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Panorama MAGGIO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 446 | 29 zero e il -3%. Anche a livello globale, diverse analisi di settore reputano l’automazione uno dei mercati più solidi dei prossimi anni, in par- ticolare l’aumento delle imprese connesse, il continuo incremento dell’utilizzo di IoT e l’AR nella produzione. Proprio grazie a questi inve- stimenti, secondo Fortune Business Insight, il mercato dell’automazione industriale globale che valeva 191,89 miliardi di dollari nel 2021 dovrebbe raggiungere i 395,09 miliardi di dollari entro il 2029, crescendo a un Cagr del 9,8%. Cifre simili sono state pubblicate anche dall’Industrial Automation Global Market Re- port 2022 secondo il quale nel 2021 valeva 196,36 miliardi di dollari e raggiungerà 443,5 miliardi di dollari entro il 2031, crescendo a un Cagr dell’8,7%. Più caute, invece, le stime di Statista che si spinge a calcolare la dimensione del mercato globale solo fino al 2025 attestan- dolo a 265 miliardi di dollari. Macchine utensili, robotica e automazione Non si arresta neppure la crescita dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che chiude gli ultimi due anni in positivo con un incremento a doppia cifra per quasi tutti i principali indicatori economici. Secondo i dati di preconsuntivo del Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre, lo scorso anno la produzione si è attestata a 7.255 milioni di euro, segnando un incremento del 14,6% rispetto al periodo precedente. Questo grazie a una domanda di macchine utensili, robot e automazione vi- vace sul mercato italiano con una crescita del 31,3%. Il dato di export/produzione si riduce, invece, di circa il 5% attestandosi a 45,1%. La conferma che anche nel 2023 proseguirà la crescita registrata nel 2022 arriva principal- mente dall’analisi del carnet ordini dei costrut- tori italiani che nei primi nove mesi dell’anno è pari a 8,1 mesi di produzione assicurata, il valore più alto registrato negli ultimi 30 anni. Quattro trend per la crescita L’associazione statunitense ISA (International Society of Automation) ha analizzato il moto positivo del settore degli ultimi anni per deli- neare le principali tendenze dell’automazione: ne ha individuate quattro. La prima è sicura- mente quella della sostenibilità: secondo uno studio pubblicato da Capgemini Research Institute lo scorso novembre, il 58% delle im- prese si basa su automazione e intelligenza artificiale per raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità e questa percentuale è destinata a crescere. La seconda è quella della carenza di competenze: avere i talenti correttamente formati nei posti giusti, continuerà a essere la sfida principale nei prossimi anni. Workforce Institute di UKG ha rilevato che l’87% dei pro- duttori ritiene la mancanza di personale for- mato più persistente che mai e che gli impianti di produzione lamentano una mancanza di risorse competenti per il 38% del tempo. Un altro fattore critico per lo sviluppo del settore, secondo ISA, è anche quello più ovvio: quello degli investimenti delle aziende manifattu- riere che considereranno l’automazione come elemento chiave per raggiungere un ulteriore vantaggio competitivo. L’ultimo trend è indis- solubilmente collegato al precedente: offrire tecnologie sempre più facili da programmare e implementare, in modo da rendere i processi di automazione più accessibili. Molti analisti segnalano, infatti, che le soluzioni ‘chiavi in mano’, che permettono di far collaborare robot ed esseri umani, sono la vera rivoluzione. La nuova transizione: spazio al 5.0 Per descrivere questo scenario di iper-cam- biamento, caratterizzato da un susseguirsi di innovazioni tecnologiche e da una rapida evoluzione dei desideri e delle necessità dei consumatori, l’affermazione del sociologo e filosofo Marshall McLuhan “Man mano che la tecnologia avanza, inverte le caratteristiche di ogni situazione ancora e ancora” è più attuale che mai. L’arrivo dell’Industry 5.0, quindi, non è una sorpresa. Definita dalla Commissione Eu- ropea come un ‘completamento dell’Industria 4.0’, l’Industry 5.0 è una rivoluzione culturale che si basa su un modello d’impresa caratte- rizzato dalla connessione e cooperazione tra esseri umani e macchine. Nel documento ‘In- dustry 5.0 - Towards a sustainable, human- centric and resilient European’, si sintetizza questa nuova rivoluzione in tre pilastri chiave: un’economia al servizio delle persone, il Green Deal e la transizione digitale. In altre parole, l’industria dovrà guardare oltre la crescita eco- nomica per raggiungere anche degli obiettivi sociali e ambientali e affermarsi come fonte resiliente di prosperità. Secondo l’Unione Eu- ropea, “l’Industry 5.0 sarà quindi in grado di portare benefici all’industria, ai lavoratori e alla società”. Stefano Casazza, country manager di Eplan (www.eplan.it ) Stefano Pace, director business unit Industry di Rittal (www.rittal.com/it-it) Maurizio Costa, key account manager Italy di Scandit (www.scandit.com ) Giosuè Cavallaro, marketing manager di Sew-Eurodrive (www.sew-eurodrive.it) Giampaolo Fresch, local head of business GI – Robotics di Stäubli Italia (www.staubli.com/it/it ) BenedettaTorres, marketing&communication managerdiB&R Italia (www.br-automation.com/it-it ) Chiara Rovetta, field communication coordinator di Omron Iab (https://industrial.omron.it/it) L’opinione delle aziende Continua la lettura on line
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