AO_436

Panorama MARZO 2022 AUTOMAZIONE OGGI 436 | 31 Dario Rudellin , business developer settore Energy, Danfoss Drives Italia ( www.danfoss. com/it-it/ ) : L’idrogeno è un vettore energetico che, nella sua versione green, può rappresen- tare un modello di energia pulita, cioè privo di emissioni lungo tutta la filiera. Questo con- sente all’idrogeno di presentarsi come una valida soluzione alternativa all’interno del percorso di decarbonizzazione al 2050 intra- preso a livello comunitario e mondiale. Nonostante le potenzialità dell’idrogeno e le principali tecnologie della relativa filiera siano note da anni, non si è verificata ad oggi prati- camente nessuna penetrazione dell’idrogeno nel mix energetico globale. In particolare, nella produzione di idrogeno tramite elettrolisi, allo stato attuale non esiste una tecnologia che preformi nettamente meglio delle altre. L’innovazione tecnologica e la competizione tra i differenti produttori di elettrolizzatori di- venteranno quindi fattori chiave per rendere queste tecnologie sempre più performanti e market ready dal punto di vista economico. L’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili non programmabili introdurrà nel sistema elettrico la necessità di bilanciare in modo smart la rete elettrica. Grandi impianti di elettrolisi vedranno gli elettrolizzatori ali- mentati da energia rinnovabile per generare idrogeno verde (senza impatto in CO₂). Questi impianti di elettrolisi potranno essere una delle soluzioni di bilanciamento energetico smart convertendo l’energia elettrica in esubero, in idrogeno, affinché possa essere immagazzi- nato e riutilizzato in un secondo momento sotto forma di gas, calore o energia elettrica. L’idrogeno verde così prodotto potrà fornire una soluzione a basso impatto di CO₂ per l’in- dustria, per il riscaldamento, nei trasporti pe- santi e nella generazione di energia elettrica. ElenaMarazzi , product marketingmanager di Atlas Copco ( www.atlascopco.com/it-it ) : Colgo l’occasione di questa domanda per sottoline- are il ruolo fondamentale dei compressori per l’economia dell’idrogeno: questo gas, infatti, per essere utilizzato in modo efficiente deve essere immagazzinato ad alta pressione, au- mentando la densità energetica per volume. In funzione del contesto in cui l’idrogeno è ap- plicato, è possibile identificare la pressione più adatta a cui deve essere sottoposto, per garan- tire il miglior equilibrio fra spesa energetica, capacità di produrre energia elettrica e spazio disponibile per l’accumulo. Di seguito alcuni esempi: in ambiente industriale, l’idrogeno, prodotto in loco, è solitamente immagazzi- nato a 250 bar. La stessa pressione è utilizzata oggi nei carri bombolai usati per il trasporto, anche se si nota in Europa una evoluzione verso 300 bar e i 500 bar: alzare la pressione di stoccaggio permette infatti di immagazzinare maggiori quantitativi di idrogeno per unità di volume consentendo un carico maggiore e movimentazione più efficiente. Il settore dei trasporti utilizza l’idrogeno a 350 bar/35 Mpa, in particolare per i mezzi pesanti, ed è al mo- mento uno dei settori di mercato più interes- santi. Per le autovetture si sta andando invece verso 700 bar/70 Mpa, in modo da garantire la ricarica veloce e aumentare l’autonomia, quindi i chilometri percorribili tra un pieno e l’altro. Interessante anche il ‘power to gas’, in cui l’idrogeno è utilizzato per immagazzinare l’energia in esubero prodotta dagli impianti di produzione non programmabili, fotovoltaici e/o eolici. Nei momenti di scarsa produzione dell’impianto sarà la fuel cell (pila a combu- stibile), alimentata dall’idrogeno prodotto da un elettrolizzatore e stoccato a 250 bar, a pro- durre l’elettricità immessa quando necessario in rete. Giacomo Cantarella , business development manager di EPQ ( www.epqformula.it ) : Lo svi- luppo del mercato dell’idrogeno è un percorso di lungo periodo ma è importante studiare sin da ora i vantaggi che ne possono trarre le imprese. La transizione energetica, infatti, prevede un futuro in cui la produzione sarà principalmente da fonte rinnovabile; questo renderà da un lato sempre più competitiva la produzione di idrogeno verde, dall’altro com- porterà una sempre maggior richiesta di ser- vizi di flessibilità. Gli elettrolizzatori, impianti di produzione di idrogeno da fonte rinnovabile, avranno un ruolo determinante, sia in quanto impianti di produzione energetica dell’idro- geno, vettore abilitante la transizione, sia per la loro capacità di modulare il carico e quindi poter rispondere in maniera immediata alle esigenze di equilibrio della rete. L’industria italiana è pronta per supportare la transizione energetica basata sull’idrogeno? Quali sono i punti critici e quali quelli più favorevoli? Giacomo Cantarella, EPQ Dario Rudellin, Danfoss Drives Italia Elena Marazzi, Atlas Copco

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz