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Tavola rotonda AUTOMAZIONE OGGI 80 | MARZO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 444 più aziende che producono internamente tutti i componenti del processo produttivo, ogni azienda della filiera deve essere in grado di confermare la consegna dei mate- riali: se questo non avviene, tutta la filiera ne risente e i tempi di consegna diventano incerti per tutte le aziende coinvolte nel pro- cesso. Questa problematica naturalmente coinvolge anche Mitsubishi Electric, che si sta adoperando per reperire il materiale nel minor tempo possibile. Candiano : Nel 2022, l’industria dell’automa- zione è stata colpita da una serie di shock di fornitura, chip shortage in primis, e ha lavo- rato duramente per isolarsi da future disrup- tion. Omron, ad esempio, ha riprogettato oltre 1.000 prodotti per renderli universal- mente compatibili in termini di componenti; uno sforzo enorme, ma che renderà più facile sostituire i componenti in caso di carenza. Omron ha dunque introdotto una maggiore flessibilità nei suoi processi produttivi e ha adattato la capacità dell’azienda ai cicli di scarsità dei componenti; inoltre ha duplicato le linee di produzione in tutto il mondo, in modo che in caso di carenza in una regione sia comunque possibile continuare a pro- durre in un’altra. Il risultato netto di queste iniziative dovrebbe essere una maggiore pro- tezione degli utenti dell’automazione con- tro le incertezze di approvvigionamento che segneranno il 2023, ma il discorso per noi è più ampio. Come azienda, siamo sempre stati convinti che le sfide sociali guidino lo svi- luppo tecnologico e viceversa. Questo non è mai stato così applicabile come oggi, quando ci troviamo ad affrontare una miriade di sfide, dal cambiamento climatico all’invecchia- mento della popolazione e all’aumento del costo della vita. Per questo vogliamo sfruttare la tecnologia per aiutare varie industrie ad al- leviare la carenza di manodopera, migliorare la produttività e raggiungere la carbon neu- trality. In definitiva, il nostro obiettivo è quello di costruire un impianto di produzione effi- ciente in cui si raggiungano sia l’armonia con l’ambiente sia la soddisfazione dei lavoratori. Bolsi : Nel corso del 2022, la maggior parte delle aziende ha avuto problemi di approvvi- gionamento dei componenti elettronici, mal- grado questa situazione globale molto critica, wenglor, grazie alla lungimiranza del proprio management, è riuscita a sopperire alla man- canza di chip e altri materiali che compon- gono i prodotti finiti. Nel corso del 2019 e del 2020, infatti, l’azienda ha investito in modo consistente su una linea di assemblaggio di chip e ha avviato una strategia di aumento dei volumi di magazzino. Questa scelta si è rive- lata vincente poiché ha permesso a wenglor di rimanere competitiva sul mercato con un van- taggio importante rispetto ai competitor, ed è in linea con gli obiettivi del gruppo che punta a una crescita di oltre il 30% entro il 2025 con ulteriore aumento di stock, grazie a un inve- stimento fino a 5 milioni di euro, su linee di prodotti e magazzino. L’Industria e l’automazione assorbono circa il 10% della produzione mondiale di microchip. Quali sono dal punto di vista della vostra azienda i settori o segmenti di mercato che risentono maggiormente della crisi? Piciocco : Oggi l’automazione è presente in ogni aspetto della produzione, per cui tutti i settori stanno risentendo della crisi. L’auto- mazione assorbe circa il 10% della produzione mondiale di chip, una percentuale che im- patta pesantemente su tutti i mercati. Stiamo parlando di una filiera complessa, nella quale i produttori di automazione sono un anello dell’intera catena, per cui il problema dello shortage ricade su tutte le aziende. Negri : Oggi la maggior parte dei settori in- dustriali ma anche consumer necessita di apparecchiature elettroniche di vario genere, pertanto, lo shortage dei semiconduttori ha avuto un impatto generale. In particolar modo, negli ambiti che durante gli ultimi anni hanno subito una forte espansione come quello Automotive riferito agli EV come anche nella transizione digitale che sia per shortage ma anche per i costi energetici hanno subito un brusco rallentamento. La transizione digi- tale industriale richiede tecnologie di ultima generazione che prevedono l’uso di disposi- tivi IIoT, PC industriali e altra componentistica, e quindi energia e semiconduttori. Riguardo agli EV va fatta una considerazione più ampia: nessuno avrebbe immaginato, anche solo 20 anni fa, la loro rapida e più recente prolife- razione: ciò ha generato l’aumento della do- manda di chip in maniera esponenziale in un lasso di tempo breve. Sempre in tema EV, vi è poi il problema di carenza delle batterie che segue a ruota quello dei microchip. Bolsi : Sicuramente la carenza sul mercato glo- bale di microchip non ha risparmiato nessuno. In base alla nostra esperienza, i settori che ne hanno risentito maggiormente sono stati: au- tomotive, legno, logistica e packaging. Le strategie americane ed europee hanno in comune il problema dei tempi di attuazione lunghissimi: per progettare e costruire grandi impianti di produzione di semiconduttori sono necessari molti anni Gianmichele Piciocco, marketing manager South Emea di Mitsubishi Electric Factory Automation Fonte:fotoShutterstock
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