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AUTOMAZIONE OGGI 446 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 79 S SI tutorial: metaverso Nel metaverso si entra da protagonisti, cioè non ci si limita a speri- mentare mondi e sensazioni creati da altri per noi, ma si può inte- ragire con essi e con le altre persone/entità presenti sotto forma di avatar, modificando l’ambiente circostante e compiendo azioni che hanno ricadute non solo nel metaverso, ma anche nella vita reale. Un esempio: nel metaverso è possibile partecipare ad aste per l’ac- quisto di opere NFT (beni digitali crittografati tramite blockchain che ne certifica l’unicità e il possesso) utilizzando criptovalute; il possesso del bene è reale. Un altro esempio: nel metaverso è pos- sibile assistere a performance artistiche immersive totalizzanti che comprendono luci, suoni, immagini, stimoli sensoriali, e l’espe- rienza viene vissuta in prima persona per mezzo del nostro avatar grazie al supporto offerto dai device dedicati, interagendo con gli altri avatar presenti. Qualche dato L’Osservatorio Realtà Aumentata e Metaverso della School of Mana- gement del Politecnico di Milano ha identificato, ad oggi, 141mondi virtuali esistenti, popolati da avatar, con regole, funzionalità e mo- delli di business differenti. Di questi, solo il 44% è già Metaverse- Ready. Il 33% sono mondi Open World, ossia aperti, persistenti, modulabili e immersivi, ma non interoperabili. Insomma: le basi per il metaverso ci sono, ma ad oggi il metaverso in senso lato non esi- ste, in quanto non è ancora consentito muoversi tra i diversi mondi. Per quanto riguarda il target, il 77% dei progetti è nei settori retail, entertainment e IT. Si stima che ogni anno siano circa 350 milioni gli individui che visi- tano i mondi attivi, e sono soprattutto le piattaforme di gaming a trainare l’interesse e a offrire le maggiori opportunità di sperimen- tazione. Un mercato che Grandview Research ha stimato valere 65 miliardi di dollari nel 2022 e che è atteso crescere con un tasso annuo composto del 41,6% da qui a fine decennio. Eppure, lo spettro di una nuova bolla è sempre più insistente. Horizon Worlds di Meta non ha raggiunto nemmeno la metà del target di utenti attivi che si era prefissata (500.000 al mese), e dei 10 miliardi di dollari investiti ne ha già persi 3,7. Molti degli asset presenti nel metaverso hanno perso di valore. Decentraland ha subito tra il 2021 e il 2022 una vera e propria emorragia di utenti attivi, perdendone l’80%, mentre The Sandbox, a fronte di 2 mi- lioni di utenti registrati, ne ha solo 30.000 attivi. Parliamo di… Industrial Metaverse La cinematografia e la letteratura sono prolifiche di storie basate su esperienze precorritrici del metaverso, ma, curiosamente, nessuna di queste è ambientata nel settore che, forse, è tra quelli che offre al metaverso più potenziale dal punto di vista dell’applicabilità, al netto dei facili entusiasmi: il mondo dell’industria. Esistono alcune applicazioni in ambito business già fruibili nel metaverso. La più semplice e diffusa prevede la frequentazione di conference room ‘meta’ dove incontrare i colleghi-avatar, in- somma, dove svolgere meeting e dialogare, interagire e con- dividere documenti e risultati, in tempo reale e senza barriere linguistiche: Microsoft Mesh ne è un classico esempio. Si tratta in questo caso anche di un’occasione di socialità per tutte le risorse in smart working, che allontana l’effetto alienante di ore in solitaria davanti al proprio schermo, tra home office e video call. Così come esistono già diverse aziende che effettuano job recruitment, on- boarding e training nel metaverso, allargando così le frontiere del settore delle risorse umane e stimolando l’engagement rispetto ai meeting video a distanza. È qui che si vive il passaggio dalla Internet of Things (dispositivi interconnessi) alla Internet of Expe- riences (persone interconnesse tramite i propri avatar). Ma la vera ‘next big thing’ è l’Industrial Metaverse. Il metaverso industriale, abilitato da intelligenza artificiale e machine learning e potenziato dalla disponibilità di tecnologie mature come il digital twin, non è così lontano. Diverse aziende stanno già stringendo accordi e investendo in questa direzione, perché la possibilità di creare mondi virtuali che sono le repliche esatte delle fabbriche e degli asset, e che ripetono i processi progettuali, produttivi/ese- cutivi e decisionali tipici del manifatturiero, della logistica e dell’in- dustria in generale porta innegabili vantaggi. Innanzitutto, risparmio di tempo e risorse, in quanto il design e le opportune valutazioni vengono eseguiti in ambiente virtuale e in modalità data-driven, sulla base di algoritmi e modellazioni che ri- prendono, sfruttano e migliorano le esperienze del passato. A se- guire un migliore controllo dei flussi di lavoro, integrando i diversi dipartimenti in modo trasparente e senza soluzione di continuità. Altro vantaggio non indifferente, la simulazione dell’intero ciclo di vita del prodotto, che comprende anche eventuali criticità che si possono palesare nel corso del tempo e riprende in modo realistico il comportamento del bene a fronte di stimoli e sollecitazioni ben precise. È inoltre possibile valutare la resa del prototipo 3D ‘calan- dolo’ in determinate situazioni o proponendolo a un particolare pubblico, a vantaggio, ad esempio, del reparto marketing che deve lanciare un prodotto e prevederne gradimento e rendimento. Per supportare lo sviluppo del metaverso ci sarà bisogno di un’infrastruttura di rete più potente rispetto a quella attuale Fonte: foto Pixabay

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