AO_434
NOVEMBRE-DICEMBRE 2021 AUTOMAZIONE OGGI 434 55 Un nuovo impianto Il nuovo impianto robotizzato di Diva International nasce dall’esigenza primaria di rivedere la logistica di un fine linea ma senza alcun tipo di in- tervento di ampliamento del locale preesistente, un capannone da circa 240 m con cinque linee di produzione al suo interno. Al di là del man- tenimento degli spazi, il passaggio da un processo pressoché manuale di smistamento degli imballi sui bancali a uno completamente automa- tizzato è stato effettuato tenendo conto di tutta una serie di difficoltà oggettive a livello di sicurezza, velocità e pulizia. La sfida più grande è stata quella di progettare un sistema per caricare 12 scatole di cartone nel minor tempo possibile. E farlo gestendo 60 formati diversi con pesi variabili. Ad aumentare il coefficiente di difficoltà la necessità di separare l’area di produzione, laddove ci sono accumuli di stoffa, polveri e altri materiali contaminanti, da quella di pallettizzazione. La separazione netta fra le due aree si è resa necessaria anche per motivi di sicurezza legati alle norme REI che rendevano di fatto impossibile il passaggio dei nastri sugli sprinkler con barriera d’acqua. Da qui la deci- sione di affidare le operazioni di smistamento dei pacchi a cinque robot mobili autonomi (AMR) di Omron programmati per trasportare i pacchi in uscita dalle linee di produzione verso le stazioni di pallettizzazione in modo completamente autonomo, sia a livello di movimento, sia per ciò che riguarda le operazioni di carico/scarico. Potendo operare in modalità free navigation, gli AMR di Omron sono in grado di muoversi all’interno dell’ambiente di lavoro prendendo in autonomia le decisioni più critiche, prima fra tutte quella che attiene al percorso da intraprendere per raggiungere, prima e meglio. la destina- zione. Il sistema di navigazione degli AMR si basa infatti su un matching fra una mappa dei locali acquisita inizialmente e una lettura dinamica dell’ambiente in evoluzione. Ciò è reso possibile dalla presenza di un laser scanner, posto frontalmente. “Tutto ciò si traduce in una riduzione drastica delle attese” puntualizza Luca Polzoni, data analyst di Diva International. “Quando un ostacolo viene rilevato sul percorso, il robot è in grado di trovare sempre un’alter- nativa effettuando un ricalcolo in tempo reale”. La sfida Una parte importante del progetto si è concentrata sulle operazioni di ingaggio/disingaggio fra gli AMR e i nastri presenti sulle stazioni di carico e scarico. “Su questo fronte” spiegano i responsabili di Diva International “la sfida più impegnativa risiede nella necessità di caricare 12 pacchi nel minor tempo possibile tenendo presente alcuni vincoli progettuali: un robot non può cambiare forma rispetto all’originale, ci sono vincoli pro- gettuali, non si può andare oltre gli 800 mm del nastro”. Il sistema è quindi predisposto per operare una vera e propria trasla- zione in altezza in modo da gestire l’accumulo di lotti da quattro pacchi ciascuno su tre piani diversi. “Fra i carrelli montati sui robot e i nastri presenti sulle stazioni di carico e scarico avviene un vero e proprio ab- braccio calibrato al millimetro” chiarisce Augusto Falchetti, titolare di FM Vision. “Il robot provvede all’ingaggio sulla stazione intersecando i suoi pettini con quelli della stazione per tutta la lunghezza del nastro. Quando l’ingaggio è completato, i piani della stazione si sollevano di 2 cm grazie a una serie di rullini motorizzati, sfilando, di fatto, i pacchi dal robot”. Il progetto di ammodernamento è stato curato dal teamdi FMVision che, grazie a Omron, ha fornito una soluzione automatizzata Omron ha permesso la gestione completa e integrata di tutte le attività, dall’arrivo dell’ordine allo smistamento dei pacchi sulle isole di pallettizzazione e al loro invio al magazzino
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