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GIUGNO-LUGLIO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 447 | 15 Se alcune attività sono automatizzabili to- talmente e altre solo parzialmente, l’analisi stima che per circa il 60% delle professioni la quota che può essere automatizzata non è inferiore al 30%. Tutto questo impatta sul mondo del lavoro, dove una parte della po- polazione occupata può essere sostituita da automatismi più o meno intelligenti. Il pro- cesso in realtà prende il via in modo siste- matico nel 1913, quando negli stabilimenti Ford si perfeziona il metodo della catena di montaggio che dà vita alla Ford Model T. Da quel momento l’automazione è inar- restabile su scala industriale perché le esi- genze del mercato sono sempre quelle: più, a meno, più velocemente, meglio. Il modo di produrre cambia di pari passo con le in- novazioni. La convergenza di tecnologie e le capacità comunicative e computazionali del mondo digitale consentono oggi all’in- dustria produttiva di rispondere meglio alle domande perenni. Abbiamo l’Intelligenza Artificiale, il Deep Learning, i Big Data e la loro interpretazione, la manutenzione pre- dittiva, i gemelli digitali, l’IoT, l’IIoT, abbiamo ogni ambito produttivo smart perché dialo- gante e perché offre dati e informazioni. Ma in tutto questo dove collochiamo l’uomo? Non importa se lavoratore o consumatore, le categorie si sovrappongono peraltro. La risposta è definitiva: l’uomo resta al centro sicuramente come consumatore, ma anche come lavoratore. Non esiste una tecnologia sostitutiva. L’au- tomazione, per intelligente che sia, prende il posto dell’uomo nei ruoli più ripetitivi e comunque si affianca, sovente, alla super- visione umana. L’automazione è una rispo- sta produttiva alle esigenze del mercato, sempre le stesse ma a intensità crescente, e l’influenza umana resta insostituibile se sostenuta da un’adeguata formazione. Se è vero, come sostenuto dalla ricerca McKin- sey, che l’automazione aiuta a contrastare il processo di invecchiamento della popo- lazione attiva, più che creare disoccupa- zione, è altrettanto vero che la formazione dei lavoratori dev’essere più profonda, più accurata, magari anche più specializzata. L’adozione di un maggior tasso di automa- zione e il più diffuso utilizzo di nuove tecno- logie produttive crea la necessità di nuove figure professionali, di nuove capacità di governo di macchine e di interpretazione di dati, non crea disoccupazione. Ma sicura- mente crea la necessità di una maggiore e più approfondita formazione. L’automazione, il progresso tecnologico, la convergenza di diverse tecnologie favori- scono al mondo produttivo la risposta alle domande perenni. Ma anche i lavoratori hanno delle risposte da dare attraverso una partecipazione al processo evolutivo grazie a un più profondo apprendimento e conseguentemente a una maggiore cul- tura. Anche lo studio di McKinsey in defini- tiva lo evidenzia, l’automazione è parte del progresso, le imprese che l’adottano sono parte del progresso, i lavoratori sono parte del progresso e tutti insieme concorrono a rispondere alla domanda del mercato, che è sempre la stessa. Voglio tutto. Più veloce- mente, meglio, con qualità più alta, a costi più bassi. a stagione delle manifestazioni fieristiche primaverili volge al termine e ci ha mostrato le più recenti innovazioni nel mondo dell’au- tomazione, della produzione industriale, della robotica. Tutto quanto è necessario per produrre più velocemente, meglio, con qua- lità più alta, a costi più bassi. Magari anche con una maggiore personalizzazione. Sono le richieste del mercato di oggi. Di oggi? Le esigenze sono le stesse, in termini generali, da sempre, e si perpetuano lanciando alla produzione sempre la stessa sfida. Di più, più in fretta, meglio, a sempre meno. Poi il pro- blema delle imprese è quello reddituale. Da queste sfide perenni bisogna che le imprese escano sempre vincenti e con degli utili; il ne- cessario per sopravvivere. Le sfide vanno accettate e dunque biso- gna attrezzarsi per saperle cogliere. Così lo sguardo va a tutto quanto abbiamo visto alle recenti fiere, alle nuove tecnologie che con- sentono ottimizzazioni e che aumentano la qualità. Un recente rapporto McKinsey svela che non esiste attività che non sia automa- tizzabile. Ogni lavoro ha in sé una quota percentuale che può essere automatizzata. La sfida perenne Vitaliano Vitale, Comitato tecnico di Automazione Oggi, Fieldbus&Networks e Soluzioni Software per l’Industria AUTOMAZIONE OGGI IL PUNTO L

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