Automazione Oggi 451

Tutorial AUTOMAZIONE OGGI 94 | GENNAIO-FEBBRAIO 2024 AUTOMAZIONE OGGI 451 migliore resta comunque il perseguimento di una struttura di consumi adeguata allo scopo. La criticità della situazione attuale L’Italia, per quanto riguarda le CER, è molto indietro rispetto ai Paesi del Centro-Nord Eu- ropa. In Europa vi sono circa 7.000 comunità energetiche con 2 milioni di cittadini che condividono l’energia da fonti rinnovabili. Il Paese Ue con il maggior numero di Comunità Energetiche, secondo uno studio del Centro Comune di Ricerca dell’Unione Europea del 2020, è la Germania, con 1.750 comunità, se- guito dalla Danimarca (700) e dai Paesi Bassi (500). Occorre semplificare e rendere traspa- renti i processi autorizzativi, dando non solo certezza negli investimenti alle imprese, ma anche ai territori. Occorre reintrodurre gli in- centivi alle fonti di interesse specifico dei ter- ritori, geotermico e biomasse. Forme legali, soggetti, incentivi e normative La forma legale delle CER è libera, può essere: una società, un consorzio, una cooperativa, un’associazione riconosciuta o non ricono- sciuta, oppure un partenariato. Gli attori che costituiscono le CER possono essere: privati cittadini, PMI, enti pubblici, territoriali (com- presi i Comuni), del terzo settore, religiosi, di ricerca o di protezione ambientale. Ma “le imprese con codice Ateco 35.11 e 35.14 (pro- duzione di energia) non possono partecipare direttamente alla CER”. Gli incentivi, ricono- sciuti dal GSE, vengono ripartiti tra i membri della CER in base al contratto ‘libero’ di tipo privatistico firmato dai membri all’atto della costituzione. Il Decreto Mase, approvato in sede UE il 23 novembre 2023, ne fissa le regole e gli importi. Prospettive Secondo un rapporto di Legambiente, nei prossimi cinque anni gli utenti residenziali che parteciperanno alla costituzione delle comunità energetiche o di autoconsumo col- lettivo saranno tra i 960.000 e 1.630.000. Inol- tre, a questi si aggiungerebbero tra le 3.000 e le 6.000 aziende di distretti industriali che si costituiranno in comunità di autoproduzione, autoconsumo e scambio, con benefici in ter- mini di incremento degli investimenti nel set- tore dei fornitori di tecnologia pari a 2,2-3,8 miliardi di euro. Nota L’autore si è avvalso dei contributi presentati da FrancoDonatini eFrancescoZaltronalConvegnosulleCERorganizzatodaCluias il giorno 8 giugno 2023. Fonte: foto Shutterstock Un buon mix tra solare ed eolico consente, in certe condizioni, di ridurre fino al 25% l’accumulo energetico nel servizio giornaliero Fonti normative di riferimento a livello nazionale La legge 8/2020 , facendo seguito a quanto previsto dalla direttiva europea, stabilisce che l’obiettivo della comunità energetica rinnova- bile“è di fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera la comu- nità, piuttosto che profitti finanziari”. A breve dovrebbero uscire le disposizioni attuative del Decreto Mase che confermerà o aggiornerà gli obiettivi delle CER. La delibera 318/2020/R di Arera indica le modalità e la regolazione economica relative all’energia oggetto di condivisione, recita“le co- munità energetiche rinnovabili si basano sulla partecipazione aperta e volontaria, sono effet- tivamente controllate da azionisti o membri che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità di ener- gia rinnovabile. Gli azionisti o membri sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le am- ministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale”. Il d.lgs. 8 novembre 2021 n. 199 “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”.

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz