AO 443
Attualità GENNAIO-FEBBRAIO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 443 | 41 PI International si è prima focalizzata sulla tec- nologia Profibus, poi ha sviluppato Profinet, recentemente ha colto l’esigenza di portare la connessione Ethernet direttamente fino al campo. “Il progetto APL permette la connes- sione in Ethernet di tutti i dispositivi di campo, sulle lunghe distanze, a 10 Mbps, tramite un semplice doppino intrecciato in grado di tra- smettere sia dati che potenza. Il progetto è partito 4 anni fa e ha coinvolto diversi partner per arrivare a una soluzione che fosse intero- perabile, aperta e condivisa da tutti i soggetti” ha esemplificato Schneider. “Ci aspettiamo che questa tecnologia si diffonda già a partire dal prossimo anno in tutti i settori, in quanto si tratta di un’infrastruttura unica, in grado di ga- rantire un accesso semplificato ai dati evitan- done la duplicazione e azzerando il problema di eventuali errori in fase di copiatura dei dati per passare da un sistema all’altro. Inoltre, è possibile integrare questa soluzione con il pro- filo PA di Profibus per l’utilizzo nell’ambito del processo”. Passando a un altro tema, Schneider ritiene che una delle sfide oggi più difficili da affron- tare per le aziende sia la crescente complessità dei progetti. “Si pensi alla robotica: la pro- grammazione e l’integrazione dei robot nei processi aziendali è difficile senza la presenza di un esperto che abbia conoscenze specifiche del robot da collegare al controllo. Occorre co- noscere nel dettaglio non solo il PLC in uso, ma anche i singoli robot, in quanto vi sono profili specifici a secondo del fornitore. Si sentiva la necessità di creare un’interfaccia unica. 2 anni fa è partito il progetto di elaborazione di una specifica comune per l’interfacciamento ro- bot-PLC, in modo che l’operazione fosse più semplice e non necessitasse dell’intervento di un esperto in loco. Il gruppo di lavoro in- clude i rappresentanti dei principali fornitori di robot e ha già pubblicato una prima specifica di un’interfaccia standardizzata per l’integra- zione dei robot in fabbrica”. Un’altra tecnologia alla quale PI sta lavorando è MTP, Module Type Package. “Possiamo de- finire questi moduli come i ‘mattoncini’ di un Lego; si tratta infatti di moduli predefiniti che identificano i vari aspetti e fasi del processo. In tal modo, ne viene semplificato lo scambio o la sostituzione” ha spiegato il presidente. “La richiesta è partita dalle aziende chimiche e farmaceutiche, ma risulta utile anche per le aziende dei comparti vetro, food&beverage, acqua e depurazione. PI ha supportato lo sviluppo di questo modello mettendo a di- sposizione la sua esperienza nel campo della standardizzazione e del testing”. Lo stesso è avvenuto per quanto concerne la sicurezza, dove PI International ha identificato delle linee guida per un approccio omogeneo alla cybersecurity. “Abbiamo definito tre classi per il testing della sicurezza: la prima è relativa alla robustezza del sistema, per controllare che l’approccio sia in linea con il modello ‘Security by Design'; la seconda riguarda l’integrità e l’autenticazione; la terza, la confidenzialità dei dati. Per essere sicuri che l’informazione venga letta dai dispositivi giusti è stata introdotta una procedura di certificazione dei file GSD, che vengono caricati sui dispositivi dei vari fornitori per essere letti dalla rete di fabbrica” ha illustrato ancora Schneider. Infine, un altro Karsten Schneider, presidente di PI International Giorgio Santandrea, presidente del Consorzio PI Italia
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