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Panorama AUTOMAZIONE OGGI 44 | GIUGNO-LUGLIO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 447 lanci. Il 2023 potrebbe inoltre portare a ulteriori sviluppi nella tecnologia dell’osservazione della Terra, del remote sensing e delle comunicazioni satellitari. A supporto della lotta al cambiamento climatico, le compagnie nel comparto Space po- trebbero monitorare e tracciare gli eventi sulla Terra, offrendo vantaggi alle aziende grazie a tecnologie avanzate come l’IoT, per incremen- tare la produttività e ridurre le emissioni. L’in- dustria aerospaziale sta inoltre considerando il rilancio delle operazioni legate ai velivoli super- sonici, interrotte nel 2003 a causa degli elevati consumi di carburante correlati e del danno ambientale. Gli OEM dichiarano infatti di avere sviluppato nel frattempo velivoli più sostenibili, con tempi di volo ridotti e impiego al 100% di SAF, come nel caso di Boom Supersonic, mentre la Nasa e Lockheed Martin stanno sviluppando un velivolo supersonico silenzioso: il primo test acustico è previsto nel 2023. Venus Aerospace ha invece svelato il concept design del suo ve- livolo hypersonic nel 2022; è prossima quindi al lancio di Stargazer, aeroplano ipersonico in grado di viaggiare ai limiti dell’atmosfera. Il 2023 potrebbe infine segnare una pietra mi- liare per il mercato AAM in virtù dei progressi tecnologici e regolatori nel settore degli eVtol, con per esempio il nuovo framework norma- tivo pubblicato dalla European Union Aviation Safety Agency (Easa) che riguarda la certifi- cazione e le operazioni dei velivoli eVtol. Nel mondo, Deloitte stima che siano attualmente 347 le entità al lavoro su più di 700 progetti per eVtol, che danno l’idea del focus dell’industria sulla mobilità aerea del futuro. Investimenti cre- scenti e processi normativi in rapida evoluzione porteranno le compagnie AAM a focalizzarsi sull’addestramento dei piloti per essere ope- rativi nel 2025. Nel 2023 giungeranno quindi molti annunci da parte di produttori di eVtol relativamente a dove saranno avviate le opera- zioni e a dove esplorare potenziali tratte. Aerospace, l’eccellenza italiana L’industria aerospaziale è un settore chiave per l’economia italiana, come sottolineato da Val- lerani: “Il settore spaziale italiano, che secondo fonti ASI ogni anno fattura 1,6 miliardi di euro e dà lavoro a circa 6.000 addetti, può trasformarsi in uno dei motori propulsori della nuova cre- scita del nostro Paese. L’Italia è uno dei pochi Paesi al mondo che ha acquisito, nel corso degli anni, skill e know how in attività trasversali che vanno dalla produzione di satelliti, ai nuclei abitativi per le stazioni spaziali e ai lanciatori, coprendo così il comparto a 360 gradi. A diffe- renza di quanto accade, però, negli USA, dove sono presenti grandi investitori come Jeff Besoz ed Elon Musk, in Italia la New Space Economy, non potendo contare su investimenti simili, a mio avviso si svilupperà piuttosto sui servizi e sulle applicazioni. Campi in cui anche start-up e PMI possono emergere grazie, ancora una volta, a competenze trasversali e multidisciplinari. Vi sono in Italia molte attività già in corso, anche su tecnologie di nicchia, come gli intersatellite link. Quello che davvero serve sono maggiori disponibilità e l’allocazione di risorse pubbliche destinate a sostenere i programmi nazionali e la competitività dell’intera filiera industriale”. Stando all’ICE, l’industria italiana dell’aviazione è la 4 a per importanza in Europa e la 7 a al mondo per dimensioni, e vanta posizioni di leadership nei segmenti degli elicotteri civili, degli aeromo- bili per tratte regionali e dei sistemi di propul- sione. Le competenze tecnologiche e il know how delle aziende italiane nei settori aeronau- tico e spazio, unitamente alle avanzate cono- scenze tecnologiche nei processi di produzione, sono altri fattori cruciali che spingono la crescita del settore, dove l’Italia vanta una lunga tradi- zione: siamo stati il primo Paese a costruire un convertiplano certificato per uso civile, velivolo che unisce il decollo verticale, tipico di un elicot- tero, con le velocità di un aeroplano, e il terzo al mondo a lanciare un satellite in orbita, oltre al fatto che più della metà del volume pressu- rizzato nel modulo nella Stazione Spaziale Inter- nazionale (ISS) è made in Italy. Il Belpaese vanta diversi cluster e distretti ad alta specializzazione per il comparto aerospace, situati in 11 Regioni, che insieme fanno parte del Cluster tecnologico nazionale aerospazio (Ctna - www.ctna.it ) ita- liano. Ogni distretto tecnologico regionale offre specifici punti di forza e aree di attività altamente specializzate, volte a sviluppare applicazioni tec- nologiche innovative nell’industria aerospace. Leonardo è la principale compagnia italiana in quest’ambito, 5 a per importanza in Europa e 10 a a livello globale; è presente in 15 Regioni e oc- cupa 31.000 dipendenti in 70 sedi, conmaggiore concentrazione tra Lombardia, Lazio, Campania e Piemonte. Diversi sono i centri di R&D dedicati all’aerospazio, che permettono alle aziende tri- colore di essere competitive sui mercati inter- nazionali, come Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali), CNR, Enea, Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) e Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare). L’Italia offre inoltre personale specia- lizzato e nuovi laureati con elevati livelli di for- mazione per l’industria aerospace: nel 2020 l’ICE stima che dalle università italiane siano usciti 48.000 ingegneri aerospaziali e aeronautici. Un network di formazionemolto attivo, grazie anche alle diverse collaborazioni tra le nostre università e compagnie internazionali, che hanno portato alla nascita di laboratori congiunti come TAL a Torino, dedicato alle tecnologie additive, sorto dalla collaborazione tra il Politecnico di Torino e Avio Aero, i laboratori istituiti con il Politecnico di Milano e l’Università di Bologna e Thales Ale- nia Space, joint venture tra Thales e Leonardo, e l’Aerotech Academy creata da Leonardo con l’università Federico II di Napoli. Intelligenza spaziale L’Italia può ricoprire un ruolo sempre più di lea- dership nell’ambito nella New Space Economy, ponendo grande attenzione a 3 aree strategi- che, ovvero osservazione della Terra, lanciatori ed esplorazione spaziale, senza dimenticare il segmento emergente della connettività sicura. Il nostro Paese può contare su una catena del valore completa, garantendo la produzione di tutti i componenti dei segmenti ground e space ed eccellenza industriale, in combinazione con la rete dei distretti tecnologici e del cluster na- zionale. Potrebbe dunque cogliere le enormi opportunità di questo settore che, a livello glo- bale, secondo quanto dichiarato dal Ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in una comunicazione ufficiale del 31 marzo (in occasione di un evento su ricerca e innovazione per la sfida spaziale), supera oggi i 480 miliardi di dollari, e che nei prossimi 10 anni dovrebbe raggiungere i 1.000 miliardi, andando ben oltre i 2.700 miliardi nel 2040. Il Belpaese vanta diversi cluster e distretti ad alta specializzazione per il comparto aerospace, situati in 11 Regioni Fonte: foto Shutterstock

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