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SETTEMBRE 2022 AUTOMAZIONE OGGI 440 | 39 il cliente, in grado di trasformare l’idea in un’applicazione di successo. All’area manager è affidata la relazione con il cliente che spesso vive esperienze e realtà industriali caratteri- stiche della zona di sua competenza. Servo- tecnica divide il mercato italiano in cinque macroaree. La Lombardia, Piemonte e Liguria sono seguite dalla sede centrale, mentre Tri- veneto, Emilia-Romagna e Marche, Toscana e Umbria e infine Lazio, Campania e Centro- Sud sono seguite da quattro area manager. A questi si aggiunge il mercato estero che viene considerato a tutti gli effetti una macroarea. Ai product manager è affidato il compito di sup- portare tecnicamente il prodotto di loro com- petenza ma anche di mantenere il contatto con il produttore per un costante aggiorna- mento periodico degli area manager affinché siano in grado di dare le informazioni tecniche di primo livello al cliente. La presenza di figure con diverse competenze legate da un forte concetto di squadra permette a Servotecnica di mettere in atto la sua strategia, ovvero la ca- pacità di fornire soluzioni che spesso integrino alcuni suoi componenti al fine di realizzare un sottosistema meccatronico. “All’interno dell’azienda abbiamo una linea di assemblaggio dove vengono integrati più prodotti. I processi di assemblaggio, supervi- sionati dal project manager, sono supportati da disegni, specifiche e procedure operative che sono opportunamente codificate. Per fare un esempio, i no- stri giunti rotanti spesso includono tecnologie diverse come lo Slip Ring che ha la parte elettrica prodotta da noi viene integrato con giunti rotanti idrau- lici, pneumatici o in fibra ottica che vengono prodotti a disegno dai nostri partner esterni. I sottosistemi così realizzati sono soluzioni Servotecnica a tutti gli effetti e vengono im- piegati in applicazioni particolari come ad esempio nell’aerospazio, nella difesa o nel packaging. L’integrazione e l’assemblaggio garantiscono un prodotto completamente testato e qualificato secondo gli standard di qualità. L’obiettivo, quindi, è quello di fornire una soluzione al cliente identificata da un prodotto all’interno del quale però ci sono componenti nostri o/e delle nostre case di- stribuite. Un servizio possibile grazie all’e- sperienza e alla perfetta conoscenza di tutti i prodotti proposti e dalla capacità di integrarli in un’unica soluzione” sottolinea Bistoletti. C’è anche un altro elemento molto importante prosegue Alessandro Gomarasca, export ma- nager e membro del comitato manageriale. “Al nostro interno abbiamo un laboratorio nel quale siamo in grado di fare analisi di usura del prodotto, di vita rimanente, oltre all’ana- lisi dei guasti. Un aspetto particolarmente ap- prezzato dai clienti in quanto, soprattutto in fase di test, il cliente stressa il prodotto per un certo numero di cicli, oppure chiede un test in condizioni operative di un certo livello per de- terminarne i tempi di failure, oppure desidera capire come risolvere un problema di proget- tazione. Questi sono servizi che noi, grazie al nostro laboratorio e a un approccio metodico, siamo in grado di fornire, non solo per i pro- dotti a nostro marchio ma anche per tutti i prodotti distribuiti”. Cambio di passo L’azienda si è evoluta dagli anni ’80, ma non è cambiata la voglia e la volontà dei fondatori di svilupparla mantenendo saldo quel concetto di famiglia che l’ha con- traddistinta. Un sottile lavoro manageriale di anni ha per- messo a due dei fondatori iniziali, Emilio Bistoletti e Adriano Salgarello, di la- sciare il passo ai figli e a un gruppo di esperti. La pandemia degli ultimi tempi ne ha accelerato il processo. Ora a capo dell’azienda ci sono Fabio Bistoletti, Matteo Salgarello, ammini- stratori delegati, e un comitato manageriale nel quale, per volontà dei fondatori, non è pre- sente nessun proprietario. “Una volta che l’a- zienda si struttura c’è la necessità di creare un tessuto manageriale che permetta alla società di svilupparsi maggiormente. L’occasione di poterlo fare è stato il passaggio generazionale: i soci fondatori hanno visto infatti la possibilità di dare continuità al loro lavoro guardando ai cinque figli. Abbiamo seguito un processo che è durato circa cinque anni all’interno del quale abbiamo definito ruoli, responsabilità e valori condivisi da tutti per il futuro di Servotecnica. È stata creata una struttura manageriale che desse nuova linfa allo sviluppo; è stato fatto un lavoro importante per separare il concetto di proprietà da governance e gestione dell’a- zienda. Per questo è stato istituito un Comi- tato Manageriale, attualmente composto da cinque persone competenti con caratteristi- che complementari e corrispondenti obiettivi di sviluppo aziendale, che lavora al fianco della direzione. Sono state poi anche responsabi- lizzate alcune figure di reparto attraverso un vero lavoro di delega”. La nuova struttura di controllo era ormai pronta quando nel 2020 INCONTRA SERVOTECNICA AO INCONTRA SERVOTECNICA AO INCONTRA SERVOTECN Sabrina Bistoletti, communication manager Alessandro Gomarasca, export manager e membro del comitato manageriale

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