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Tutorial AUTOMAZIONE OGGI 90 | GIUGNO-LUGLIO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 447 S ono passati oltre vent’anni dalla pri- ma volta in cui è stato usato il ter- mine Big Data: correva l’anno 1999 e sembrava che questo nuovo concet- to avrebbe rivoluzionato il modo di vivere e lavorare di ciascuno di noi. È successo, ma solo parzialmente. Oggi molti parlano di Big Data ma solo pochi sanno come trasfor- mare l’accesso a questo insieme di dati, così grandi, complessi, disorganizzati, in informa- zioni di valore. Conoscere i Big Data Partiamo dai fondamenti, in altre parole da come sono generati i Big Data. Ogni volta che si apre un’applicazione sul telefono, si visita un sito, ci si registra su una piattaforma, si avvia una ricerca, o si fa un acquisto online, viene rac- colto un dato. Si generano così ampi set di dati, difficili da archiviare e organizzare nei tradizio- nali database. Considerando che ogni singola cosa che facciamo utilizzando una tecnologia digitale lascia una traccia, la quantità di dati di- sponibili cresce inmodo esponenziale. Unmare di informazioni: illimitati zettabyte di dati che attraversano PC, dispositivi mobili e sensori. Le interazioni sui social media sono la princi- pale fonte di generazione dei Big Data. Essi pro- ducono una vastità di informazioni, sotto forma di immagini, video, vocali, testo e audio; ci sono poi i cosiddetti dati ‘in streaming’, che nascono dalle applicazioni IoT e dagli altri dispositivi connessi, come wearable, veicoli intelligenti, applicazioni medicali, sensori industriali ecc. A questi si aggiungono quelli raccolti tramite open data, come per esempio il data.gov del governo americano, il CIA World Factbook e il portale Open Data Portal dell’Unione Europea. Infine, i Big Data possono provenire anche da data-lake, fonti dati cloud, fornitori specializzati e clienti. Tutti questi dati ammontano ad alcuni quintilioni di byte, che equivalgono alla somma di ogni singolo granello di sabbia del pianeta moltiplicato per 75. L’importanza dei Big Data non consta unica- mente nella quantità di informazioni che essi rappresentano, bensì soprattutto nella capacità che le aziende hanno di analizzarli, elaborarli e combinarli per ottenere un quadro approfondito di uno specifico scenario o una particolare situa- zione. Il criterio con cui le organizzazioni di ogni dimensione o tipologia di settore gestiscono i Big Data è quello che consente di ottenere quegli in- sight necessari per prendere decisioni più rapide e informate, e studiare strategie di crescita. Come sono categorizzati Uno dei modi di categorizzare i Big Data è in base all’origine e al modo di organizzarli. I dati che possono essere archiviati ed elaborati in un sistema di gestione di database relazionali (Rdbms) o con programmazione SQL (Struc- Silvia Beraudo Molti parlano di Big Data ma solo pochi sanno come trasformarli in informazioni di valore Big Data e manutenzione predittiva Essere ‘data-driven’ può essere la carta vincente per superare le sfide socio-economiche di questi anni: con i Big Data le aziende funzionano meglio, sono più efficaci dal punto di vista operativo e sono più redditizie Fonte: foto Shutterstock
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