AO 443
Attualità AUTOMAZIONE OGGI 40 | GENNAIO-FEBBRAIO 2023 AUTOMAZIONE OGGI 443 G arantire una comunicazione pri- va di ‘intoppi’ fra tutti i dispositivi aziendali, senza soluzione di con- tinuità ‘dal campo alla nuvola’: è compito delle reti Profibus, Pro- finet e IO-Link, tecnologie abitatrici dell’Indu- stria 4.0 in quanto proprio i dati sono il cuore dello smart manufacturing. Dati e interoperabi- lità, ovvero capacità di condividere e distribuire i dati raccolti. È questa infatti l’altra parola chia- ve della trasformazione digitale dell’impresa, come emerso in occasione del convegno orga- nizzato da Consorzio PI Italia al Museo dell’Alfa Romeo di Arese, alle porte di Milano, il primo in presenza dopo la pandemia: “Un momento che attendevamo da tempo” ha affermato il presidente del Consorzio, Giorgio Santandrea. “Abbiamo organizzato diversi eventi online in questi anni di Covid, ma il contatto umano è impossibile da sostituire”. In apertura del convegno, Santandrea ha sot- tolineato come le tecnologie supportate dal Consorzio abbiano continuato a evolversi per soddisfare al meglio le esigenze via via emer- genti nel campo della comunicazione indu- striale. “Profibus, Profinet e IO-Link stanno continuando a diffondersi sul mercato, lo di- mostrano i numeri. Se infatti il numero dei nodi Profibus installati è rimasto pressoché costante, dai 62,7 milioni del 2020 ai 65,9 del 2022, i nodi Profinet erano 32,4 milioni nel 2020, 39,7 milioni nel 2021 e sono arrivati a 48,2 milioni nel 2022. Ciò significa che nel solo anno 2021 sono stati installati 9 milioni di nodi, molti più che negli anni precedenti. Per quanto riguarda, invece, IO-Link, che è una tecnologia più ‘gio- vane’, erano 16 milioni i nodi installati nel 2020 passati nel 2021 a 21 milioni e quindi nel 2022 a 27,3 milioni, 6 milioni in più rispetto all’anno precedente”. A queste soluzioni si è oggi ag- giunta la tecnologia Omlox, uno standard per l’integrazione dei sistemi di localizzazione in tempo reale, per una migliore e più facile iden- tificazione di tutto ciò che ‘si muove’ all’interno della fabbrica. Non solo fieldbus “Di pari passo con l’evoluzione della comu- nicazione industriale, anche l’associazione PI International, di cui PI Italia è emanazione, si è trasformata, occupandosi di progetti e tecno- logie a volte anche molto distanti dal mondo dei fieldbus” ha ricordato Karsten Schneider, presidente di PI International. “Siamo partiti dallo sviluppo di tecnologie per la connes- sione dei dispositivi di campo ai livelli azien- dali superiori. Con la digitalizzazione della fabbrica, poi, i dati sono diventati sempre più centrali. Oggi occorre saperli raccogliere da un numero crescente di device e non solo ai fini del controllo di processo, bensì per rica- vare informazioni che portino valore aggiunto in relazione anche al prodotto finale, o per creare nuovi modelli di business. Si pensi, per esempio, all’economia circolare: per riciclare i prodotti occorre avere una conoscenza ap- profondita degli stessi e dei processi con cui vengono realizzati. Bisogna quindi raccogliere una quantità di dati superiore”. Dati: lo ‘zucchero’ del processo produttivo I dati sono ‘lo zucchero’, o qualcuno direbbe ‘il sale’, dell’innovazione. Dati che devono poter essere raccolti e poi analizzati per diventare informazioni, che vanno poi distribuite laddove servono, nel momento in cui servono. Qui entrano in gioco le reti Ilaria De Poli @depoli_ilaria Si è tenuto al Museo dell’Alfa Romeo di Arese (Milano) il primo convegno organizzato da Consorzio PI Italia in presenza dopo la pandemia
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz