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Attualità APRILE 2023 AUTOMAZIONE OGGI 445 | 39 imporre una svolta su questi temi. Ecco, quindi, il nostro impegno per i prossimi 100 anni: cre- scere insieme in un mondo più sostenibile, grazie allo sviluppo delle tecnologie adatte e all’innovazione” illustra Lanzani. Verso la All Electric Society Come ha spiegato Frank Possel-Dölken, in qua- lità di Chief Digital Officer di Phoenix Contact GmbH & Co. KG, il cambiamento climatico è diventato visibile e tangibile in molte parti del mondo, così come l’urgente necessità di produrre energia rinnovabile. L’industria, in particolare elettrificazione e digitalizzazione, insieme all’automazione, possono e devono intervenire per rispondere a due questioni fon- damentali per il futuro: il cambiamento clima- tico e il miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone in tutto il mondo. Il modo in cui si risponderà a queste domande sociali ed ecologiche avrà effetto su tutti e su tutto nel mondo globalizzato. In questi processi, la politica internazionale sta assegnando un ruolo decisivo all’industria. Gli ambiziosi obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi del 2015, per esempio, hanno portato la Germania a svolgere un ruolo pionieristico nella trasformazione del sistema energetico. I 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite (ONU), adottati nel 2016 per lo sviluppo sostenibile, presuppongono che circa il 70% delle soluzioni debba avere natura tecnica. Il VII obiettivo di sviluppo formulato dalle Nazioni Unite per l’energia pulita a prezzi accessibili è particolarmente rilevante per l’ingegneria elet- trica. Considerando i pericoli e i costi legati allo stoccaggio dei residui radioattivi, correlati alla produzione di energia nucleare, e agli enormi costi ambientali dell’utilizzo dei combustibili fossili, la produzione di energia rinnovabile di- venta imperativa per motivi sia ecologici che economici. Secondo alcuni studi, la quantità di energia solare disponibile supererebbe il fabbisogno energetico mondiale, e si tratta di energia a impatto zero, rinnovabile e rispettosa dell’am- biente. Inoltre, vi sono già le basi tecniche per utilizzarla. Questo rende concepibile una ‘All Electric Society’, sebbene questo non signi- fica che vi sia comunque spazio per altre fonti di energia, dato che l’elettricità generata dal sole o dal vento non è disponibile ovunque in modo uguale e continuo e, inoltre, è difficile da immagazzinare. L’elettricità poi non è adatta a tutte le applicazioni energetiche, per esempio nel trasporto aereo e marittimo, o nel riscalda- mento degli edifici. Per offrire soluzioni prati- cabili, l’idea della All Electric Society si basa su un cambiamento di paradigma: in futuro l’elet- tricità diventerà energia primaria, prodotta in modo sostenibile, convertibile in altre fonti di energia liquida o gassosa, neutre dal punto di vista della CO₂. La strada verso la All Electric Society è ancora lunga, ma la linea di principio è tracciata. Sulla strada della ‘carbon neutrality’ “In passato abbiamo solo pensato allo sviluppo e al miglioramento della qualità della vita, depauperando il Pianeta senza pensare alle conseguenze. E una buona parte del mondo non ancora sviluppato si evolverà presto con- sumando un quantitativo ancora maggiore di energia. Per questo è urgente trovare soluzioni sostenibili” aggiunge Lanzani. “Credo però che alcuni importanti trend tecnologici stiano creando una sorta di ‘onda perfetta’ a favore dell’ambiente: la digitalizzazione, per esem- pio, la transizione energetica e l’utilizzo delle smart grid, lo sviluppo degli smart building e tutto quanto consente una gestione più in- telligente delle fonti energetiche, soluzioni di elettrificazione, networking e automazione, che potrebbero dare impulso alla sostituzione dei combustibili fossili con fonti di energia rinno- vabili. Le aziende in questo scenario sono chia- mate a dare il loro contributo”. Ogni realtà produttiva deve porre al centro la sostenibilità, per esempio riducendo le emis- sioni dirette di gas serra e il consumo di energia sia in produzione, sia a livello di supply chain. “In questo ambito, abbiamo messo a punto un tool in grado di calcolare il carbon footprint di ciascun componente, con la documentazione completa relativa all’impatto ambientale, come ci chiedono molti di coloro che acquistano i no- stri componenti per i loro sistemi” spiega Lan- zani. Phoenix Contact sta inoltre lavorando alla riduzione delle proprie emissioni: nel 2021 ha raggiunto l’obiettivo della carbon neutrality per le unità produttive in Germania; nel 2022 ha ri- dotto di ulteriori 100.000 tonnellate le emissioni di CO₂ e l’obiettivo entro il 2030 è di rendere car- bon neutral l’intera supply chain, con una ridu- zione di ulteriori 700.000 tonnellate le emissioni di gas serra, grazie all’efficientamento sia dei bu- ilding, sia dei siti produttivi, attingendo alle ener- gie rinnovabili e compensando le emissioni che non possono essere del tutto eliminate, per una quota non superiore al 10%. “Il nuovo edificio realizzato a Blomberg, di 18.500 m 2 , che è valso un investimento di 30milioni di euro, è dotato di un BMS all’avanguardia e impiega energia foto- voltaica” esemplifica Lanzani. Un altro tema strettamente correlato alla so- stenibilità è quello dei trasporti e della mobi- lità sostenibile: “Il settore presenta un notevole potenziale di crescita; la tecnologia è ancora in via di sviluppo sia a livello di veicoli che di in- frastrutture. Per questo è nata la business unit eMobility, per rispondere alle particolari esi- genze del comparto” conclude Lanzani. Phoenix Contact - www.phoenixcontact.com/it-it Il nuovo building a Blomberg è dotato di un sistema di building automation per il controllo dell'energia, che viene anche prodotta tramite impianto fotovoltaico Francesco Lanzani, presidente e general manager di Phoenix Contact Italia
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