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Tavola rotonda AUTOMAZIONE OGGI 72 | OTTOBRE 2022 AUTOMAZIONE OGGI 441 devono essere progettati per avere una durata massima e il loro design deve poter garantire anche una facile riparazione e una riutilizza- bilità sui mercati secondari. Infine, i prodotti devono essere riparabili ed espandibili, per esempio sostituendo i componenti, come i processori degli smartphone. Soddisfare questi requisiti porta a una progettazione sostenibile dei prodotti, in cui la fine del ciclo di vita viene presa in considerazione già nella fase di proget- tazione, a differenza di quanto avveniva nella maggior parte dei casi in passato. Progettare prodotti sostenibili richiede che i produttori coinvolgano gli stakeholder dell’intera catena del valore. Anche i fornitori devono utilizzare una progettazione sostenibile e procurarsi le materie prime in modo sostenibile. Infatti, un’economia circolare si realizza solo quando tutti gli attori sono connessi tra loro. Devono lavorare fianco a fianco nelle rispettive fasi di utilizzo dei beni e questo richiede informazioni in ogni fase del ciclo di vita. Questo digital th- read si crea anche tracciando i cambiamenti nella configurazione del prodotto durante la sua vita utile e collegandolo ai dati di funzio- namento e di performance ottenuti con l’aiuto delle tecnologie IoT. Garraffa : Uno dei principali ostacoli nell’ado- zione di soluzioni di economia circolare è la mancanza di materie prime secondarie impie- gabili nella produzione. La difficoltà di riutilizzo dipende soprattutto dall’incertezza della loro composizione, per cui andrebbero definite a monte delle norme sulla qualità delle mate- rie prime secondarie, in particolare per la pla- stica. Parallelamente al recupero e riutilizzo di materiali riciclabili si pone anche la questione delle risorse naturali, come il riutilizzo dell’ac- qua in ambienti produttivi. Sarebbe un bene per il pianeta incentivare e facilitare il riutilizzo dell’acqua, ma anche in questo caso si rende ne- cessaria una proposta legislativa sui requisiti mi- nimi che le acque riutilizzate devono rispettare. Colombo : La prima sfida da affrontare in questi casi, più che strettamente tecnologica, è proba- bilmente legata alla necessità di cambiare ap- proccio, di rivedere i propri modelli di business in chiave circolare. Applicare singole soluzioni a modelli che rimangono sostanzialmente lineari (take-make-dispose), difficilmente potrà fun- zionare. È quindi necessario ripensare i propri modelli, a partire da quello di produzione, adot- tando un approccio che sia circolare a partire dalla fase di progettazione dei prodotti, con conseguenze, per esempio, sulla scelta dei ma- teriali e sull’ingegnerizzazione. La gestione del fine ciclo vita rimane poi certamente centrale, poiché anche il migliore sistema di end-of-life material management rischia di diventare inef- ficace se non si è pronti a reintrodurre nel mo- dello circolare quanto recuperato. De Rosa Giglio : Imprese e consumatori stanno maturando una consapevolezza crescente della necessità di mettere in atto una transi- zione dall’attuale modello economico, basato principalmente su un ciclo di estrazione-pro- duzione-uso-smaltimento, volta al passaggio a un’economia basata su un flusso di risorse cir- colare. Un modello così impostato porterebbe alla creazione di un maggiore valore per l’a- zienda e i suoi stakeholder, oltre che a una ge- stione più sostenibile delle risorse del pianeta, che garantisca il mantenimento nel tempo della qualità degli ecosistemi. La transizione da un modello lineare a uno circolare è però un processo lungo e complicato, che richiede grande flessibilità nel passare da un sistema solido e consolidato a qualcosa di nuovo e mai testato prima. Questo è probabilmente il primo grande ostacolo che le aziende si trovano ad af- frontare: decidere di procedere alla transizione. Superato questo scoglio, l’azienda dovrà affron- tare le incertezze, i rischi e i problemi tipici della transizione. Uno su tutti, definire nel dettaglio lo scopo e le aree aziendali che ne saranno di- rettamente coinvolte. Il business model attuale dell’azienda va studiato e analizzato nel detta- glio per identificare tutti i gap colmabili in ter- mini di utilizzo delle risorse, sia a monte sia a valle dei processi. La conoscenza del modello e delle relative lacune deve essere la base di par- tenza per l’identificazione di soluzioni circolari implementabili nel proprio sistema. In questo contesto, giocano un ruolo fondamentale gli stakeholder, senza i quali sarebbe impossibile implementare un vero modello circolare. È fon- damentale, quindi, per l'azienda tenere conto delle aspettative di questi ultimi e pesarne la rilevanza in relazione a quelle che sono le priorità interne. L’implementazione di un mo- dello circolare richiede la ricerca di un nuovo equilibrio tra i vari attori coinvolti nel processo, che garantisca il mantenimento della reciproca redditività economica. Un ostacolo che in par- tenza può sembrare insormontabile e che si- curamente rappresenta la sfida più grande da affrontare e vincere. Tecnologie e soluzioni La gestione di prodotti a fine ciclo vita è cambiata negli ultimi anni, ma è ancora complessa. Quali sono, a suo parere, le tecnologie e i processi neces- sari per implementare ulteriormente e rendere più efficiente il fine vita, restando allineati ai principi della sostenibilità? Garraffa : Per rendere efficiente il fine vita è necessario lavorare sul design dei prodotti in fase embrionale, perché proprio durante le fasi di ideazione, progettazione e sviluppo ven- gono prese decisioni che possono incidere in modo significativo sulla sostenibilità o meno del prodotto finale, in tutto il suo ciclo di vita. È importante razionalizzare l’uso delle risorse materiche (efficienza nell’uso dei materiali), cercando di sostituire materiali non rinnova- bili con materiali rinnovabili, riciclati, riciclati permanenti, biodegradabili e compostabili. La tecnologia ci dà una mano in questo: la crea- Flora Garraffa, responsabile salute, ambiente, sicurezza e manutenzione di Bosch Rexroth Oil Control Luigi Salerno, general manager Italia di Aras

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