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SPECIALE MARZO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 444 | 67 mette di mantenere traccia di ogni singolo riempimento del fusto, per monitorare il ciclo di vita dello stesso e disporre di informazioni preziose in caso di controlli di garanzia qualità”. Quali sono i benefici Considerando che il capitale investito per il parco fusti è ingente, l’utilizzo della tecnologia Rfid mira a proteggere un simile investimento, monitorandone i vari eventi del ciclo di vita e lo stato di salute, con l’obiettivo di tracciare ogni singolo contenitore fino al cliente finale e garantire così una gestione agile di questi returnable item. A oggi il parco fusti in acciaio utilizzato da Maniva è di oltre 10.000 pezzi, tutti identificati con tag Rfid, ma i volumi di vendita dell’acqua Mineral Seltz sono in crescente au- mento, aprendo così l’orizzonte a nuovi inve- stimenti nel futuro: le prossime applicazioni potenzieranno l’analisi dei dati, aggiungendo la possibilità di assegnare eventi specifici a ogni singolo tag Rfid (fusto manutenzionato, fusto difettoso ecc.), permettendo così di intercettare i contenitori all’ingresso della macchina e, se non idonei, attivare l’espulsione. Rfid: sfide e risposte La sfida maggiore che l’Rfid ha affrontato nello stabilimento di Maniva riguarda l’abbondante presenza di metallo nell’environment in cui opera la tecnologia, dai fusti in acciaio alla rulliera su cui scorrono e vengono tracciati, generando rimbalzi del segnale radio. I primi test nello stabilimento erano infatti stati in- ficiati dai falsi positivi, poiché il sistema Rfid rilevava anche i tag (quindi i fusti) posizionati nelle vicinanze della linea di lavorazione: si tratta di un errore frequente quando l’Rfid vive in spazi limitati con una forte presenza metal- lica. Il problema è stato superato grazie agli engineering service messi in campo da Rfid Global per individuare la posizione ideale delle antenne in linea di lavorazione dei fusti e dei tag da rivettare sui fusti, e trovando il giusto compromesso tra potenza del segnale radio emesso dall’antenna e impostazione dei filtri Rssi nel reader, in modo da scartare la rileva- zione dei tag lontani (ossia dei fusti depositati nelle vicinanze della linea di lavorazione, che non devono essere rilevati). L’esito dello studio di fattibilità è l’ideale configurazione Rfid: Tag Rfid UHF on metal Hardy, appositamente pro- gettati per operare su superfici metalliche e in ambiente industriale. Il tag è rilevato fino a oltre 2 m ed è rivettato al fusto in acciaio grazie ai 2 fori dell’housing; Long Range Reader LRU1002, collegato a 2 antenne per rilevare i fusti dotati di tag in linea di lavorazione. Racchiuso in un robusto box d’alluminio, il reader è protetto anche in caso di eventuali anomalie, come sca- riche elettrostatiche o disallineamento delle antenne, il tutto nel pieno rispetto della nor- mativa sulle radio-emissioni (ETSI). “L’azienda Maniva ha raggiunto un fatturato di oltre 22 milioni ed è fortemente orientata a sviluppi tecnologici. L’innovativo progetto lanciato dal gruppo per l’acqua in fusti ha riscontrato no- tevole successo e ha meritato un’attenzione nei minimi dettagli. La scelta del contenitore in acciaio è stata quasi obbligata per contribuire ad alimentare un’economia circolare, essendo completamente riutilizzabile per decenni” pre- cisa Michele Pelizzari. “Questo ha richiesto un investimento notevole e per proteggerlo si è scelto di affidarci alla tecnologia ormai matura dei tag Rfid: la scelta della tipologia di tag, della posizione e degli apparati è stata studiata nei minimi dettagli per rendere stabile la lettura e il salvataggio dei dati. Non si esclude che l’utilizzo della tecnologia Rfid possa essere ampliata, ad esempio andando a sostituire le classiche etichette in carta che vengono attual- mente apposte sui pallet”. “Dopo i primi test nel nostro laboratorio, abbiamo collaudato il sistema Rfid UHF nello stabilimento Maniva di Bagolino dove, oltre alle capacità performanti dei tag e dei reader scelti, abbiamo perfezio- nato l’operatività dell’Rfid per sincronizzare la tracciabilità dei fusti alle particolarità dell’am- biente, caratterizzato da un’abbondanza di me- talli, e alle aspettative dell’azienda: il risultato di questa collaborazione è un tasso di rilevazione del 100%, eliminando anche il problema iniziale delle letture tag indesiderate (falsi positivi)” conclude Alberto Abrami, Rfid technical spe- cialist in Rfid Global by Softwork. Rfid Global, Gruppo Softwork - www.rfidglobal.it Mineral Seltz viene distribuito in fusti di ultima generazione in plastica e in acciaio vuoto a rendere, dotati di tag Rfid Il dato del tag è acquisito in modo automatico e permette all’azienda di disporre di informazioni puntuali sul singolo fusto Il reader Rfid permette di rilevare il transito dei fusti sulla rulliera

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