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Francesca Schenetti CERVELLO UMANO O ARTIFICIALE? L’intelligenza artificiale è sempre più evoluta, un vantaggio per salute e lavoro ma attenzione a non considerarla ‘umana’ “N ei prossimi decenni la potenza di calcolo di alcune macchine po- trebbe arrivare a eguagliare le potenzialità del cervello umano. Sarà il risultato della ricerca straordinaria che sta avvenendo nel campo delle intelligenze artificiali”. Su questa previsione che appartiene alla maggior parte della comunità scientifica si allinea anche il pensiero di Lauro Snidaro, docente di Artificial Intelligence for Multimedia all’ Uni- versità di Udine ( www.uniud.it/it ). La sua convinzione è legata però a un monito: “Dobbiamo riflettere in anticipo su questo rapido sviluppo. Non c’è da spaventarsi, ma occorre considerare le conseguenze”. L’occasione per riflettere, appunto, sulle capacità delle AI è la recente vicenda accaduta nel quartier generale di Google: un ingegnere pro- grammatore della corporation, Blake Lemoine, ha annunciato di aver sostenuto una conversazione in forma scritta, una chat, con LaMDA (Lan- guage Model for Dialogue Applications), una chatbot, cioè un insieme di algoritmi di machine learning. Non solo: durante tale dialogo, LaMDA avrebbe dato prova di essere ‘senziente’. Cerchiamo di chiarire. Secondo Snidaro, che da anni studia gli aspetti più creativi delle AI, “il modello di chatbot elaborato da Google è oltre i pre- cedenti: riesce a sostenere conversazioni seguendo un filo logico, con performance sorprendenti. Ma non è intelligente”. Nessun timore, dunque, in vista di un prossimo futuro in cui le macchine potrebbero rendersi indipendenti e superare o contrastare l’uomo? Molti ricercatori e molte aziende, spiega il docente, “cercano attenzione con iniziative, intenzionali o meno, come questa di Lemoine. L’episodio ha semplicemente dimostrato come sia ancora molto valido il classico Test di Turing, un esperimento elaborato dallo scienziato Alan Turing, appunto, oltre mezzo secolo fa, per stabilire se un’intelligenza artificiale fosse indistinguibile da quella umana”. Le risposte di LaMDA, in effetti, sono strabilianti: afferma di capire e provare emozioni e sentimenti, di aver paura di essere ‘spenta’, di aver bisogno degli amici. Il suo scopo, in quella chat, è dimostrare di ‘essere una persona’. Per Snidaro “LaMDA è lontano dal poter passare il test di Turing; tuttavia è superiore ai precedenti, perché non risponde meccanicamente, ma è in grado di sostenere una breve conversazione generando delle frasi inte- ressanti”. Da qui, dunque, una buona, anzi ottima notizia: la spinta sem- pre più accelerata agli sviluppi nel campo dell’intelligenza delle macchine sta dando risultati. “Chiunque, dalla ricerca all’industria, ha interesse ai progressi per le AI che, se ben sfruttate, possono migliorare ogni ambito della nostra vita, come la salute e il lavoro. Vigiliamo sull’evoluzione delle macchine, come consigliava lo scien- ziato Stephen Hawking, e valutiamo senza sensazionalismi ogni notizia e ogni sviluppo. Le performance sem- pre più avanzate delle macchine evidenziano capacità di calcolo utili e importanti, ma non sono ancora sinonimo di intelligenza”. CURIOSITÀ - RICERCA AUTOMAZIONE OGGI Foto di 0fjd125gk87 da Pixabay PROtop Il miglior supporto per la vostra produzione Alte prestazioni, potente quando serve Grazie all’impiego della tecnologia DCL ( D ynamic C urrent L imiting), PROtop garantisce valori di corrente di picco eccezionali, che si adattano al comportamento del carico. Vantaggi di prodotto - IIoT-ready Disponibilità di un modulo di comunicazione unico per tutti i dispositivi. Gestione 24VDC alimentatore e protezione elettronica del carico. - ORing MOSFETS integrati Collegamento in parallelo senza modulo diodi esterno. Dimensioni compatte. NEWS - Approvazioni sempre più Complete Versioni Ex approvate anche per il Navale e il Railway. Alte prestazioni in ogni settore di applicazione garantite.
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