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Tutorial APRILE 2023 AUTOMAZIONE OGGI 445 | 85 Le forme del cloud Il cloud può assumere molte forme come pub- blico, privato, multi-cloud e ibrido e può essere operato utilizzando una vasta gamma di tecno- logie, inclusi server bare metal, macchine vir- tuali, contenitori di applicazioni, contenitori di sistema ecc. In conseguenza dell’ampia dispo- nibilità e di modelli di adozione, determinare esattamente quali carichi di lavoro migrare al cloud, quali tipi di architettura adottare e come intervenire sui processi di migrazione può co- stituire un processo articolato. Scegliere la giu- sta architettura oltre alle giuste tecnologie per farla funzionale è essenziale per ottenere effi- cacia, efficienza e agilità delle operation. Non esistendo un’unica ricetta valida per tutti, è fon- damentale elaborare l’adeguata strategia per il proprio business avvalendosi delle diverse so- luzioni disponibili. Alcune definizioni possono essere utili per com- prendere il tema delle architetture e dei servizi cloud, oltre che per indirizzare le relative stra- tegie di adozione. L’elaborazione on-premise convenzionale è il paradigma che predominava prima dell’adozione diffusa del Cloud Compu- ting a partire da circa un decennio fa. Per effet- tuare la transizione dal computing tradizionale al cloud e per decidere se alcuni carichi di la- voro debbano rimanere on-premise, è necessa- rio comprendere i principali tipi di architettura cloud disponibili. In un ambiente cloud pubblico, le risorse di elaborazione, archiviazione e altre infrastrut- ture sono fornite come servizio da un provider esterno alla organizzazione che ne fa uso. È im- portante sottolineare, tuttavia, che la gestione e il supporto per il software eseguito in tali am- bienti non fanno in genere parte delle offerte di cloud pubblico. Contrariamente al primo, il cloud privato fornisce risorse di elaborazione, storage e di altro tipo in modo esclusivo a cui è possibile accedere tramite la rete. La principale differenza tra le architetture cloud private e pubbliche è che nel primo modello, le organiz- zazioni non condividono l’infrastruttura cloud con altre organizzazioni. Il cloud privato offre anche il vantaggio di poter determinare esat- tamente come è configurato l’ambiente cloud e quali tecnologie sono utilizzate per operarlo. I cloud privati possono essere creati utilizzando anche piattaforme open source per combinare cluster di infrastruttura. Mentre le piattaforme cloud pubbliche e private generalmente non includono servizi di supporto per l’imposta- zione o la manutenzione di server e applica- zioni eseguiti, le offerte managed cloud offrono tutto questo su infrastrutture private, pubblico o ibride. Questa modalità può essere il modo più semplice per implementare un cloud anche grazie alla rimozione delle sfide poste dall’uti- lizzo di risorse interne. Tuttavia, esso in genere è fornito con costi diretti più elevati sotto forma di commissioni di servizio, anche se, per poter effettuare dei paragoni omogenei, sarebbe ne- cessario intraprendere analisi TCO (Total Cost of Ownership) che includano anche i costi dei gruppi di amministrazione dei sistemi. Un’architettura cloud ibrida combina l’utilizzo di un numero di servizi cloud pubblici e pri- vati con orchestrazione tra le due piattaforme. Anche il cloud ibrido può essere gestito da ope- ratori IT indipendenti. Un esempio può essere determinato da organizzazioni con architettura cloud pubblica per ospitare applicazioni front- end facendo, invece, affidamento su un cloud privato per l’archiviazione di dati sensibili che non possono essere spostati in ambienti di ar- chiviazione pubblica. La maggior parte delle in- frastrutture citate è composta da combinazioni di tecnologie e servizi cloud e tali modalità co- stituiscono opzioni disponibili per l’hosting di diversi tipi di carichi di lavoro. Potrebbe aver senso eseguire alcuni carichi di lavoro in server virtuali, alcuni in contenitori e altri utilizzando funzioni serverless a seconda delle prestazioni, della scalabilità, del costo e dei requisiti asso- ciati a ciascun tipo di carico. …sul cloud ibrido Una delle esigenze attuali, che caratterizza la transizione digitale in atto, è di distribuire i diversi carichi di lavoro su diversi tipi di in- frastruttura cloud contemporaneamente e le architetture ibride sono spesso la soluzione migliore per chi desidera trovare un compro- messo tra le varie offerte alternative. La scelta sul tipo di cloud ibrido più adatto alle speci- fiche esigenze e il modo in cui affrontare tale passaggio epocale, richiede di determinare con precisione quali tipi di carichi di lavoro sono meglio serviti dalle diverse architetture cloud. Le moderne API consentono di suddividere i carichi di lavoro su più tipi di infrastruttura in modo abbastanza granulare. Ad esempio, il ser- vizio di archiviazione per un’applicazione web potrebbe essere eseguito in un cloud privato per soddisfare i requisiti di conformità dei dati, mentre il front-end Web rivolto all’utenza po- trebbe, invece, essere ospitato in un ambiente pubblico in cui è garantita la massima scalabi- lità, attraverso API di rete di collegamento tra i due servizi. Dividere i carichi di lavoro tra di- versi tipi di cloud secondo un modello ibrido aiuta non solo a superare le sfide tecniche o normative, ma anche ottimizzare i costi. Un Scegliere un cloud ibrido richiede una precisa determinazione dei carichi di lavoro serviti dalle diverse architetture cloud

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