AO_438

MAGGIO 2022 AUTOMAZIONE OGGI 438 | 147 anuela Galati, 34 anni, ingegnere meccanico e perito industriale, è una ricercatrice del Politecnico di Torino. A lei, come a ogni ‘ra- gazza tecnologica’ della nostra rubrica, abbiamo chiesto di rac- contarci il suo percorso e i suoi progetti. E perché no qualche anticipazione sul futuro tecno- logico che aspetta le nuove ge- nerazioni. “La mia formazione” ci racconta Manuela “comincia con gli studi tecnici e la specializzazione mec- canica già alle scuole superiori. Quindi è proseguita nell’ambito dell’ottimizzazione del processo al fine di ottenere componenti con il massimo delle prestazioni e limitare così tempi, costi e scarti. In linea con questa pas- sione, mi sono laureata con lode presso il Politecnico di Torino in Ingegneria Meccanica con una specializzazione nell’ambito della produzione meccanica. Da qui ho proseguito gli studi fino all’ottenimento con lode del titolo di Dottore in Ricerca di Gestione, produzione e design. Il mio percorso di studi e lavora- tivo è iniziato con le tecnologie tradizionali per asportazione di materiale ed è approdato a tecnologie di manifattura che utilizzano come approccio alla produzione l’addizione di ma- teriale o stampa 3D. Oggi mi occupo di ottimizzazione di pro- dotto, processo e materiale nell’ambito delle tecnologie additive, mediante anche lo svi- luppo di metodi numerici per la simulazione virtuale del processo”. Cosa ha determinato questa tua scelta professionale? “Da piccola mi affascinavano le storie lavo- rative di mio padre, perito meccanico. Aveva lavorato per diversi anni in un’azienda me- talmeccanica tedesca come tornitore ma- nuale. Era pagato a cottimo. Mi raccontava che per incrementare il suo salario e pro- durre più pezzi rispetto al minimo previsto variava finemente alcuni parametri di mac- china, ottenendo produzioni più larghe ma di uguale qualità. Il fascino di come fosse possibile mettere a punto questi parametri e come operassero insieme per ottenere quel risultato su una geometria e su un materiale, così come l’interazione tra pezzo prodotto e macchinario sono stati il fattore trainante dei miei studi prima e della mia carriera profes- sionale dopo”. Quali sono le applicazioni che conseguono nel tuo ambito alla stampa in 3D? “Se nell’ambito delle tecnologie tradizio- nali l’ottimizzazione del processo gioca un ruolo importante, nel campo della stampa 3D, in cui il materiale viene creato insieme al componente, il ruolo dell’ottimizzazione del processo diventa insostituibile. Nella stampa 3D l’ottimizzazione mediante strumenti ma- tematici e virtuali si applica alla ricerca di un connubio straordinario tra la progettazione del materiale, le performance richieste al componente e la calibrazione del processo e della tecnologia di produzione, anche in ter- mini di uso controllato delle risorse (uso del minimo materiale e della minima energia). Questo approccio è applicabile a qualunque settore industriale e non, come per esempio l’aerospaziale per la produzione di compo- nenti ad alte performance, o il biomedicale per la produzione di protesi o strumenti chi- rurgici personalizzati”. A quali progetti stai lavorando? “Nell’ambito della stampa di 3D mi occupo principalmente di produzione di com- ponenti metallici mediante tecnologia a fascio di elettroni. Per questa tecnologia ho messo a punto dei modelli numerici in grado di simulare in ambiente virtuale il comportamento del materiale al variare dei parametri di processo e scartare eventuali combinazioni di parametri che portereb- bero a fallimenti del processo, qualità del componente insufficiente, o tempi di pro- duzione inefficienti. Questi modelli sono di supporto all’ottimizzazione di materiali metallici commerciali ma anche più eso- tici. Di recente, nell’ambito di un progetto europeo (Newteam), in collaborazione con Avio Aero, mi sono occupata di ottimizzare diverse leghe a base di alluminuro di titanio per la costruzione di pale di bassa pressione per motori aerospaziali”. Cosa ci aspetta nel futuro a tale riguardo? “La fabbricazione additiva ha rivoluzionato l’intero concetto di produzione e sta tra- sformando completamente l’approccio cul- turale alla progettazione del processo e del prodotto. Lo scenario è in continuo cambia- mento e vi è una crescente consapevolezza dei benefici raggiungibili tramite questa tecnologia: produzioni a basso impatto ener- getico, oppure on demand, componenti alleggeriti che facilitano la riduzione delle emissioni di anidride carbonica dei sistemi, personalizzazione di massa, materiali con per- formance eccezionali a proprietà controllate. Tuttavia, ciò non può essere disgiunto dall’e- voluzione degli strumenti numerici, digitali e intelligenti che offrono l’unica possibilità, a oggi, per dominare, accelerare e sfruttare al massimo i benefici della stampa 3D”. M Lucilla La Puma AUTOMAZIONE OGGI TECH BOYS AND GIRLS

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz