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Tutorial OTTOBRE 2023 AUTOMAZIONE OGGI 449 | 105 superficie coltivata con soluzioni 4.0, macchi- nari connessi, sistemi di controllo dei mezzi e delle attrezzature coinvolte nella produzione agricola, sistemi di monitoraggio da remoto dei terreni e delle coltivazioni. Sono soprat- tutto la tracciabilità alimentare, la produzione, la logistica e il controllo della qualità, sia della materia prima che del prodotto finito, le aree dove le aziende stanno maggiormente inno- vando. In Italia, 4 aziende della trasformazione agroalimentare su 5 hanno utilizzato almeno una tecnologia digitale innovativa, e la metà di queste ne ha addirittura sperimentate 4 o più contemporaneamente, tra cui cloud, QR code, software gestionali, robot/cobot e app. Sempre dal rapporto, emerge che l’Italia è al 15° posto nel mondo per la presenza di start- up attive in ambito agritech, che rappresentano il 2% delle 1.199 mappate. Il 3% delle start-up globali, inoltre, sta investendo in progetti blockchain per migliorare la tracciabilità nell’a- groalimentare, considerato uno dei parametri chiave da monitorare per una crescita sosteni- bile del settore e per consolidare il rapporto di fidelizzazione del consumatore. Blocchi di valore per certificare la supply chain agrifood La blockchain dimostra di rivestire un ruolo di particolare interesse per quanto riguarda le tecnologie abilitanti l’agricoltura 4.0. L’Annua- rio dell’Agricoltura italiana 2021 compilato da Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, evidenzia come il settore agroalimentare sia il terzo in Italia (dopo finanza e PA) per la realizzazione di pro- getti pilota in ambito blockchain, andando ad amplificare le potenzialità di tecnologie ma- ture come la data analytics, l’Internet of Things e l’intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di organizzare e semplificare i processi di certifica- zione e tracciabilità lungo tutta la supply chain, dalla coltivazione alla distribuzione del cibo, soprattutto in ottica anticontraffazione. Inoltre, assume sempre più importanza la condivisione di dati relativi alla sostenibilità ambientale e so- ciale delle aziende, nel rispetto dei valori ESG. La tecnologia blockchain si presta, per sua stessa natura, a espletare queste funzioni, dando origine a una vera e propria ‘Internet of Value’, dove la condivisione di informazioni certificate consente di generare valore per i produttori, per i distributori e anche per i con- sumatori finali. Ogni blocco della catena, che corrisponde a uno step della supply chain che concorre alla produzione e alla distribuzione di un alimento, è crittografato, quindi integro e au- tentico, oltre che inalterabile, ed è collegato al precedente e al successivo blocco così da com- pilare una sorta di ‘libro mastro’ dell’alimento tracciato, che è unico. A partire dall’agricoltore che semina e raccoglie dal campo, passando per l’industria alimentare di processo, che tra- sforma il raccolto in alimento pronto per essere consumato e lo confeziona per prolungarne la shelf life, arrivando alla logistica che si occupa di trasportarlo dalla zona di produzione ai diversi punti vendita (last mile), fino al retail e alla GDO che lo rendono disponibile al consumatore fi- nale: tutto è tracciato. Grazie alla tecnologia dei codici a barre e dei tag Rfid è infatti possibile re- gistrare digitalmente i dati e condividere con il sistema centrale lo stato del processo. Con il progetto Trick, finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020, anche l’Unione Europea ha avviato un pilota con l’o- biettivo di supportare le PMI nell’adozione della blockchain per il tracciamento dei prodotti in ambito tessile e alimentare, due settori consi- derati critici per il rischio di contraffazione e per il rispetto dei target di sostenibilità ed econo- mia circolare comunitari. Più controllo per la sicurezza alimentare La blockchain permette quindi di monitorare in qualsiasi momento e in tempo reale l’intero percorso di vita di un prodotto alimentare. Il vantaggio principale è il potenziamento della sicurezza degli alimenti. Registrando in modo sistematico tutte le fasi di produzione, a fronte di qualsiasi criticità riscontrata è possibile risalire agevolmente allo step della supply chain che ha avuto un problema, per esempio un lotto pro- dotto con materie prime non conformi, un’alte- razione dovuta a un trasporto non corretto, o il mancato rispetto di specifiche proprietà organo- lettiche. Tutto a vantaggio della tempestività di reazione da parte dei marchi alimentari coinvolti, per i quali la sicurezza, la trasparenza e la garan- zia del massimo standard qualitativo dei propri prodotti sono requisiti fondamentali, e per cui è di primaria importanza correggere prontamente eventuali anomalie e irregolarità. Ad approfittare dei vantaggi di questo sistema di tracciamento strutturato sono anche i consu- matori, che possono conoscere tutta la storia di quello che portano in tavola scansionando il QR code presente sull’etichetta e sentirsi rassicurati sull’origine di quanto mangiano e offrono da mangiare alla propria tavola. Questa trasparenza da parte dei produttori rafforza in modo espo- nenziale la relazione di fiducia con i consuma- tori, che continueranno nel tempo ad affidarsi a un marchio che si ‘racconta’, piuttosto che a uno che non condivide informazioni sul per- corso ‘from farm to table’. A essere interessata dall’impiego della blockchain per rispondere a ragioni di tracciabilità e food safety è in primis la Fonte: foto Shutterstock L’agricoltura 4.0 è in costante crescita un po’ tutti i comparti: superficie coltivata con soluzioni 4.0, macchinari connessi, sistemi di controllo e di monitoraggio da remoto dei terreni ecc.

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