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SPECIALE AUTOMAZIONE OGGI 58 | GENNAIO-FEBBRAIO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 443 Martina Moretti C ome parte di una rete di produzio- ne globale, Takeda Pharmaceutical Company Limited gestisce impian- ti di produzione a Singen e Ora- nienburg, in Germania. Tra le azien- de biofarmaceutiche più importanti al mondo, è presente in più di 80 Paesi. Mentre il sito di Singen è specializzato nella produzione di far- maci liquidi e liofilizzati, a Oranienburg vengo- no prodotti farmaci di tipo solido: ogni anno da qui escono più di 6 miliardi di compresse e capsule. Questa impressionante quantità di far- maci deve essere prelevata dal fine linea di pro- duzione e collocata su pallet predisposti per la spedizione. Oltre a essere ripetitivo, il lavoro può risultare davvero faticoso. Osservando in- fatti il numero di giorni di malattia, appare chia- ro che non si tratta di dover decidere se auto- matizzare per alleggerire il carico che grava sui lavoratori, ma essenzialmente da dove comin- ciare a farlo. Per esempio, alla fine di una linea occorre manipolare scatole che pesano fino a 10 kg; lungo l’intero turno di lavoro, ciò equiva- le a spostare circa 5 tonnellate di peso. “L’inte- grazione di robot collaborativi non è mai stata messa in discussione” afferma con chiarezza Robert Gundlach, project manager di Takeda. Il progetto è stato affidato a Fanuc, facendo leva sul fatto che il cobot non solo avrà il compito di sollevare i lavoratori, ma verrà accettato in misura maggiore dai dipendenti rispetto a un robot industriale tradizionale chiuso all’interno di una gabbia protettiva. Sebastian Steinbach, che si è occupato del progetto in loco per Fa- nuc, riassume l’idea fondamentale “I lavoratori possono liberamente avvicinarsi ai robot col- laborativi, senza timore per la loro sicurezza. Ciò ha reso accettabile l’introduzione di questa nuova tecnologia”. Come risolvere il problema La direzione è stata chiara fin dal primo contatto con l’azienda. “Sapevamo già abbastanza bene quello che volevamo”. Fanuc non è stato l’unico fornitore di soluzioni di automazione contattato, ma, secondoGundlach, nessun’altro era in grado di offrire a Takeda un sistema collaborativo con la classe di capacità di carico richiesta e lo sbrac- cio adeguato. Ancor prima dell’installazione del primo robot, l'asticella è stata già alzata: la movi- mentazione di contenitori o fusti di oltre 20 kg, che viene ancora effettuata manualmente, di- venterà il fulcro dell’automazione nel prossimo futuro. Poiché Takeda richiedeva un integratore di sistemi che si trovasse geograficamente vicino agli stabilimenti produttivi, la scelta è ricaduta su Skdk, azienda berlinese esperta nella pro- grammazione di robot Fanuc dal 2012. “In virtù delle esperienze positive, come integratore di sistemi preferiamo realizzare più progetti indu- striali in combinazione con la programmazione da un’unica fonte” sottolinea Arnardo Schulze, managing director di Skdk. La particolarità del sistema della società farmaceutica risiedeva nel fatto che, da un lato, i robot non sono ancora così popolari nell’industria farmaceutica come lo sono in altri settori e, dall’altro, devono es- sere soddisfatti standard elevati per la pulizia. Dall’esperienza raccolta in numerosi altri pro- getti, Robert Gundlach sa quanto sia importante l’accettazione da parte dei lavoratori. “Il nostro metodo prevede di coinvolgere il personale in un nuovo progetto il prima e il più intensamente possibile”. Ciò ha significato unmaggior numero di eventi informativi su più turni, in cui la tecno- logia e l’implementazione pianificata sono state spiegate agli operatori in dettaglio. “Lì è stato chiarito alle persone che un robot non è altro che uno strumento di supporto per facilitare il loro lavoro. Abbiamo presentato i robot come se fossero nuovi colleghi, e non solo come un’ag- giunta tecnologica”. I vantaggi dell’introduzione dei cobot senza gabbia Un grande vantaggio per il Fanuc CR-15iA è stato che il robot non necessita di essere ‘iso- Collaborazione in pillole Attiva in tutto il mondo, l’azienda farmaceutica giapponese Takeda ha deciso di automatizzare la linea di imballaggio utilizzando un robot collaborativo realizzato da Fanuc Con uno sbraccio di 1.441 mm e una capacità di carico di 15 kg, il cobot svolge le sue faticose mansioni senza sforzo
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