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96 | SETTEMBRE 2023 AUTOMAZIONE OGGI 448 uesto mese vogliamo parlare di eccellenze nell’ambito della sa- nità pubblica. A dispetto delle apparenze, a volte frutto della cattiva informazione, o delle no- tizie più eclatanti di malasanità, in questo ambito spesso si raggiun- gono dei traguardi importanti ed emergono start-up d’eccellenza, coordinate da medici di fama, coadiuvati dai progressi della scienza e della tecnologia. Una vera panacea per la nostra salute e la qualità della vita. A questo proposito abbiamo incontrato Giorgio Balsamo, il medico che nel maggio scorso ha impiantato per la prima volta in un ospedale pubblico romano, il Sant’Eugenio, su un paziente affetto da sordità gravissima, l’impianto cocleare conosciuto da molti come ‘orecchio bionico’. L’impianto cocleare permette di ripristinare l’udito in pazienti che non hanno giovamento dalle protesi acusti- che tradizionali e che presentano perdita di udito grave, profonda e bilaterale. Lo abbiamo intervistato per saperne di più dal punto di vista tecnico sull’inter- vento che ha eseguito per la prima volta in un ospedale pubblico… “La tecnologia è quella avanzatissima dell’im- pianto elettronico in sé” ci spiega Balsamo. “La tecnica è microchirurgica con microsco- pio neurochirurgico ad alto ingrandimento, che permette una visualizzazione del campo operatorio molto dettagliato, ad alta preci- sione e con ampie profondità di campo: un elettrodo di 1 mm di diametro lo ingrandisce fino a 2 cm e ti permette di arrivare in zone molto profonde dell’orecchio con estremo dettaglio, riducendo al minimo l’errore e le complicanze post operatorie. L’intervento è innovativo anche per essere stato il primo eseguito in un ospedale pub- blico non universitario”. Ci spiega come avviene nello specifico? “Si genera un impulso elettrico, e non acu- stico, che va a sostituire completamente la funzione cocleare stimolando direttamente il nervo. Questo tipo di intervento è anche definito ‘neuroprotesi’, e per questo si dif- ferenzia da una protesi acustica tradizio- nale, il cui scopo principale è invece quello di agire da amplificatore del suono in arrivo all’apparato acustico. Il sistema è composto di due parti distinte: l’endoprotesi, che viene impiantata chirurgicamente e consiste di un array di elettrodi e di un ricevitore/stimola- tore, e l’esoprotesi, il processore del suono, che viene indossata dal paziente general- mente dietro l’orecchio a contatto con la pelle. L’intervento chirurgico è eseguito con l’impiego di un microscopio operatorio, di un sistema di monitoraggio dei nervi cranici e di un computer per lo studio della rispo- sta e della funzionalità del nervo acustico. La procedura ha una durata totale di circa 2 ore. Per l’esecuzione della procedura è stato utilizzato un microscopio otoneurochirur- gico di ultima generazione, un’avanzata tecnologia di monitoraggio dei nervi e un nuovo programma di studio della funzione dell’orecchio e del perfetto posizionamento dell’impianto cocleare”. Prosegue quindi Balsamo: “Dopo 20 giorni si ‘accende’ e si esegue il primo fitting. Il pa- ziente inizia a sentire i primi stimoli acustici. Da lì si intraprende un percorso riabilitativo, che aiuterà la comprensione e l’adattamento uditivo. Ogni processore va infatti program- mato e calibrato secondo le caratteristiche di ogni singolo utilizzatore. La corretta applica- zione di questo dispositivo medico richiede un approccio multidisciplinare e il coinvol- gimento di servizi di alta specializzazione e avanzatissima tecnologia. Mi piace concludere ribadendo che l’im- pianto cocleare aumenta grandemente la qualità della vita dei pazienti e, sebbene abbia un impatto economico immediato apparentemente elevato, certamente com- porta un’altissima riduzione dei costi non sanitari diretti, con ottimo rapporto costo/ beneficio nel medio e nel lungo periodo. La mia speranza? Che diventi un punto di riferi- mento per la sanità pubblica”. Una speranza di certo condivisibile. Q Lucilla La Puma AUTOMAZIONE OGGI TECH BOYS AND GIRLS Giorgio Balsamo L’orecchio bionico di Giorgio Balsamo