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Building automation AUTOMAZIONE OGGI 86 | OTTOBRE 2022 AUTOMAZIONE OGGI 441 riadattando quelli vecchi per soddisfare gli at- tuali standard di sostenibilità della UE. I governi di tutto il mondo, legati all’obbligo di affrontare il cambiamento climatico, iniziano ad ascoltare i suggerimenti e ad attuare queste politiche. L’UE, nell’ambito della propria politica di Green Deal, sta fornendo finanziamenti per un vasto programma di riqualificazione. Nell’UE ci sono circa 220 milioni di edifici, l’85% dei quali è stato costruito prima del 2001 e il 90% degli edifici attuali esisterà ancora nel 2050, costi- tuendo un’ampia base per la ristrutturazione. L’Unione Europea mira a riqualificare 30 milioni di edifici entro il 2030. Allo stesso modo, negli Stati Uniti si auspica che l’Infrastructure Bill, lo Smart Buildings Acceleration Act e il piano quinquennale cinese spingano iniziative simili in questi mercati. Le politiche governative e le normative edilizie spingono i miglioramenti energetici, grazie ai prossimi aggiornamenti della Energy Performance of Buildings Direc- tive dell’UE. Allo stesso modo, gli standard Ashrae negli Stati Uniti stanno facendo avan- zare la conformità normativa con l’entrata in vigore di altri regolamenti specifici per i diversi Paesi. Inoltre è sempre più frequente che i fab- bricati abbiano la certificazione verde e quella di edificio intelligente. In alcuni casi si tratta di un prerequisito per investimenti finanziari spe- cifici, ma nella maggior parte dei casi si ritiene che questi certificati aggiungano un vantaggio significativo al potenziale di guadagno dell’e- dificio stesso. Leed, Breeam ed Edge sono tutti certificati verdi ben noti, ma in Cina si stanno diffondendo le certificazioni locali. La certifica- zione di edificio intelligente è più recente, ma con l’unione di TIA e UL per costituire Spire, anche questa diventerà più diffusa. Se si con- sidera l’aspetto economico di questi potenziali miglioramenti agli edifici, si crea un vantaggio per case più sane, più ecologiche e più intelli- genti. A Londra, una ricerca ha dimostrato che gli edifici certificati ottengono il 4% in più per gli affitti e le vendite, rispetto agli edifici non certificati nella stessa area. A causa degli eventi e dell’economia mondiale, la forma dei fabbri- cati sta cambiando e le principali aziende di bu- ilding automation ne stanno prendendo atto. Notiamo che, in linea con la rendicontazione trimestrale dei ricavi, i milioni di tonnellate di CO₂ risparmiate dai loro clienti vengono ripor- tati insieme all’enfasi su abitazioni più verdi e più sane. Il modo in cui le aziende di automa- zione otterranno questi risparmi è attraverso una vasta informatizzazione e digitalizzazione delle abitazioni, facendo arrivare l’intelligenza fino al nodo di edge, raccogliendo più dati in- telligenti e generando più informazioni fruibili su sistemi multipli di abitazioni, consentendo l’opportunità di mettere a punto e ottimizzare le prestazioni di ciascun fabbricato per garan- tire la massima efficienza energetica e la mas- sima sostenibilità. Come ottenere un edificio intelligente Oggi la maggior parte degli edifici dispone di un sistema di gestione della struttura o BMS (Building Management System). Quest’ultimo è composto da sottosistemi disgiunti, speci- fici per la funzione che svolgono, come si è detto prima: illuminazione, Hvac, controllo degli accessi ecc. Per rendere intelligenti questi complessi, non è possibile semplice- mente sventrarli e inserire un’infrastruttura completamente nuova: sarebbe troppo co- stoso. Spetta all’industria dei semicondut- tori abilitare il mercato della ristrutturazione con tecnologie in grado di digitalizzare l’in- frastruttura esistente e di collegare tra loro i sistemi indipendenti degli stabili. La figura 2 è un buon esempio di come più tecnologie e protocolli di comunicazione possano tra- sformare un sistema BMS preesistente in un edificio intelligente. Ethernet è un protocollo diffuso che consente di gestire la nostra vita quotidiana e gli affari con un’elevata velocità di trasmissione dei dati, ma è limitato in ter- mini di distanza raggiungibile e di topologie supportate. Cosa succederebbe se potessimo far passare Ethernet e IP su dei semplici cavi, come un singolo doppino intrecciato, per una distanza di 1 km? In questo modo si otter- rebbe una connettività continua dal cloud al nodo di edge, facendo convergere i mondi IT e OT per abbattere i silos dei sistemi esistenti, dove i dati possono essere raccolti ma non sono utilizzabili e non generano informazioni preziose. Il protocollo 10Base-T1L rappre- senta una tecnologia chiave per abilitare la connettività edge: consente il collegamento ininterrotto, dal cloud fino ai nodi edge della rete, indirizzabili tramite IP, permettendo a questi ultimi di essere controllati in tempo reale da qualsiasi luogo. Disporre di un con- trollo continuo di questo genere si tradurrà nella riduzione dei costi di gestione, in quanto il collegamento in rete viene semplificato, i dati possono essere aggregati e interpretati con facilità e anche l’installazione e la manu- tenzione risultano più semplici. Ora è possi- bile aggiungere intelligenza dove, in passato, esisteva un semplice rilevamento analogico. Informatizzando l’edge e generando dati più intelligenti, possiamo digitalizzare l’in- tero edificio. Il 10Base-T1L è stato ratificato dall’Ieee nel 2019 come 802.3cg. Analog Devi- ces è membro di questo comitato e ha contri- buito in modo determinante alla definizione di questo standard, i cui elementi chiave sono la fornitura di alimentazione e il trasferimento dei dati attraverso un cavo unico con una ve- locità di trasmissione di 10 Mbps. In questo caso il cavo può essere un singolo doppino in- trecciato lungo fino a 1 km. È importante no- Fig. 1 - La canalizzazione delle influenze per gli edifici intelligenti

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