione su larga scala sia l’ef- ficienza operativa. Galimi : La complessità nel reperire sul mer- cato figure professionali adeguate è il primo problema con cui ci si deve scontrare. Se ad esempio consideriamo l’ambito della sicurezza informatica applicata all’industria, tutti i dati ci dicono chiaramente che esiste un problema reale nel reperire operatori con le competenze adeguate per utilizzare correttamente la tecno- logia a disposizione. In questomomento storico le aziende hanno la possibilità di applicare ai propri processi una serie di tecnologie avanzate che sarebbero in grado di aumentare l’efficienza e la competitività, però l’utilizzo di queste nuove tecnologie richiede anche nuove competenze che possono essere acquisite esclusivamente attraverso la formazione del personale presente in azienda o attraverso l’inserimento di nuove fi- gure professionali formate da moderni percorsi di studio. Ancora una volta, pensando all’am- bito della cybersecurity applicata all’industria, risulta evidente come l’evoluzione tecnologica abbia portato alla disponibilità delle aziende una serie di strumenti che garantiscono la sicu- rezza informatica ma al contempo richiedono una competenza specifica che molto spesso è assente nel mondo del lavoro. Le tecnologie per combattere i malware, i ransomware e gli attac- chi che sfruttano le vulnerabilità dei dispositivi si sono ormai completamente adattate alle ne- cessità delle aziende, rimane ora l’esigenza che anche le figure professionali acquisiscano le competenze necessarie per sfruttarne appieno le capacità. Torres: Generalmente è il poco lasso di tempo consentito tra una novità e l’altra che mal si coniuga con l’attuazione reale delle novità e la richiesta del mercato di essere continuamente al passo. Resilienza, flessibilità e competenze in continuo rinnovamento sono i pilastri su cui deve fondarsi ogni organizzazione, e a volte risultano rallentati da burocrazia e formazione. La formazione delle persone che sono l’essenza dell’azienda è il fulcro per rendere l’innova- zione reale, e non sempre è semplice trovare i formatori e investire il giusto tempo e le ener- gie corrette in questa direzione. Ambra : A mio parere, le principali difficoltà includono sicuramente la complessità tecnolo- gica, del resto gestire la diversità di piattaforme, protocolli e soluzioni richiede una profonda comprensione e competenza tecnica; l’inte- grazione con sistemi esistenti, in effetti l’inte- grazione delle nuove tecnologie con i sistemi esistenti può essere un processo complesso; la sicurezza e la privacy, infatti garantire la prote- zione delle informazioni sensibili diventa una priorità cruciale; la formazione del personale per l’uso e la gestione delle nuove tecnologie è essenziale così come l’adattamento del perso- nale poiché la resistenza al cambiamento e la necessità di acquisire nuove competenze pos- sono rappresentare sfide significative; i costi di implementazione da bilanciare con i benefici attesi; e infine le normative e le conformità, in- fatti l’evoluzione delle normative e dei requisiti normativi può rendere complessa la confor- mità, ma mantenere l’aderenza alle norme di settore è essenziale per l’industria. Affrontare queste difficoltà richiede una strategia oculata, un impegno continuo nella formazione e nella gestione del cambiamento, nonché una colla- Benedetta Torres, marketing & communication manager, B&R Italia

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