AO_441

OTTOBRE 2022 AUTOMAZIONE OGGI 441 | 97 interposizione di manodopera negli appalti è un fenomeno che si esprime nel momento in cui vi è una dissociazione tra la figura dell’appaltante e quella dell’appalta- tore. Prima di approfondire questo enunciato è doveroso però comprendere cosa sia un ap- palto e, soprattutto, quali sono i criteri che lo rendono genuino. L’appalto è un contratto per il quale un sog- getto (chiamato appaltante o committente) delega il compimento di una determinata opera o di un servizio a un soggetto terzo (detto appaltatore), il quale si impegna a rea- lizzarlo con i propri mezzi e a suo rischio, die- tro, ovviamente, a un corrispettivo in denaro. In questa tipologia di contratto, perciò, si de- notano come soggetti interessati l’appaltante, che è colui che commissiona il compimento di un’opera o di un servizio, e l’appaltatore, che, attraverso la propria organizzazione dei mezzi, si obbliga a fornire la prestazione ri- chiesta in cambio di un corrispettivo prede- terminato. Criterio importante per l’esistenza di un appalto è senza dubbio la qualifica di im- prenditore in capo alla figura dell’appaltatore, poiché egli deve avere un’organizzazione a suo rischio che impiega nel compimento di un’opera o servizio. L’appaltatore, sostanzial- mente, si accolla il rischio economico d’im- presa rappresentato dall’equilibrio che vi deve essere tra costi e ricavi. La qualifica di imprenditore in capo all’appal- tatore è molto importante, poiché sulla base di questo criterio un appalto può essere defi- nito ‘genuino’ omeno. Per verificare se un ap- palto può essere definito genuino bisognerà andare a controllare, nel concreto, l’organiz- zazione che l’impresa attua nel compimento di un’opera o di un servizio in appalto, quindi, per esempio, si andrà a controllare: – se l’azienda appaltatrice si assume il ri- schio economico d’impresa; – se l’azienda opera in condizione di totale autonomia organizzativa e gestionale ed è provvista di una propria organizzazione d’impresa; – se l’appaltatore detiene l’effettiva ge- stione autonoma dei propri dipendenti; – se gli strumenti e le attrezzature utilizzate sono di proprietà dell’appaltatore; – se vi è un’interscambialità tra le mansioni dei dipendenti dell’appaltatore e quelli dei committenti. Questi sono solo alcuni dei criteri che il giu- dice può verificare per aiutarsi nella defini- zione dell’appalto. Non basta infatti la sola qualifica di imprenditore in capo all’appalta- tore, ma bisognerà vedere se, nel concreto, l’appalto è gestito dall’azienda appaltatrice attraverso la propria forza lavoro e una pro- pria organizzazione di mezzi di produzione per raggiungere l’obiettivo, rappresentato dal compimento dell’opera o di un servizio. In tema di interposizione illecita di mano- dopera diviene particolarmente importante l’aspetto relativo all’utilizzo della forza la- voro (perciò dei lavoratori), rappresentando quindi un criterio fondamentale per verifi- care la ‘genuinità’ del contratto di appalto. I lavoratori, infatti, devono essere forniti dall’appaltatore, che è il solo ad avere potere direttivo e di controllo nei loro confronti. In sostanza, il giudice che vorrà controllare se è qualificabile un’ipotesi di interposizione il- lecita di manodopera, andrà a controllare chi esercita, nel concreto, il potere di direzione e controllo. Se verificherà che formalmente i lavoratori sono dipendenti dell’appaltatore, ma a dare gli ordini è il personale del com- mittente, allora sarà molto probabile che il giudice consideri i lavoratori come soggetti alle dipendenze dell’appaltante e qualifichi, quindi, la fattispecie in un’interposizione ille- cita di manodopera. Il giudizio che opera il giudice è rappresen- tato da una valutazione di fatto e spetta al lavoratore dimostrare l’esistenza di un rap- porto di subordinazione con il committente. Se venisse riconosciuta la fattispecie dell’in- terposizione illecita le conseguenze potreb- bero essere diverse: – responsabilità solidale dell’appaltatore con il committente per i crediti di lavoro (quindi retribuzioni e contributi dei lavo- ratori impiegati); – possibilità per i lavoratori di chiedere l’assunzione presso le dipendenze dell’appaltante; – sanzioni amministrative e, in alcuni casi, penali. L’ Interposizione illecita di manodopera negli appalti Cristiano Cominotto ALP – Assistenza Legale Premium @cri625 AUTOMAZIONE OGGI AVVOCATO

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