AO_437

APRILE 2022 AUTOMAZIONE OGGI 437 | 15 è spazio per la tecnologia elettronica nel mondo sportivo durante l’allenamento delle gare, per esempio nel nuoto? Sì, gli atleti usano un cardiofrequenzimetro collegato a un computer, così in tempo reale è possibile verificare come l’atleta stia nuotando. Non è detto però che le informazioni che vengono rilevate mentre l’atleta nuota siano corrette. Per esempio, se il computer segnala di nuo- tare piano e il cardiofrequenzimetro registra 170 pulsazioni, l’atleta può essere avvertito al fine di modificare la sua prestazione. Nor- malmente il sensore che si trova a livello del cuore viene indossato dall’atleta con il co- stume. È in uso poi anche un apparecchio per determinare il valore di acido lattico al fine di capire lo sforzo sostenuto dall’atleta: basta una piccola goccia di sangue per controllarlo. E le telecamere? Nelle piscine ce ne sono di molto versatili sott’acqua, fisse negli stessi punti, così da riprendere la nuotata da tutte le angolazioni e capire la frequenza della bracciata, l’ampiezza, la velocità ecc. E nell’atletica leggera? Si chiama scudo ae- rodinamico, sembra quasi un’arma spaziale, ed è utilizzato per test e allenamenti con l’obiettivo di sviluppare la velocità. In que- sto scudo, trainato da una macchina, l’at- leta corre con il risultato che la resistenza aerodinamica dell’aria sull’atleta dentro lo scudo è praticamente nulla. Quindi l’atleta può arrivare a velocità che di solito non rag- giunge e può allenare le fibre muscolari con un’intensità maggiore. Inoltre all’interno di questo scudo ci sono telecamere e mini sensori che riescono a determinare velo- cità, frequenza degli appoggi e ampiezze. Insomma una modalità per studiare la corsa e recuperare dati importanti non ottenibili in altri modi. Se dalla corsa passiamo ai salti troviamo un’altra tecnologia interessante: un sistema di rilevamento ottico, composto da una barra trasmittente e una ricevente, cia- scuna con 96 led (risoluzione 1,041 cm) che comunicano di continuo tra di loro. Il sistema rileva le interruzioni e ne calcola la durata per permettere la misurazione dei tempi di volo e di contatto durante l’esecuzione di una serie di balzi, con una precisione di 1/1.000 di secondo. Partendo da questi dati di base, il software dedicato ottiene, con la massima precisione e in tempo reale, una serie di pa- rametri legati alla prestazione dell’atleta, ca- pisce le velocità raggiunta e in quanti metri la si raggiunge. In pista la sfida è contro il tempo ma il cro- nometro da solo non è abbastanza sensibile da aiutare l’atleta durante l’allenamento. Si utilizzano allora sistemi tecnologici che si basano su una batteria di fotocellule posi- zionate in pista a distanze diverse, di solito 10, 20, 30 metri, per provare gli sprint con o senza ostacoli. Sono precise al millesimo di secondo e quando vengono collegate al computer, un software speciale permette di analizzare partenze, accelerazioni, punti critici… al solo fine di migliorare la presta- zione. E infine l’ultimo congegno che vorrei ricordare, utilizzato dagli atleti, consiste in un ‘bottoncino’ adesivo, circolare, del diametro di 2 cm, adesivo, che funziona da rilevatore glicemico. È un sensore collegato in rete tra- mite un sistema Bluetooth che misura i valori di glucosio nel sangue e li trasmette per se- gnalarne le variazioni di livello. Senza l’aiuto della tecnologia elettronica non si potreb- bero raggiungere i record mondiali in molte discipline sportive. Tecnologia elettronica per lo sport Carlo Marchisio, Comitato tecnico di Automazione Oggi e Fieldbus&Networks AUTOMAZIONE OGGI C’

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