AO 443

GENNAIO-FEBBRAIO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 443 | 95 ccoci a inaugurare il nuovo anno della nostra fortunata e longeva rubrica grazie alle tante ‘intel- ligenze’ che si impegnano con talento e passione nel nostro Paese e che decidono di restare nonostante le poche risorse messe loro a disposizione fino ad oggi. Il tech boy che abbiamo incontrato si chiama Giovanni Bracco ed è un giovane inge- gnere meccanico di Torino che oggi vive e lavora al Politecnico. Ma andiamo per gradi. Giovanni consegue la laurea in Ingegneria Meccanica nel 2006 proprio al Politecnico di Torino e il dottorato in Meccanica nel 2010, con la spe- cializzazione sulle energie marine e in parti- colare sull’energia da moto ondoso, con lo studio del convertitore ISWEC (Inertial Sea Wave Energy Converter). Da ricercatore nel post dottorato si concentra sull’energia da moto ondoso e sull’energia eolica galleg- giante. Diventa ufficialmente professore as- sociato nel 2021. Come sei arrivato a occuparti di energia marina rinnovabile? E perché? Ho da sempre la passione per le energie rinnovabili. Il giorno dopo che ho preso la patente ho fatto 100 km per andare a com- prare delle celle in silicio monocristallino di particolare qualità e saldarmi così il mio primo pannello. La laurea in ingegneria meccanica mi ha dato la necessaria trasver- salità per poter trattare le diverse fonti di energia rinnovabile, e devo ammettere che in particolare mi ha affascinato sin da subito l’energia da moto ondoso. Da una parte per la sua elevata specificità dall’altra per la possibilità di dare un contributo al sistema di ricerca italiano, che era davvero agli an- tipodi nell’ambito della sperimentazione. Inoltre, i miei recenti interessi per l’energia eolica galleggiante oggi mi permettono di ampliare le mie competenze, arrivando a coprire le principali fonti di energia rinno- vabile marina. Spiegaci, cosa si intende per ‘energia da moto ondoso’ e quali le sue applicazioni? L’energia da moto ondoso è energia cinetica potenziale posseduta dall’onda, in forma meccanica, direttamente convertibile in ener- gia elettrica. I convertitori di energia da moto ondoso (Wave Energy Converters, WEC) sono al momento già a uno stadio di prototipa- zione avanzata. Essi usano differenti principi fisici e ne esistono decine di tipi diversi, da quelli installati sulla costa a quelli offshore, con layout a singolo corpo o multi-body. Quali sono le sfide per il prossimo futuro che vi state preparando ad affrontare? I WEC naturalmente, che sono stati instal- lati in mare un po’ in tutto il mondo, e dove noi europei siamo leader, avendo ottenuto risultati scientifici molto soddisfacenti. Al momento però procediamo per gradi, è necessario infatti fare ulteriori test di speri- mentazione in mare per migliorarne l’affi- dabilità e contemporaneamente un’azione industriale massiccia sulla supply chain per ridurne i costi e portarli ad essere competitivi sul mercato europeo e mondiale. Siamo soliti chiedere ai ricercatori, pro- prio perché l’immaginario collettivo ce li fa sempre immaginare impegnati solo nei loro laboratori e nelle loro univer- sità, quali altre passioni coltivino oltre il lavoro. Mi piace molto la montagna, faccio trekking e snowboard. Così conclude sorridendo Giovanni. Del resto da un piemontese doc c’era forse da sospet- tarlo. E Lucilla La Puma AUTOMAZIONE OGGI TECH BOYS AND GIRLS Giovanni Bracco Giovanni Bracco e l’energia marina rinnovabile

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