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SETTEMBRE 2022 AUTOMAZIONE OGGI 440 | 111 sordisce così Alessandro Bettoni, il ‘ragazzo’ tecnologico a cui questo mese è dedicata la nostra rubrica “Sono sempre stato uno studente curioso”. E questo lo si intuisce già al primo sguardo, dai suoi occhi che si illuminano quando comincia a raccontarsi. Qual è stato il tuo percorso scolastico e accademico? “Fin dai tempi delle scuole supe- riori ho sentito la necessità di cer- care implicazioni e connessioni tra lo studio e la realtà che mi circondava, senza accontentarmi di un apprendimento passivo. Per approfondire scelsi, ad esem- pio, di partecipare alle Olimpiadi della chimica, della fisica, della matematica e a competizioni in ambito di robotica e programma- zione di PLC. Di tutti i pomeriggi passati a preparare quelle gare non ricordo tanto la fatica quanto la soddisfa- zione nel vedere appagata lamia curiosità. Da mio padre, grande lavoratore e imprenditore metalmeccanico, ho imparato ad apprezzare la necessità di affiancare il sapere con il saper fare: scelsi prima un istituto tecnico e poi la facoltà di ingegneria al Politecnico di Milano, proprio per la loro capacità di conciliare co- noscenza e applicazioni pratiche. Fino a oggi non posso che ritenermi uno studente fortu- nato: nel 2019 il Presidente della Repubblica decise addirittura di nominarmi Alfiere del Lavoro al merito scolastico, contestualmente alla nomina di cav. Lav. a Pierluigi Streparava. Che chiedere di più”. Qual è stato il progetto che durante gli anni ti ha più entusiasmato? “Sicuramente quello sviluppato nell’ambito di Omron Smart Project. Si trattava di uno studio di modelli matematici che descrivessero un particolare processo per l’immagazzinamento di energia tramite un serbatoio di accumulo multi-valvola. Negli anni ‘90 era stato svilup- pato un impianto prototipo, denominato ‘Ma- gazzino del sole’ che gestiva il riscaldamento inmodo innovativo: anziché prelevare liquido dal fondo, riscaldarlo con pannelli solari e depositarlo nuovamente, si era pensato di variare dinamicamente il punto di prelievo e immissione su diverse altezze. Interpretando una serie di informazioni ambientali (come in- solazione, temperatura ecc.) il controllore de- cideva dove prelevare e depositare il liquido per massimizzare il rendimento complessivo. L’obiettivo era quello di fornire un ambiente di simulazione che permettesse di valutare le prestazioni degli algoritmi di gestione del riscaldamento, senza più l’esigenza di atten- dere i riscontri sperimentali (lunghi 12 mesi o più). Il progetto piacque molto: ci classi- ficammo con il mio team primi nella cate- goria ‘Istituti’, risultai primo nella categoria ‘studenti’ e ci fu assegnato anche un premio come miglior esposizione d’innanzi alla com- missione di ingegneri e giornalisti preposta alla valutazione”. Dopo tanti successi, ancora così giovane, quali sono le tue aspirazioni? “Nei prossimi anni mi piacerebbe vivere un’esperienza all’estero che mi permetta di confrontarmi con realtà diverse da quella in cui ho vissuto e studiato. Sono infatti con- vinto che, nella maggior parte dei casi, solo uscendo dalla propria ‘comfort zone’ si riesca a crescere e migliorarsi”. Puoi accennarci a qualche progetto sul quale stai lavorando ora? “Con i miei compagni di corso stiamo svi- luppando un programma Python per ana- lizzare, sfruttando opportune euristiche, una famosa classe di problemi della Teoria della computabilità denominata ‘Multiple Traveling Salesman Problem’. Dato che la ricerca del ciclo hamiltoniano a costo mi- nimo è potenzialmente molto onerosa a livello computazionale, spesso non si pre- tende di giungere alla soluzione ‘ottimale’ tramite solutori lineari, ma ci si accontenta di una soluzione ‘buona’ ottenuta in tempi più ristretti. Quello che il nostro professore di ricerca operativa ci ha proposto è di stu- diare un criterio (un’euristica per l’appunto) per giungere rapidamente a soluzioni am- missibili che allo stesso tempo non siano troppo imprecise”. Come vedi il futuro dell’automazione? “Non posso che augurarmi una progressiva consapevolezza culturale e politica circa il ruolo e le potenzialità di questo settore come strumento per eseguire in modo si- curo, efficiente e rapido le attività che l’uomo ha sempre svolto in autonomia. Sono certo che assisteremo a un consolidamento della tendenza registrata negli ultimi anni in cui l’automazione ricopre un ruolo sempre più ampio e pervasivo nelle nostre vite. Basti pensare che già oggi è possibile trovarla nelle case, sulle automobili, sui mezzi pub- blici (metro, aerei, treni), persino nelle sale operatorie. È già parte della nostra quotidia- nità e non potrà che esserlo sempre di più”. E Lucilla La Puma AUTOMAZIONE OGGI TECH BOYS AND GIRLS Alessandro Bettoni

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