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Tavola rotonda GIUGNO/LUGLIO 2022 AUTOMAZIONE OGGI 439 | 79 rimane davanti al PC. Perché è dimostrato che molte persone sono più efficienti all’alba, al- tre di notte, alcune più veloci, altre meno. Un report di Intesa (Gruppo IBM) riporta che se- condo l’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano si possono distinguere due diverse tipologie di profili aziendali: le organizzazioni tradizionali e quelle agili. La trasformazione verso modelli organizzativi più agili, si legge, è un passaggio che tutte le realtà dovranno compiere per poter affrontare il futuro. Ri- entra in questa visione il concetto di co-cre- azione e collaborazione, benché questa non sia una novità per le imprese che da sempre si confrontano con i propri interlocutori per sviluppare nuovi prodotti o soluzioni e creare nuove opportunità. Negli ultimi tempi, però, con le sfide della trasformazione digitale, que- sto concetto è stato ulteriormente rivalutato. Sono nati modelli di gestione aziendale basati sulla ‘open innovation’, in cui la collaborazione tra fornitori, partner, distributori e clienti crea valore e sostituisce quella ricerca di innovazio- ne fatta da gruppi ristretti di esperti. Vi sono dunque luoghi da condividere per stimolare la contaminazione, produrre innovazione e generare valore. Un esempio è la piattaforma per l’innovazione OGR Tech di Torino, un altro è l’IBM Studios a Milano. In questo contesto di importanti evoluzioni abbiamo posto una serie di domande ad alcuni protagonisti del settore: Marco Mozzi , sales specialist ed EXM per il Mediterraneo di Ivanti ( www.ivanti.it ), Jacopo Bruni , marketing manager di Praim ( www.praim.com/it ), Marco Marella , general manager di FasThink ( www.fasthink.com ). Nuove modalità di lavoro Modelli di lavoro ibrido, programmi chemirano al benessere dei dipendenti e al rafforzamento della diversità e dell’inclusione. Come sono cambiati gli obiettivi rispetto al passato? E quali vantaggi ha portato questa nuova visione del lavoro? Mozzi : Nel corso degli ultimi due anni la pan- demia ha consolidato nuove modalità di lavoro, impattando direttamente sulle abitudini dei dipendenti e sulle conseguenti problematiche dei Ciso. In Ivanti, osservando la rapidità con la quale stava evolvendo il contesto lavorativo abbiamo cercato di analizzare e comprendere questo cambiamento per riuscire a garantire la continuità del business delle aziende. Da qui nasce l’ultimo sondaggio di Ivanti condotto in 9 Paesi, su oltre 6.100 impiegati e professionisti IT che rileva come il 71% dei dipendenti pre- ferirebbe lavorare da qualsiasi luogo piuttosto che ricevere una promozione. In questo nuovo scenario la user experience del dipendente è diventata centrale e indispensabile da sup- portare. Al fine di raggiungere questo nuovo obiettivo abbiamo investito in automazione e AI, ottimizzando anche i servizi che eroghiamo. L’organizzazione degli investimenti IT e un maggior controllo sugli stessi rappresentano le basi per permettere ai dipendenti di lavorare da remoto. Abilitare i dipendenti a lavorare in un ambiente caratterizzato da nuove infrastrutture ibride è possibile solo implementando stru- menti strategici di asset management con un approccio specifico al tema della cybersecurity. Bruni : Se si guarda al passato, inteso come nemmeno troppi anni fa, il modello di lavoro ibrido veniva adottato da una percentuale molto bassa di realtà aziendali, nel mondo e soprattutto nel nostro Paese. Vero è, però, che la tendenza, anche pre-pandemia, era quella di spingere il più possibile ad ‘adeguarsi’ a un modello che nel resto del mondo stava prendendo piede molto più velocemente. Di- ciamo che la vera spinta, quello che ci ha ef- fettivamente costretti a cambiare paradigma mentale, sono stati gli ultimi due anni. Dato che si è trattato di un cambiamento forzato, purtroppo non è stato né attuato nel migliore dei modi, né accettato da un gran numero di persone, sia lavoratori sia datori di lavoro. Tuttavia, in tempi variabili, tutti ci stiamo abi- tuando al nuovo modo di lavorare e le aziende hanno l’obbligo (e la necessità) di adeguarsi e di venire incontro da una parte alle esigenze dei propri collaboratori e dall’altra a quelle del business e della ‘salute aziendale’. Più che gli obiettivi, cambiano a questo punto i metodi per raggiungerli. Cambia il controllo che si ha sulle persone e sui dispositivi aziendali. Cam- bia anche l’infrastruttura informatica delle aziende e si evolve verso un modello molto eterogeneo e più difficile da gestire. Ecco perché, ora più che mai, servono investimenti mirati, strumenti adeguati e una maggiore consapevolezza. Di contro, molti vantaggi stanno sbocciando, pronti a essere colti, da una maggiore efficienza aziendale a una mi- gliore salute mentale dei dipendenti. Marella : Occorre premettere che è un ar- gomento alquanto complesso e delicato, si parla di persone e di quanto questo intera- gisca con il loro mondo personale, dal punto di vista materiale, culturale e sociale. Spesso non è soltanto una questione puramente ‘la- vorativa’ e di performance, perciò ritengo che sia importante agire con grande sensibilità, nell’interesse individuale e d’impresa. Ci si unisce condividendo una vision, un proprio storytelling, che è la ragione per cui si sta in- sieme sul mercato. Purtroppo, strada facendo, non tutte le imprese riescono a ripartire ogni giorno dalla loro vision, con uno sguardo verso il futuro, bensì si rimane a un livello più basso, si tende a guardare il proprio inte- resse e questo complica le cose: la dialettica all’interno dell’impresa perde energia, i fattori marginali vengono considerati linee guida. Dal mio punto di vista, sarebbe opportuno te- nere ben a mente ogni giorno la nostra vision, domandarsi più frequentemente quali azioni stiamo svolgendo, perché stiamo insieme e dove vogliamo andare. Bisogna filtrare i mo- delli comportamentali, le regole che ci siamo imposti, gli schemi operativi per un fine supe- riore condiviso, che è lo stare insieme per la maggior parte del nostro tempo. Fare quindi ciò per cui le nostre famiglie hanno investito e puntato su di noi, per le quali ci stiamo im- pegnando al massimo delle nostre energie, ‘insieme’, non da soli, perché da soli non si va da nessuna parte. L’aspetto ‘filosofico’ dello stare insieme, parte imprescindibile del pro- getto, forse ci consente di ridisegnare con grande attualità, il nostro modello di business, Marco Mozzi, sales specialist ed EXM per il Mediterraneo di Ivanti
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