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Attualità MARZO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 444 | 35 Come il litio, anche nickel, rame, grafite e le terre rare saranno sempre più necessarie per raggiun- gere gli obiettivi posti dall’European Chips Act. Oltretutto, gli obiettivi di decarbonizzazione stanno accelerando il ricorso ai sistemi di ge- nerazione energetica attraverso le rinnovabili nonché i sistemi di stoccaggio dell’energia; ciò contribuisce ad aumentare ulteriormente la ri- chiesta. L’UE sta spingendo per mettere a punto per le batterie una filiera circolare, affinché sia possibile estrarre dalle celle esauste gran parte del materiale necessario a una nuova produ- zione. Oltre a un processo di reshoring, è pre- visto l’aumento del tasso di rigenerazione delle materie prime. Anche i metalli recuperati dal Raee contribuiscono ad attenuare la carenza di materia prima grazie al fatto che le tecnologie applicate ai processi di rigenerazione hanno fatto molti passi avanti. Anche in questo scena- rio è necessario del tempo per predisporre una filiera che possa essere efficace. Ciò che vuole incentivare l’European Chips Act è una strategia coordinata a livello comunitario per favorire ri- generazione e riutilizzo dei materiali. Mi piace far notare che ben prima del Chips Act, circa tre anni fa, nel nostro Paese è stata messa a punto e brevettata una nuova tecnologia, sviluppata da Cobat e dall’Istituto del CNR Iccom. Questa tecnologia permette il recupero pressoché inte- grale dei metalli contenuti nelle batterie esau- ste. Da questo si evince che, ancora prima degli effetti dello shortage delle materie prime, vi era già la consapevole propensione a porre rimedio a quello che sarebbero stati gli effetti qualche anno dopo. Riguardo alle nuove tecnologie per la rigenerazione, l’Italia non è l’unica a uti- lizzarle perché le sperimentazioni in atto sono già tante anche se però esempi concreti si limi- tano ancora a iniziative di alcuni produttori. Ad ogni modo, se si analizzano i dati forniti dall’UE riguardo alla rigenerazione delle batterie porta- tili si ha una chiara indicazione di come ci si sta impegnando per recuperare le materie prime. Secondo un report (fonte Eurostat, rapporto del 2021) in 10 anni, dal 2009 al 2019 in Europa la quantità di materia rigenerata proveniente da batterie esauste è raddoppiata; da 50 k ton a 100 k ton. E se si considera questa quantità in relazione al volume di batterie vendute si nota che nel 2009 il materiale recuperato erameno di un terzo rispetto alle vendite (150 k ton), mentre nel 2019, a seguito di 200 k ton vendute, si at- testa al 51%; in questo scenario l’Italia, nei con- fronti dellamedia europea ha registrato valori di poco inferiori, introno al 43%. Come si sta muovendo Gpbm per quanto ri- guarda le materie prime per i suoi prodotti? Negri : Lo scenario energetico attuale ha obbli- gato all’incrementodell’usodi energie rinnovabili e quindi le batterie giocano ancora una volta un ruoloprimario. Voglio sottolineare che fra batterie dedicate ai veicoli elettrici e quelle destinate agli impianti di generazione di energia sotto forma di Energy Storage System, non vi èmolta differenza, poiché la filiera e il ciclo di vita fra le due tipolo- gie non varia di molto. Riguardo le materie prime per produrre le celle, è impossibile fare a meno di alcune tipologie ma è possibile fare a meno di altre: i metalli come litio, cobalto, nickel, ecc… al momento sono fondamentali, ma non bisogna dimenticare che parallelamente alle tecnologie per la rigenerazione vi sono anche quelle che con- sentiranno di trovare nuove tipologie di accumu- latori e non è detto che questi ultimi richiedano le materie che oggi vanno per la maggiore. È altret- tanto importante avere una strategia che generi beneficio sia per l’azienda sia per il consumatore: ad esempio Gpbm punta moltissimo nell’incenti- vare il ricaricabile poiché così possono allungarsi i tempi di vita delle batterie; nel caso delle batte- rie per uso domestico 500 ricariche equivalgono all’acquisto di oltre 3.000 batterie usa e getta. In questo modo, se una batteria dura di più sarà ne- cessaria una quantità inferiore di materie per pro- durne delle nuove, e il processo di rigenerazione sarà meno oneroso perché i volumi da trattare saranno inferiori. Inoltre, per quanto riguarda le batterie industriali, Gpbm si sta impegnando a fondo per perfezionare il processo di ricondizio- namento per destinarle a una seconda vita; una soluzione di questo tipo è in grado di attenuare in qualche modo la mancanza di materie prime grazie al fatto che il processo avviene soloquando è necessario ed è localizzato alle celle esauste. Quali possonoessere leprevisioni per i prossimi anni? Negri : I segnali di cambiamento in questo senso sono già stati lanciati e percepiti, ora sta alle aziende cogliere l’occasione per rivedere l’intera supply chain di materie prime e prodotti. Occorre tenere sempre in considerazione che nessuno ha la bacchetta magica per un cambiamento in poco tempo, però adesso è il momento di ini- ziare ad agire. L’UE sta cercando di agevolare le industrie per iniziare a essere meno dipendente da contesti come quello che stiamo vivendo e di questo fattore anche i grandi produttori ne stannoprendendofinalmente atto. Sinceramente non vedo altre strade se non quella di cambiare decisamente rotta iniziando ad agevolare il cam- biamento ancora prima degli interessi economici. Gpbm Italy - www.gpbmitaly.it Luca Negri, country manager di Gpbm Italy Un obiettivo dell’European Chips Act è di raddoppiare la quota di produzione europea dei semiconduttori, dal 10 al 20% entro il 2030 Fonte: foto Pixabay

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