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COPERTINA GENNAIO-FEBBRAIO 2022 AUTOMAZIONE OGGI 435 | 21 UNIVERSAL ROBOTS di Guido Ruffinatto Fuel rail, una sfida collaborativa Nella linea di produzione del fuel rail (uno dei componenti dei motori diesel che presenta il più elevato tasso di complessità in assemblaggio) 10 cobot UR10 (10 kg di payload per 2,6 metri di diametro operativo), dislocati a coppie su cinque linee identiche di assemblaggio, giocano un ruolo chiave. I cobot sono infatti chiamati ad automatizzare il processo di carico e scarico del componente che era precedentemente eseguito in maniera manuale. I cobot sono stati introdotti in linea senza apportare sostanziali modifiche al layout e alla struttura della produzione: un risultato che è stato possibile grazie alla collaboratività offerta dai cobot e alle safety native che ne permettono l’integrazione anche in assenza di barriere di recinzione (previa analisi del rischio, ovviamente). L’integrazione dei cobot ha permesso una riduzione dell’11% del tempo ciclo e ha mallevato gli operatori da oltre il 70% delle operazioni più ripetitive e a minor valore ed ergonomia. RDU, gestire la variabilità con i cobot Per abbattere le emissioni inquinanti NOx i moderni motori diesel utiliz- zano i catalizzatori SCR. Questa sigla è l’acronimo di Selective Catalyst Reduction, cioè catalizzatore a riduzione selettiva, un componente dell’auto che abbatte le emissioni di ossidi di azoto grazie all’impiego di un agente riducente. I cobot UR (5 modelli UR5) sono stati integrati nella linea di assemblaggio degli RDU nell’operazione di applicazione di un componente in gomma protettivo sui tubi che lo compongono. Il design del prodotto contiene un ampio range di tolleranze relative all’assemblaggio di diversi sottocomponenti, per questo motivo è ne- cessaria alta flessibilità di inserimento durante l’operazione. Inoltre, per garantire la movimentazione di cappellotti di vario diametro il gripper del cobot ha capacità adattative e un controllo sul carico di presa per assicurare la giusta reazione durante l’inserimento in forza. L’applicazione ha permesso di eliminare le operazioni manuali a non valore andando a migliorare anche l’efficienza della linea stessa. Universal Robots - www.universal-robots.com/it/ Visuale dall’alto dell’applicazione DDU. Grazie ai cobot è stato possibile automatizzare in maniera collaborativa una fase altamente ripetitiva (ma che richiede grande destrezza e flessibilità) come quella dell’inguainamento del DDU Un particolare dell’applicazione di pallettizzazione delle armature. Con il gripper a doppia presa il cobot movimenta due componenti alla volta e li pallettizza in un tray metallico L’applicazione di pallettizzazione delle armature si caratterizza anche per flessibilità e dimensioni contenute e può essere anche agevolmente spostata in diverse aree di produzione Singolarizzare componenti minuti Grazie all’utilizzo di un cobot UR3 Vitesco Technologies Italy ha sollevato un operatore da un lavoro usurante e ripetitivo. In questa applicazione un nastro trasporta i componenti (le armature) fino a un singolarizzatore che li posiziona nel punto di prelievo attraverso un asse elettrico che si muove parallelo alla direzione di avanza- mento e un asse pneumatico che si muove perpendicolarmente al nastro. Quando le armature si trovano nella posizione di prelievo il cobot, un UR3, preleva due pezzi alla volta attraverso un doppio gripper e li pallettizza in un tray metallico. L’azienda, dopo aver ridotto velocità e accelerazione dell’applicazione per ridurre l’usura dei giunti e garantirsi maggiore precisione, ha deciso di utilizzare una doppia pinza per lasciare inalterata la produttività. Un aspetto cruciale sul quale l’azienda si è focalizzata è la flessi- bilità, infatti, con alcune semplici accortezze, come modifiche al gripper e al sistema di singolarizzazione, è stato possibile gestire e pallettizzare componenti diversi rendendo l’applicazione versatile.

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