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70 | OTTOBRE 2023 AUTOMAZIONE OGGI 449 SPECIALE AUTOMAZIONE OGGI P er chi è responsabile della gestione degli impianti di produzione, è fonda- mentale che le macchine continuino a funzionare. Continuità e affidabilità sono la massima priorità quando si tratta di operation. La tendenza in atto verso la digitalizzazione promette alle aziende un enorme potenziale in termini di aumento della flessibilità e dell’efficienza: offre alle aziende la possibilità di automatizzare, gestire, monitora- re e mappare digitalmente i propri impianti di produzione, nonché di ottimizzare i piani di ma- nutenzione e gestire automaticamente i dati di progetto. Le interruzioni della produzione pos- sono essere rilevate in tempo reale e gli errori manuali vengono evitati grazie all’automazione. A ciò si aggiunge il vantaggio (potenziale) di lot- ti più piccoli, di un migliore utilizzo delle risorse e di una riduzione delle interruzioni. Sebbene i vantaggi siano numerosi, l’implementazione di processo e macchinari digitalizzati guidati da software comporta anche una serie di sfide e vulnerabilità uniche, che a loro volta richiedono nuove soluzioni: gli attacchi e gli incidenti infor- matici, ad esempio, sono spesso responsabili dei tempi di inattività della produzione. Proteggersi da questi attacchi è imperativo quando si trat- ta di proteggere e garantire la continuità della produzione. Oltre ai pericoli posti dalle minacce informatiche, la crescente complessità generale della tecnologia operativa non fa che aumenta- re i numerosi e consolidati rischi per la produ- zione, tra cui difetti, variazioni e l’interruzione della supply chain. Quando si verifica un fermo macchina, il numero di pezzi che una macchina gestisce all’ora, così come i costi unitari e le pe- nali contrattuali possono incidere sul costo com- plessivo del fermo macchina. Facilitare continuità, trasparenza e gestione del know-how tecnico Uno studio del 2021 condotto su 72 grandi aziende industriali e manifatturiere multina- zionali rivela che, in media, i grandi impianti subiscono 323 ore di fermo macchina all’anno. Il costomedio del mancato guadagno, delle san- zioni finanziarie, del tempo di inattività del per- sonale e del riavvio delle linee è di 532.000 euro all’ora, pari a 172 milioni di euro all’anno per impianto. È chiaro che i tempi di inattività sono un disastro sia finanziario sia organizzativo. Le in- terruzioni possono causare perdite nelle vendite, diminuire la fiducia dei clienti e persino compro- mettere l’immagine pubblica di un’azienda. Le aziende che non hanno implementato back up e ripristino dei dati di routine e/o che non hanno una strategia di difesa informatica efficace sono vulnerabili ai tempi di inattività della produzione. I danni causati dai cyberattacchi continuano a crescere in modo drammatico. Si prevede che i costi della criminalità informatica a livello mon- diale cresceranno del 15% all’anno nei prossimi 5 anni, raggiungendo i 10,5 trilioni di dollari annui entro il 2025, rispetto ai 3 trilioni di dol- lari del 20152. Ma è solo l’inizio. I costi secon- dari iniziano a farsi sentire quasi subito, tra cui: la mancata fornitura ai clienti; le multe dovute a incidenti di hacking; le perdite di produttività; gli straordinari e personale extra. Nel caso in cui si verifichi un’interruzione di servizio, coloro che occupano posizioni di responsabilità devono porsi due domande: come è possibile riportare il sistema in funzione il più rapidamente possi- bile, e perché non siamo stati attrezzati meglio? In questo articolo scopriremo come octoplant di Auvesy-MDT è la migliore scelta per ottimizzare le operazioni di automazione. Minimizzare i tempi di inattività, ridurre gli errori, aumentare la sicurezza negli ambienti automatizzati grazie a una migliore gestione dei dati: perché prevenire efficacemente i tempi di inattività della produzione con un monitoraggio intelligente oramai è una necessità Francesco Tieghi Fonte: foto Shutterstock Proteggere l’automazione a livello globale

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