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Panorama AUTOMAZIONE OGGI 30 | GENNAIO-FEBBRAIO 2022 AUTOMAZIONE OGGI 435 essere favorevole sui conti finali delle stesse, pur- troppo, questo andamento non ha tenuto conto del periodo pandemico e di quanto appena sopra si è descritto. Adottare un modello snello e rapido alla produzione al fine di massimizzare i profitti non è una strategia che paga nel lungo termine. E di questo ci si è accorti quando a fasi alterne si è assistito a chiusure temporanee di porti ritenuti strategici al fine della spedizione delle materie prime, leggasi Cina, oppure, è bene ricordare il caos che successe il 23 marzo 2021 quando una nave portacontainer rimase incagliata nel canale di Suez. Il giorno succes- sivo all’incidente, almeno altre 15 navi furono trattenute agli ancoraggi e almeno 237 in coda per passare attraverso il canale. Il 29marzo 2021, la nave venne sbloccata. Nei giorni successivi all’incagliamento, molte navi decisero di intra- prendere la circumnavigazione dell’Africa, tra cui la portacontainer gemella Ever Greet, che comportò costi maggiori e tempi di percorrenza allungati di almeno una decina di giorni. Posto, dunque, che oggi il problema maggiore sono gli ingorghi ai terminal dei container, dai porti agli aerei, il problema è nell’occhio del ciclone. Tra gli operatori della logistica c’è chi sussurra che un ritorno alla normalità lo si potrebbe vedere non prima del 2024. Chiaro che gli sviluppi li potremo vedere dopo la pandemia ma, attual- mente, il commercio mondiale ha ripreso vigore dal crollo 2020 ma è altrettanto vero che, come sottolinea Internazionale, vi sono alcune com- pagnie di navigazione che hanno deciso di con- gelare le tariffe di noleggio e lo stesso dicasi per società tedesche del settore. Questo, seppure sotto forma di speranza, potrebbe sembrare un allentamento della situazione. Spostare le produzioni vicino casa? Tuttavia, è indubbio che le nostre economie in- terconnesse siano separate da lunghe distanze e, ritardi o carenze in un luogo, provocano a ca- scata effetti su tutte le altre economie. Da qui verrebbe spontaneo pensare a un cambio di passo della globalizzazione omeglio un cambio di volto. E, in questo drammatico scenario ci sta un commento di Alberto Dal Poz , presidente di Federmeccanica ( www.federmeccanica.it ) . Il rischio di un aumento sconsiderato dei prezzi, la difficoltà a reperire le materie prime, sono elementi che appesantiscono e appesantiranno l’intera industria italiana legata a doppio filo all’importazione di oltre il 70% dell’acciaio. “È in questi momenti che si capisce come un Paese debole e vincolato all’import rischi grosso. È normale pensare che, vista la situazione dei prezzi delle materie prime e dei trasporti, chi ha materia prima la sposti verso i Paesi a lui più vicini. Servirebbe un’industria produttiva no- strana di materie prime a base acciai all’interno dei nostri confini”. Sembra di capire che per ripartire serva rimettere l’industria manifattu- riera al centro di una nuova strategia di politica industriale nazionale. A parere delle principali sigle rappresentative dei vari settori interessati, va ricordato che l’Italia deve restare la seconda manifattura in Europa e per questo servono investimenti. Secondo Dal Poz vanno bene gli investimenti privati se sostenuti da una poli- tica governativa di larghi orizzonti che guardi a investimenti in infrastrutture strategiche come, per esempio, nella scuola, nella pubblica amministrazione e nei trasporti, che diventino una molla competitiva. A livello globale alcune multinazionali hanno deciso di lasciare, anche solo temporaneamente, i loro partner all’estero puntando su un’economia più di prossimità anche se più cara. Allo stesso tempo, alcune realtà hanno deciso di ripensare alle loro ca- tene di distribuzione: si sta abbandonando il concetto di ‘produco solo se vi è la domanda’ per lasciare posto al concetto di ‘pianifico le scorte per affrontare i periodi di emergenza’. Lo conferma anche Daniele Civini , head of sales Jaggaer Italy ( www.jaggaer.com/it ) , che afferma “le soluzioni per il digital procurement aiutano a mettere in pratica queste logiche di riqualificazione attraverso processi tracciati e strutturati che lavorano sui dati dei fornitori”. Riciclo e recupero dai prodotti scartati Altre realtà hanno alzato la mano e posto l’attenzione sul recupero delle materie prime provenienti da materiali scartati. Alberto Canni Ferrari , procuratore speciale del Con- sorzio ERP Italia ( https://erp-recycling.org/ it-it/ ), ha infatti detto: “Il corretto riciclo dei materiali provenienti dai Raee e dei Rifiuti di Pile e accumulatori, oltre a contribuire a migliorare lo stato di salute del pianeta, rap- presenta anche un’opportunità. La scarsità di materie prime, che in questo periodo ha mostrato tutte le drammatiche conseguenze che può avere, potrebbe essere compensata da un maggiore recupero dei rifiuti elettronici di cui tutti i Paesi sono ricchi e che non sono in gran parte adeguatamente sfruttati, men- tre costituiscono giacimenti preziosissimi di materie prime seconde, ossia riciclate. Inoltre, oltre ad aiutare la supply chain di molti settori, Alberto Dal Poz, Federmeccanica Daniele Civini, Jaggaer Italy Alberto Canni Ferrari, Consorzio ERP Italia

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