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SPECIALE APRILE 2022 AUTOMAZIONE OGGI 437 | 47 automobilistica a volte viene a trovarci per farsi un’idea dello stato dell’automazione. Questo è abbastanza insolito per aziende delle nostre dimensioni” afferma Franz Steinbauer, project manager di SAR, con un sorriso. Assemblaggio preciso grazie ai robot Alla fine, però, non è solo il direttivo a essere convinto del risultato del lungo lavoro di svi- luppo. Nell’attuale configurazione della linea di produzione sono in uso 28 robot, 11 dei quali forniti da Kuka. Svolgono tutti i compiti di automazione rilevanti per avvitare, incol- lare, testare e infine ‘sposare’ con l’auto 47 componenti individuali del veicolo. L’automa- zione è al massimo livello. I robot industriali inseriscono vari componenti elettronici nell’alloggiamento della centralina di controllo delle auto elettriche, puliscono e controllano, selezionano o rilavorano. Questo è il concetto di base. Avvitamento in condizioni di camera bianca Il cuore è tanto sensibile quanto vitale per la sopravvivenza del modello finito di un’auto elettrica, pertanto le singole fasi di assemblag- gio devono essere eseguite con la debita cura e precisione. Questo significa, per esempio, che nel processo di produzione i punti di incollag- gio vengono prima puliti. Per fare questo, un KR Agilus di Kuka traccia le aree con una lancia al plasma e le pulisce dalle particelle di sporco e altre contaminazioni utilizzando gas ionizzato a 30.000 gradi. Il robot applica poi il sigillante. Un KR Cybertech inserisce vari componenti nell’al- loggiamento. “Anche le più piccole correnti elettriche possono distruggere i componenti sensibili” spiega Steinbauer “quindi la compa- tibilità elettromagnetica è particolarmente im- portante in questo ambito”. Un robot poi avvita i componenti. “Ci avva- liamo di un totale di 158 viti in 8 diverse va- rianti” spiega il responsabile del progetto. “Il sistema alimenta una vite ogni 4 s attraverso un tubo”. Ciò che sembrerebbe banale è più complicato nella pratica. Poiché le viti ven- gono consegnate alla rinfusa e questo tipo di imballaggio genera automaticamente un’a- brasione tra le singole parti metalliche, un de- viatore separa le viti e la polvere con l’aiuto di aria compressa. L’assemblaggio avviene prati- camente in condizioni di camera bianca. Acqua ed elettricità non vanno d’accordo “Durante l’intero processo di assemblaggio, registriamo un cosiddetto albero dei dati per ogni componente. Questo significa che per tutti i componenti, dalla più piccola vite al coperchio della scatola del veicolo elettrico, possiamo risalire esattamente alle relative pro- venienza e lavorazione. Da questo, si potranno trarre conclusioni in seguito, nel caso in cui il guidatore dell’auto elettrica sperimenti un gua- sto” spiega il direttore delle vendite Dullinger. Nel frattempo, si svolgono sempre prove di tenuta e test funzionali del veicolo per garan- tire l’alta qualità della lavorazione. L’ultimo passaggio è particolarmente interessante. Un robot KR Cybertech prende le centraline di controllo finite per le auto elettriche dal nastro trasportatore e le riempie d’acqua. “In realtà, acqua, elettricità e tecnologia dei dati non do- vrebbero mai incontrarsi” afferma Steinbauer. “Ma in questo caso mettiamo tutto insieme in circa 100 s, l’acqua viene utilizzata per il raf- freddamento nelle fasi successive”. Quale dovrebbe essere il livello di automazione? Il robot di Kuka posiziona le centraline di con- trollo nel test di isolamento ad alta e bassa tensione. Dopo tutto, è qui che la corrente al- ternata alla fine scorre attraverso i ‘fili’ dell’auto elettrica. In seguito, i ‘cuori elettrici’ ricevono il loro sistema operativo, l’alito di vita, per così dire. Se tutti i test sono positivi e l’acqua viene scaricata, le centraline di controllo sono pronte per la loro vita come ‘pacemaker’ del veicolo. Attualmente, i lavoratori caricano la linea di pro- duzione e, alla fine, rimuovono le centraline di controllo finite per le auto elettriche. A lungo termine, tuttavia, anche questa fase del processo potrà essere automatizzata. “Con l’aiuto di si- stemi di trasporto a guida autonoma potremmo già raccogliere i vari componenti elettronici da un cosiddetto supermercato e farli portare nelle stazioni” afferma Dullinger. “La soluzione è estremamente scalabile e personalizzabile”. Sarebbe possibile, per esempio, costruire in diverse fasi la linea di produzione, parti della quale potrebbero anche essere utilizzate dai fornitori. “Con l’aiuto dei robot Kuka possiamo rappresentare qualsiasi grado di espansione, fino alla produzione completa” dichiara Dullin- ger. “Il livello di automazione che realizziamo dipende interamente dai nostri clienti”. Kuka Roboter Italia - www.kuka.com/it-it Produzione e assemblaggio automatizzati con varie celle robotizzate durante la prova nello stabilimento SAR di Dingolfing Prima montare, poi controllare: un robot KR Quantec di Kuka verifica le centraline di controllo dell’auto elettrica
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