Automazione Oggi 451

SPECIALE AUTOMAZIONE OGGI 72 | GENNAIO-FEBBRAIO 2024 AUTOMAZIONE OGGI 451 le aziende arrivano a registrare una riduzione delle spese operative (Opex) fino al 20%. La previsione fornisce agli utenti informazioni sul livello di urgenza e sul tempo rimanente prima che si verifichi un guasto critico su un asset. Una libreria di asset e modelli, derivata da oltre 22.000 ore di esperienza, prescrive azioni cor- rettive, riducendo così i tempi di riparazione. Ad esempio, Mitsubishi Power ha utilizzato le soluzioni di analisi predittiva di Aveva per aumentare la consapevolezza operativa dei propri sistemi energetici. Grazie alla nuova capacità di monitorare i più recenti sistemi di generazione di energia, come i produttori di idrogeno e le batterie di accumulo dell’ener- gia, l’azienda ha ottenuto notevoli risultati per prevenire le interruzioni non programmate. A prescindere dalla strategia aziendale adottata, qualsiasi attività manutentiva prevede una fase esecutiva per la sostituzione delle compo- nenti usurate. Eppure, quella che sembra una semplice fase può nascondere notevoli com- plessità anche per un manutentore esperto a causa di molti aspetti come lo smontaggio e rimontaggio complesso di parti dell’impianto, da eseguirsi, possibilmente, con strumenta- zione ad hoc e seguendo precise sequenze operative che tengono conto delle normative di sicurezza vigenti. Oppure a causa di attività non frequenti. Questo aspetto è da ricercare in un personale interno con skill trasversali (ad esempio un manutentore che interviene su numerose parti di impianto e che si trova a dover interagire con tante tecnologie diverse) o quando si interviene su componenti dal ciclo di vita lungo. Oppure invece a causa di attività frequenti, magari sostenute da opera- tori esperti che, in alcuni casi, hanno peccato di over confidence relativamente alla se- quenza operativa da seguire e alle specifiche di sicurezza da mettere in atto per ottempe- rare alla richiesta manutentiva. Le cosiddette smart factory hanno iniziato a integrare negli spazi operativi una serie di tecnologie atte a supportare gli operatori nell’esecuzione delle proprie attività di manutenzione, come ad esempio le tecnologie indossabili (weara- ble), o l’accesso realtime a dati macchina e a dati gestionali, o la sensoristica macchina e ambientale. Oltre agli aspetti prettamente operativi, uno dei grandi benefici ottenibili dall’adozione di una politica di manutenzione innovativa è legato alla riduzione dei costi end to end. Spostando la manutenzione da una logica non pianificata a una pianificata, si guadagna il vantaggio di non dover più lavo- rare in emergenza ma, al contrario, si può be- neficiare dell’opportunità di pianificare attività diverse su uno stesso impianto/macchina o di eseguire quella stessa attività su più impianti gemelli. La pianificazione degli interventi impatta anche sulla logistica del magazzino perché consente di misurare elevati margini di miglioramento nella gestione delle parti di ricambio e, quindi, dei relativi costi. La fusione di una corretta politica di manutenzione con l’adozione di strumenti digitali innovativi rap- presenta un’importante leva per migliorare gli indicatori economici e l’efficientamento, senza rinunciare a sicurezza e qualità, che sono da sempre imprescindibili e spesso differenzianti nel mercato. Attraverso l’analisi di indicatori di performance, l’OEE (Overall Equipment Effec- tiveness) e il Teep (Total Effective Equipment Performance), si può misurare la saturazione degli impianti e, nello stesso tempo, suppor- tare i manager nell’opera di definire dei turni del personale più efficienti, contribuendo all’abbattimento dei costi di fabbrica. Grazie alla connettività presente negli impianti, alla possibilità di raccogliere ed elaborare dati in tempo reale, all’alta scalabilità data dal cloud, oggi la manutenzione non rappresenta più il costo necessario di una volta, ma un’opportu- nità di miglioramento ed efficientamento dei processi produttivi e degli impianti. L’adozione in Italia è stata molto lenta, nonostante i vari fattori abilitanti che le recenti politiche, negli ultimi 10 anni, hanno messo a diposizione della piccola e media impresa. La sfida è tutta lì: i grandi gruppi industriali hanno avuto ac- cesso in early adoption a certe tecnologie e già da tempo hanno iniziato a testare con vari proof of concept quei benefici che i nuovi pro- cessi portavano con sé. Ad oggi abbiamo rag- giunto una certa maturità nel settore, quanto meno una certa consapevolezza che l’ondata digitale, ulteriormente rafforzata dall’adozione massiva del cloud imposta dal blocco di produ- zione del Covid, sia davvero utile a migliorare e rendere più virtuosi processi che avevano bisogno di innovarsi. Questo nonostante, dal punto di vista prettamente tecnologico, siamo solo all’inizio: importanti cambiamenti si profi- lano all’orizzonte, nuove piattaforme si stanno avvicinando a grandi passi verso il mondo in- dustriale e un grande cambio di paradigma farà da abilitatore per la prossima ondata. Spe- riamo che l’Italia si ponga come leader della nuova ondata e sappia coglierne e anticiparne i benefici, evitando così di dover rincorrere i trend come, purtroppo, gli ultimi anni hanno testimoniato.  Aveva - www.aveva.com Il nuovo ruolo della manutenzione impone sempre più attenzione ai concetti di formazione e preparazione degli addetti

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